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Runo cache Traditional Cache

Hidden : 3/10/2011
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:


DUMENZA - Cenni Storici (presi dal sito (visit link)

Come per la maggior parte dei paesi, anche per Dumenza è molto difficile - se non addirittura impossibile - risalire all’esatto momento storico in cui il centro abitato prese forma.
Si può affermare però con ragionevole certezza che un rudimentale insediamento fece la sua comparsa già ai tempi delle invasioni barbariche, grazie alla morfologia della valle che sarebbe stata in grado di offrire rifugio agli abitanti dei villaggi rivieraschi spesso saccheggiati da spietati predoni che spadroneggiavano su tutto il Lago Maggiore.
Due mensole a forma di testa – una maschile e l’altra femminile – furono murate sotto l’architrave della porta principale della chiesa di San Giorgio, e in epoca ben più recente ritrovate per caso dal parroco, Don Giuseppe Parapini.
Queste, insieme al campanile innalzato in varie epoche e datato “anno 909”, ci fanno supporre che gli abitanti di Runo e Dumenza fossero già discretamente numerosi per quell’epoca, tanto da poter e voler investire tempo ed energia nella costruzione della torre. Sembra che attorno secolo XII, nel periodo dei Comuni, sulla torre fosse posta una campana per segnalazioni civili.
La Valtravaglia, in cui si era formata una “Castellanza”, inglobò anche questi territori. Nonostante a tutt’oggi vi siano pareri discordanti riguardo ai confini precisi delimitanti la Valtravaglia, la collezione di antichi appunti e fogli sparsi del parroco Binda di Castello Valtravaglia (e che probabilmente erano in origine parte dell’ora perduto archivio della canonica di Bedero) ci fornisce un elenco dei territori che allora la costituivano, in cui ritroviamo anche Dumenza.
Re Liutprando, salito al potere verso la metà del 700, fece dono delle terre della Valtravaglia al monastero di S. Pietro in Ciel D’Oro di Pavia.
In epoca feudale la Lombardia fu divisa in territori che l’imperatore concedeva a quei nobili che ne facevano richiesta.
Alcuni documenti ritrovati ci inducono a fare alcune considerazioni che hanno una certa importanza.

Lanfranco "Rubeus" monaco in San Pietro in Ciel d’Oro che, con un atto rogato il 28 agosto del 1289 nello stesso monastero, viene designato dall’abate come successore, in caso di morte, del presbitero Federico allora rettore di San Pietro in Lavena e in precarie condizioni di salute, anzi nel documento si dice che Lanfranco dovrà reggere e governare i beni del monastero anche nel caso in cui il rettore non sia più in grado di svolgere adeguatamente i suoi compiti dandone al più presto notizia all’abate.
Nel 1290 il 9 dicembre, Lanfranco viene nominato, dall’abate Rolando e dai rappresentanti del capitolo, nunzio, procuratore e "sindicus" per tutte le cause e i negozi che il monastero dovrà concludere nel distretto di Milano e di Como e per riscuotere tutte le spettanze nei detti territori "(Rolandus) fecit et constituit Lafrancum Rubeum de Lavena suum nunzium et procuratorem et sindicum et quicquid alius (.?.?.?.?)as causas et negocia que et quas habet vel habiturus est cum aliqua persona vel personis, collegio et universitate in infrascriptis pactibus et contractis in (.?.?.?.) et districtus Mediolani e districtus Cumarum et in illis partibus et ad colligendum et requirendum omnes fructus et reditus, census et gaudimenta que et quas habet vel habere videtur (.?.?.?)" In pratica Lanfranco si troverà ad essere procuratore generale del monastero pavese per la riscossione di decime e tributi e per l’amministrazione in genere dei beni nei territori di Como e Milano.
Primo feudatario della Val Travaglia fu nel 1416 il principe Lotario Rusca che ridusse il titolo di principe a quello di conte, facendosi cedere queste terre dal duca Maria Visconti in cambio di alcune terre del comasco.
Dal 1513 al 1526 il paese era dominato dagli Svizzeri. Dopo di che, fino al 1538, compare qual feudatario a Luino il conte e senatore Gian Battista Pusterla.
La terre di Valtravaglia Luino, Porto valtravaglia, Castel Veccana, Musadino, Muceno, Ticinallo, Brezzo, Bedero, Rogiano, Brissago e Mesenzana furono cedute dal conte Rusca coll'assenso regio al Cavaliere Pietro Antonio Lonati a cui restarono fino all'estinzione dei Lonati verso il 1598. Luino con la Valtravaglia inferiore era passata ai Lonati avanti il 1524 essendo stato dato qual pegno di dote da Galeazzo Rusca a sua figlia Laura moglie di Paolo Lonato, il cui figlio cav. Pietro Antonio Lonato possedette questo feudo fino al 1598.

L'ultimo feudatario di Rusca fu ucciso a Gorgonzola nei primi del 1570 e da allora tornarono alla Regia Ducal Camera tutti i feudi ad eccezione di quella parte assegnata ai Lonati, così come descritto dall'istrumento di fedeltà 23 Dicembre 1570 atto rogato da Silvestro Scappa. Il dominio dei Rusca proseguì fino al 1583, anno della morte dell’ultimo discendente. I feudi tornati alla Camera furono poi assegnati dal re di Spagna a Giovanni Marliani col titolo di Conte con il decreto datato 2 Dic 1583 e la donazione fu riconosciuta dal Senato di Milano il 15 Genn 1584.
(Giovanni Marliani + 1588, Vicario perpetuo di Mariano e dipendenze, Capitano di corazzieri spagnoli, ambasciatore imperiale in Turchia il 4-12-1557, investito del titolo di Conte sul feudo della Valle Intelvi e delle quattro valli con Diploma del 2-12-1583)
Le terre assegnate dal re di Spagna al Marliani erano le seguenti:
— 1º la Valle d'Intelvi
— 2º la Valle Veddasca che comprendeva Biegno, Lozzo, Armio, Graglio Cadero, Garabiolo, Campagnano e Musignano.
— 3º la Valle di consiglio Maggiore contenente Monte, Curiglia, Cossano, Agra, Runo, Dumenza, Colmegna.
— 4º la Valle Marchirolo cioè Ardena, Lavena, Viconago, Marchirolo, Cugliate, Fabiasco, Cunardo
— 5º la Valle di mezzo cioè Tronzano, Pino, Bassano Maccagno di Sopra, Germignaga, Voldomino, Bivione,
Montegrino, Bosco e Grantola.

I Marliani governarono queste terre fino al 1773, quando l’ultimo dei Marliani, Ruggero III°, vendette il feudo al Conte Antonio Crivelli, che nel 1789 lo cedette al figlio Ferdinando Crivelli che in seguito lo passo' al conte Alberto Crivelli.
La famiglia Crivelli conservò il feudo fino al 1796, anno in cui giunse in Italia Napoleone, il quale abolì il sistema feudale.
Da allora in poi, i territori delle nostre valli, vedono il loro percorso nella storia legato a quello dell’intera Lombardia

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MA ORA PARLIAMO DELLA CACHE!!!^^
la cache è di categoria super easy! si trova in un punto di facile raggiungimento nei pressi della chiesa di San Giorgio a Runo(comune di Dumenza),
la cache è raggiungibile da tutti^^ spero vi piaccia il posto e la cache!

complimenti a miuu FTF!!^^

Additional Hints (Decrypt)

va ha ohpb ary zheb qry pnzcnavyr

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)