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Ricixxx-Palazzetto Zuccari Traditional Geocache

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Ricixxx: Il geocaching romano a causa principalmente di dopo le otto e qualche suo amico, non si può fare.
Io che per anni ho mandato avanti il gioco praticamente da solo e TUTTI hanno usufruito del mio lavoro per svariati scopi ludici e non, ho deciso di lasciar perdere: certa gente è meglio evitarla, è pericolosa.
Mi auguro che arrivi qualcuno al posto mio che nasconda tante belle cache.

Ciao

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Hidden : 4/2/2016
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Ricixxx-Palazzetto Zuccari


Il Palazzetto Zuccari è un edificio situato a Roma, costruito da Federico Zuccari, tra via Sistina e via Gregoriana, su piazza Trinità dei Monti.

Federico Zuccari era un artista di origine urbinate, che aveva già lavorato a Roma e a Firenze (suoi gli affreschi nella cupola di Santa Maria del Fiore) creandosi una notevole fama. Richiamato nell'Urbe per una serie di commissioni, decise di crearsi una sontuosa dimora che rispecchiasse l'importanza dell'artista, il suo estro e la sua creatività, con un progetto molto più grandioso di quello che aveva creato a Firenze (il palazzo Zuccari).

Nel 1590 comprò il lotto di terreno posto in una invidiabile posizione panoramica vicino alla Trinità dei Monti, sui resti degli antichi giardini di Lucullo, e iniziò la realizzazione di quello che è uno dei più importanti esempi di casa d'artista in Italia. L'artista si rovinò quasi per portare a termine i suoi grandiosi progetti, che dovettero essere in parte ridimensionati. Alla sua morte (1609) lasciò la casa agli artisti dell'accademia di San Luca, anche se di fatto se ne impossessò Marc'Antonio Toscanella. Girolamo Rainaldi ingrandì poi il complesso, dandogli l'aspetto che venne mantenuto fino al 1904, quando fu ristrutturato pesantemente. La famiglia Zuccari riacquistò il palazzo dai Toscanella e lo stesso restò patrimonio degli Zuccari fino a che l'avvocato Federico Zuccari (1843-1913), ultimo discendente della dinastia, decise di venderlo ad Henrichetta Hertz.

Nel frattempo vi visse anche la regina Maria Casimira di Polonia dal 1702, che vi fece costruire un arco in legno sopra via Sistina e la facciata a portico balconato verso la piazza, opera dello Juvarra applicandovi lo stemma di Polonia. Vi fece allestire, anche, un piccolo teatro privato che funzionò dal 1704 al 1714, rappresentandovi a beneficio della nobiltà romana opere in musica del suo musicista di corte Domenico Scarlatti.

Nel 1756 divenne sede della prima casa romana dei Fratelli delle Scuole Cristiane, fin allora ospitati nel vicino convento dei Cappuccini alla Trinità dei Monti, sicché l'edificio assunse la denominazione popolare di Palazzo dei frati. Questa destinazione è testimoniata in un'incisione di Giuseppe Pinelli che rappresenta l'uscita dei ragazzi dalla scuola, accompagnati da due fratelli dell'ordine.

Durante il Grand Tour divenne una locanda per artisti e vi soggiornarono Joshua Reynolds, Johann Joachim Winckelmann, Jacques-Louis David e i Nazareni, che vi lasciarono un affresco oggi a Berlino. In seguito divenne di proprietà di Enrichetta Hertz, che poi lo donò al governo tedesco, costituendo la Biblioteca Hertziana, specializzata in storia dell'arte.

Gabriele D'Annunzio citò il palazzo nel romanzo Il piacere (vi si trasferisce Andrea Sperelli).

La caratteristica più curiosa del palazzetto risiede nella decorazione, in particolare nelle cornici delle porte e finestre esterne che hanno l'aspetto di mostruose bocche aperte, ispirate al Giardino di Bomarzo e legate allo stile fantasioso dell'architettura manierista alle soglie del XVII secolo.

