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ITALIANO
Secondo la leggenda, confermata dagli eventi storici, lo storico borgo di Ripafratta deve il suo nome ad una spaccatura e conseguente frana avvenuta alle pendici del monte Pisano che avrebbe causato la deviazione del corso del fiume Serchio il quale prima dell'evento si gettava in Arno all'altezza di Bientina.
Grazie alla sua posizione strategica, a dominio del corso del fiume Serchio nel punto più stretto della sua valle lungo il passaggio obbligato fra Pisa e Lucca, Ripafratta risulta essere stata fortificata e sotto il dominio pisano fin da prima dell'anno mille. Il primo scontro documentato fra l'esercito pisano e quello lucchese sotto le mura del castello è datato 1004. Ben presto la roccaforte entrò anche nelle mire di Firenze nelle cui mani cadde per la prima volta nel 1254.
Dopo la battaglia di Montaperti (1260) Ripafratta tornò pisana, poi fu di nuovo ceduta a Firenze e nel 1314, per merito di Uguccione della Faggiola che rinforzò la rocca, restituita a Pisa. Le milizie di Castruccio Castracani occuparono la rocca che passò definitivamente a Firenze grazie al capitano Guglielmo Altoviti che la espugnò con i suoi cento soldati.
Tutti questi passaggi di mano ci fanno capire l'importanza che rivestiva Ripafratta nel medioevo. A conferma di ciò nel XV° secolo l'insieme fu completamente ristrutturato ed adeguato all'evolversi delle armi da fuoco dal grande architetto mediceo Giuliano da Sangallo.
Resa praticamente imprendibile la rocca resistette ai tentativi pisani di liberarsi dal controllo fiorentino perpetuati a cavallo fra il XV° e XVI° secolo.
Ancora oggi ci possiamo rendere conto dell'importanza della rocca, fulcro del ben più vasto sistema difensivo di questa delicata zona di confine. Sopra il borgo svettano imponenti le alte cortine murarie che racchiudono il cuore della fortificazione.
Sono ancora ben visibili le aggiunte quattrocentesche del Sangallo che, eseguite in mattoni, formano quasi una decorazione contrastando con la scura pietra della preesistente costruzione. Un'unica porta, ancora sovrastata dagli stemmi dei vari podestà pisani e fiorentini, conduce all'interno della piazza d'armi al cui centro sorgono gli scarsi resti del mastio, un tempo torre di vedetta e nucleo più antico del castello, oggi nemmeno visibile dall'esterno della cerchia muraria.
Sempre nel cortile interno sono i ruderi della residenza del conestabile e gli accessi ai sotterranei e alle cisterne dell'acqua. Altre due torri angolari, anch'esse scapitozzate, chiudono ad est e ovest le difese. Attorno alla Rocca sorgono varie torri di vedetta di forma quadrata, una all'interno verso il monte Pisano ed un'altra a est lungo il fiume ancora in ottime condizioni, una terza sotto la rocca a diretto controllo del corso del fiume ormai scomparsa inglobata nelle successive costruzioni. Una quarta torre è ancora visibile su un colle sulla sponda opposta del Serchio.
Purtroppo tutte queste fortificazioni versano in un grave stato di abbandono e sono a rischio di ulteriori crolli, oltre che per l'azione del tempo e della natura, anche per una serie di cedimenti del terreno che interessano tutto il paese, a conferma della veridicità sull'origine del suo nome!
