[ENGLISH
HERE]
La cache può essere raggiunta a piedi
partendo dal cimitero di Celle (43°36,966'N 011°24.052'E) seguendo
il sentiero CAI n°21 in un'ora circa, dalla Badia di Montescalari
(raggiungibile, attraverso una strada non asfaltata e sconnessa,
dal bivio presente a "la Panca" - 43°37.073'N 011°21,546'E)
seguendo il sentiero CAI "00" poi il n°7, sempre in un'ora, da
S.Martino a Torreggi (43°37,429'N 011°25.898'E), proseguendo fin
dove si può con l'auto poi seguendo il sentiero segnato n°7 oppure
dal Poggio alla Croce prendendo il sentiero n°21 per circa un'ora e
mezza.
Volendo si può effettuare un anello tra i sentieri sopra citati e
il n°23 e raggiungere anche le altre 2 cache in zona: "Castello di
Celle" ("GC372KQ") e "Badia
Montescalari" ("GC372KX"),
considerando che tra una cache e l'altra occorrono circa un'ora,
un'ora e mezza di cammino.
Pian d'Albero, 20 Giugno 1944.
Il casolare di Pian d'Albero, situato sui monti del chianti, era
abitato a quel tempo da una famiglia di contadini: i Cavicchi. Le
famiglie contadine del tempo erano di tipo patriarcale e contavano
su 3 o 4 diverse generazioni. La famiglia Cavicchi decise di dare
una mano alla Resistenza che, su questi monti, aveva trovato
rifugio, sostentamento e la possibilità di organizzare quasi
indisturbata le proprie azioni volte alla liberazione di Firenze e
dei paesi del circondario. Il casolare di Pian d'Albero fungeva da
base di appoggio della brigata "Sinigaglia" e da centro di
reclutamento delle nuove leve: da Firenze Sud e da Bagno a Ripoli
in molti si aggregarono, per spirito di libertà, per dovere morale
o forse semplicemente spinti dall'eco delle gesta compiute dalla
brigata e che riecheggiavano nei paesi. Le forze tedesche avevano
capito che dovevano debellare la resistenza e vennero a conoscenza
dell'esistenza di un centro di reclutamento nella zona. A causa di
un atto imprudente di uno dei componenti della brigata, di una
soffiata di una "spia" o per altri motivi, i soldati tedeschi
vennero a conoscenza del casolare e della sua funzione. Di notte
occuparono tutti i boschi intorno al casolare e all'alba lo
attaccarono. Ebbe quindi luogo uno degli eventi sanguinosi più
tragici dell'intera guerra di liberazione: 20 partigiani caduti
durante la battaglia dell'assedio, 21 furono invece catturati
mentre altri riuscirono a fuggire. Tra i caduti troviamo Norberto
Cavicchi, figlio di Giuseppe e padre di Aronne (di soli 12 anni).
Due dei catturati riuscirono a fuggire in seguito ma per gli altri
19 la sorte era segnata. Furono portati a valle ed impiccati a dei
gelsi lungo la strada, lasciati a penzolare lì come monito per gli
abitanti di quei luoghi... tra di essi c'era anche il piccolo
Aronne.
Il nome di Aronne divenne la mascotte dell'intera brigata,
rappresentato da una bandiera che fu la prima ad attraversare il
fiume Arno e a sventolare nel centro della città di Firenze
liberata.
Il comune di Firenze ha eretto in memoria di questi caduti un
monumento in piazza Elia dalla Costa mentre altri cippi
commemorativi sono stati eretti nei pressi del casolare e di
S.Andrea a Campiglia, dove avvenne l'impiccagione (43°36.420'N
011°25,699'E ).
Nel 1983 "Aronne" è diventato anche un film: fu girato con mezzi di
fortuna e aiuti volontari della gente del luogo, per protagonisti
furono volontari gli stessi sopravvissuti all'eccidio nazista e
cittadini della zona. Il film è disponibile presso la biblioteca
comunale di Bagno a Ripoli e, sicuramente, anche a Firenze.
Il racconto della vita partigiana in Pian d'Albero e dei tragici
eventi di quel 20 di Giugno mi son stati riportati in prima persona
da parenti, amici e conoscenti. Quale abitante del comune di Bagno
a Ripoli, ricordo anche di aver assistito alle visioni del film che
in quegli anni ('83-'84) veniva proiettato nei circoli e nelle
scuole di tutto il sud-est fiorentino. Ho messo dunque questa cache
per diversi motivi: come ringraziamento morale verso chi vi ha
sacrificato la propria vita e verso i sopravvissuti, per portare a
conoscenza di molti la tragica storia e far capire quanto può
essere "barbaro" l'animo umano. Il significato più grande di tutto
ciò però penso possa essere riassunto da una scritta posta lì
intorno sopra una lapide commemorativa: "Pace, Pace, Pace" ... ora
e sempre.