Il palazzo era costituito inizialmente da tre corpi: quello adibito a studio su piazza Trinità dei Monti, quello residenziale con facciata principale su via Sistina, e il giardino con ingresso da via Gregoriana. In contrasto con la semplicità degli esterni, l'interno si presenta come la dimora di un illustre artista. Il tono di rappresentanza toccava il culmine nella scalinata, nel salone, nella galleria e soprattutto nel giardino. Lo studio occupava la punta dell'intero complesso a pianta trapezoidale e ne rappresentava, in una similitudine antropomorfica, la testa. La rappresentazione dell'arme di famiglia i pani di zucchero sono ben visibili nel fregio della trabeazione dorica alternati dalle stelle comete, parti anch'esse dello stemma di famiglia. All'interno si trovano alcuni affreschi di Giulio Romano, provenienti da Villa Lante sul Gianicolo.

I tre mascheroni su via Gregoriana formano tuttora una delle maggiori attrattive del Palazzo. Per Zuccari che anni prima aveva usato una forma analoga per una illustrazione della porta dell'inferno dantesco, essi avevano un chiaro significato: erano destinati a sbalordire e spaventare il visitatore, che avrebbe esitato dapprima a oltrepassare la soglia, ma sarebbe stato poi tanto più colpito, per contrasto, dall'incanto paradisiaco del giardino.

Quest'ultimo, di forma pressoché quadrata con ben 17 metri di lato, era forse coperto da un pergolato di rose simile a quello dipinto sulla volta della loggia contigua ed era abbellito da fontane e statue, come nelle vedute di giardini che decorano quella che era la camera da letto del pittore. La singolarità e bellezza dell'edificio doveva essere il testimone della grandezza e del successo dell'artista.

Il complesso restauro del palazzo nei valori architettonici, delle strutture e degli apparati decorativi, degli anni 2000, progettati e diretti dall'architetto Enrico Da Gai, e la realizzazione dell'edificio della biblioteca, opera dell'architetto Juan Navarro Baldeweg, si inseriscono nel programma di ri-funzionalizzazione completa dell'Istituto Max-Planck per la Storia dell'Arte, che fu fondato nel 1913.

This is the entry of Palazzo Zuccari, a 16th century building in Rome, at the crossroads of via Sistina and via Gregoriana, on the Piazza Trinità dei Monti. It was built by Federico Zuccari, mannerist architect and painter, who purchase a plot of land on the newly laid out Via Sistina on the Pincian Hill in 1590 and decided to built what he wanted to be his studio. After almost ruined himself for this palace’s project, he died in 1609 and his heirs put on sale the palace, instead his will was to turn the palace into the Academy of Art and “hospitio dei poveri giovani studiosi stranieri”.

The Palace has 3 entrance but the most famous is the one located in via Gregoriana 30, where the door and two windows are inside the mouth of three monsters. Federico Zuccari conceived the gaping maw of hell, the mascherone, as a fantastically bizarre entrance to his garden, just like the one in Bomarzo garden which was already finished by Vicino Orsini.

The Palace was, then, bought back by Zuccari family and continued to be their property until Federico Zuccari (1843-1913), the last descendant of the family, who sold it to Henrichetta Hertz. She collected here a great picture gallery and a huge library which were donated the first to Italy State and the second to the German government after her death happened in 1913. Today The Bibliotheca Hertziana has a specialist library consisting, at the time of writing, of some 270,000 volumes, most of all about art.

Before Henrichetta Herzt bought Palazzo Zuccari, it was also occupied by Queen Marie Casimire Louise of Poland from 1702. During her stay, and then during Grand Tour, the Palace became a hot spot for artists like Joshua Reynolds, Johann Joachim Winckelmann, Jacques-Louis David and the Nazarenes. The frescoes they painted here was later removed and placed in the National Gallery of Berlin.

Last but not least, Palazzo Zuccari caught the attention of Gabriele d’Annunzio, who was a regular guest of the Palace together with Eleonora Duse, and he also described this place in his novel “Il Piacere”.

Additional Hints (Decrypt)

qbja ba gur yrsg (tevq)

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)