(© Paolo Ramponi 1999-2006)
LA CACHE
In sintesi Geoquakeriana, una rocca a lungo contesa, dalle armate come dalle acque, che oggi sembra non interessare più a nessuno. Non ai pisani, che pare la tengano ormai stabilmente (falda permettendo), né ai lucchesi, che snobbano in genere anche la sottostante autostrada per la più liberista "bretella". Sarà perché oggi non se ne trae alcuna gabella e il passaggio a valle viene riscosso non più a suon di mazza ferrata, ma al casello dall'ente autostrade? Il passaggio per la rocca è regno di ortiche. Quindi occhio alla lunghezza delle vesti e ai tessuti (questa meravigliosa erba ha poteri urticanti che hanno del magico e solo una cotta di terital è forse in grado di contrastarli). Il sentierucolo (all'inizio non più largo di un piede) si inerpica dopo aver percorso un dedalo di vicoletti dal fianco della chiesa, tra muretti bassi e orti, e prosegue per il colle su cui poggia la rocca, descrivendo un semicerchio. Una volta alla rocca, occhio a dove si mettono i piedi. La cisterna e le numerose parti sotterranee (o sotterrate) non danno l'idea di una recente quanto affidabile manutenzione, e le volte potrebbero cedere. Per alcune bocche a livello del terreno erboso si è realizzata, più che una copertura, una specie di "dissuasione": una ad esempio è segnalata (?) dal pannello di una vecchia cucina. Il posto è molto suggestivo. Pronti però a tenere i bimbi per mano e i ragazzini all'erta. Le alte mura sembrano fare buon scudo al segnale GPS: in genere va e viene, ma le foto spoiler potrebbero tornare utili.
ENGLISH
A legend, supported by historical events, says that the town of Ripafratta was named because a tectonic split in Mount Pisano led to a landslide that diverted the course of the Serchio River farther to the west. Before these events, the Serchio had joined the Arno at Bientina, east of Mount Pisano. 'Ripa' or riva is a bank or shore in English, 'Fratta' in modern Italian is rotta, or broken, in English.
The northern front with another watchtower set to the slopes of the Mount Pisano. Ripafratta has been a fortified site under the dominion of Pisa. The fortress dominates the river Serchio at its narrowest point in the valley between Pisa and Lucca.
The first clash between the Luccan and Pisan forces at the fortress was documented in 1004. Very soon this area was noticed by the Florentines, into whose hands it first fell in 1254. After the battle of Montaperti (1260) Ripafratta was returned to Pisa, onlyr to return again to Florence.
In 1314, Uguccione della Faggiola reinforced the fortress returning it to Pisa. The militia of Castruccio Castracani occupied the fortress, then Ripafratta passed definitely to Florence thanks to Captain Guglielmo Altoviti who wiped it out with a hundred soldiers.
All this passing back and forth points out the strategic importance of Ripafratta in the Middle Ages. In the 15th century the famous Florentine architect Giuliano da Sangallo completely rebuilt the fortress to withstand the use of firearms. Thus rendered practically impenetrable the fortress was able to withstand many attempts by the Pisans to recapture it through the 15th and 16th centuries.
One can still recognize the former importance of this fortress as the fulcrum of a complex defense system erected in this contested border zone. On a hill above the village of Ripafratta rise the high thin curtain-like walls of the fortress. The 14th century additions of Sangallo are easily denoted because they are made of clay bricks built upon the darker stone of the earlier walls.
The only portal is overhung with the coat-of-arms of various Pisan and Florentine governors. This gateway leads you to the inner ward where there are scant remains of the keep, a former watchtower, and the oldest beginnings of the castle.
Nowadays, these are not visible from outside the circular walls. In the inner courtyard there are ruins of the 'constable's residence', the entrance to the underground passages and the water cisterns. Two angular towers, now tumbled down, protected the east and west defenses. Square watchtowers are found on the hills surrounding the fortress. The one on the south side toward Mount Pisano and the one on the east side along the river are still in pretty good condition. A third tower is still visible on the hill to the north on the opposite side of the Serchio. A fourth tower at the base of the hill, which controlled the river, has disappeared.
Unfortunately all these fortifications are now in a serious state of disrepair and are at risk of collapse, due to the effects of time and nature. There has also been damage due to the ground sinking in this whole area. This is a continuation of the process which led the town to be called Ripafratta.
(© Paolo Ramponi 1999-2006)
THE CACHE
The track up to the cache starts behind the church, and is initially hardly more than a foot wide. Make sure you wear long sleeved clothes and long trousers: there is a lot of, mostly unpleasant (thorns etc.), overgrowth. And keep a close eye on your kids! The GPS signal is quite weak, so you'd better bring along the spoiler pics.
Additional Hints
(No hints available.)