La cache, situata nei pressi del casolare, è un contenitore di tipo
tupperware di dimensioni medio-piccole. Rimettere la cache
esattamente come trovata e ben nascosta dagli sguardi indiscreti.
Come già detto questa cache, a parte essere nascosta in posto
paesaggisticamente interessante, vuol essere un invito a
riflettere: lasciate qui sopra un proprio pensiero personale.
Grazie.
Contenuto originario della cache:
- logbook
- lapis
- appuntalapis
- disclaimer
- mazzetto di figurine del WWF degli animali
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[ITALIANO
QUI]
The cache can be reached on foot starting
from the cemetery of Celle (43°36.966'N 011°24,052'E) along the
path CAI n. 21 in about an hour, from the Abbey of Montescalari
(accessible via a dirt road and disconnected, from the junction
present at "la Panca" - 43°37,073'N 011°21.546'E) following the CAI
"00" then the number 7, again in an hour or from San Martino a
Torreggi (43°37.429'N 011°25,898'E), continuing as far as you can
with the car then following the path marked No. 7 or, finally, from
Poggio alla Croce by taking the path n ° 21 for about an hour and a
half.
If you want you can make a ring with the paths mentioned above and
the No. 23 and reach the other 2 caches in the area: "Castello di
Celle" ("GC372KQ") and
"Badia Montescalari" ("GC372KX"), whereas between a cache
and the other it takes about an hour and a half hours.
Pian d'Albero, June 20th, 1944.
The farmhouse of Pian d'Albero, located on the Chianti's hills, at
that time was inhabited by a family of farmers: The Cavicchi. At
that time, farming families were patriarchal and count to 3 or 4
different generations. The Cavicchi's family decided to help the
Resistance that on these mountains had taken refuge, livelihoods
and the ability to organize almost undisturbed their actions for
the liberation of Florence and of the surrounding countries. The
house served as a support base for the "Sinigaglia" brigade and as
a center for recruiting new partisans: many people from the south
of Florence and Bagno a Ripoli were aggregated, in the spirit of
freedom, a moral duty, or perhaps simply driven by the echo of the
acts from the brigade and echoed in the countries. The German
forces had understood they had to eradicate the Resistance and were
aware of the existence of a recruitment center in the area.
Because of a careless act of a components of the brigade, a tip of
a "spy" or for other reasons, the German soldiers came to knowledge
of the farmhouse and its function. The night they occupied all the
woods around the house and at the sunrise they attacked the house.
Then, here, taken place one of the most tragic events of the whole
bloody war of liberation: 20 partisans killed during the battle of
the siege but 21 were captured and many others escaped. Among the
fallen are Norberto Cavicchi, son of Giuseppe and father of Aronne
(only 12 years old). Two of the captured later managed to escape
but the other 19 the fate was sealed. They were taken away and
hanged shortly to of mulberry trees along the road and left to
dangle there as a warning to the inhabitants of those places ...
between them was also the smallest Aronne.
The name of Aronne became the mascot of the entire brigade,
represented by a flag which was the first to cross the Arno river
and waving in the city center of Florence freed.
The town of Florence erected in memory of these fallen a monument
in the square Elia della Costa while others memorial stones were
erected near the house and S.Andrea in Campiglia, where it happened
the hanging (43°36.420'N 011°25,699'E).
In 1983, "Aronne" has also become a film was shot with makeshift
equipment and aid the people of volunteers place for volunteers
protagonists were the same Nazi massacre survivors and citizens of
the area. The film is available from the municipal library of Bagno
a Ripoli and, of course, also in Florence.
The stories of the partisan life in Pian d'Albero and of the tragic
events of that June 20 it's been reported to me by relatives,
friends and acquaintances. As a resident of the town of Bagno a
Ripoli, I also remember I've been watch the movie in those years
('83-'84) was shown in cultural circles and schools of all the
south-east area of Florence.
So I placed this cache for several reasons: as a moral thank to
those who have sacrificed their life and to the survivors, to bring
to the attention of many of the tragic history and to understand
how it can be "barbarian" the human soul. The greatest significance
of all this I think can be summed up by a written placed there
around on a memorial plaque: "Peace, Peace, Peace" ... now and
forever.
The cache is located near the farmhouse and is a tupperware type
container of small and medium-sized; replace the cache exactly as
found, well hidden from prying eyes.
As already mentioned this cache, apart from being hidden in
scenically attractive place, wants to be a invitation to consider:
then let above your own personal thoughts. Thank you.
Original contents of the cache:
- Logbook
- Pencil
- Pencil sharpener
- Disclaimer
- a bunch of stickers of animals of the World Wildlife Fund
