LaSicilia sud-orientale ospita un esteso sistema di zone umide, tra cui la riserva di Vendicari, che ha conservato la sua valenza ecologica, rappresentando un'area tra le più significative d'Italia nel suo genereIstituita dalla fine degli anni Ottanta, la Riserva Naturale Orientata Oasi faunistica di Vendìcari, è affidata in gestione all'Azienda Foreste della Regione Siciliana. Una rete di sentieri che, diramandosi per tutta la Riserva, consentono di osservare gli ambienti più significativi, eventualmente con l'aiuto di guide naturalistiche messe a disposizione gratuitamente dall'Ente gestore. La finalità istituzionale della Riserva è di consentire la sosta e la nidificazione della fauna, e la tutela della vegetazione, dove coesistono numerosi ambienti diversi che fanno di Vendìcari un vero e proprio laboratorio naturalistico: costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline, garighe e aree coltivate.
LA FLORA Vendicari, in quanto "zona umida costiera", è ricca di acque, tuttavia sminuite ecologicamente dal loro alto tasso di salinità. Pertanto vi possono sopravvivere solo piante e animali capaci di adattarsi a questa caratteristica. Un'altra difficoltà è rappresentata dal substrato roccioso o sabbioso su cui si insediano le piante: poiché tutta la fascia costiera di Vendìcari presenta un'alternanza di tratti rocciosi e tratti sabbiosi, la vegetazione è parimenti suddivisa tra: - associazioni di piante che amano la roccia (finocchio di mare, la cicoria spinosa, il limonium, il timo, la palma nana, la mandragola, il giaggiolo bulboso, l'orchidea, il lentisco, l'oleastro, il mirto); - associazioni di piante che prediligono la sabbia (graminacee rizomatose che consolidano le dune, e poi la macchia di ginepro, il rosmarino, l'ephedra, la clematide.)
In prossimità dei pantani si trovano vaste praterie di salicornia, l'iris, il giunco, il limonium serotinum, il loto edule ecc. All'interno della riserva esistono anche alcune piante esotiche come l'agave, l'acacia e l'eucalipto, introdotte dall'uomo per motivi agricoli o ornamentali, che andranno estirpate oppure lasciate in loco demandando alla natura il compito di auto-epurarsi nel tempo...
La tonnara di Vendicari risale al Settecento, anche se i suggestivi resti della costruzione che si vede attualmente (consolidati e resi agibili da un recente restauro) risalgono al 1920, quando si tentò di dare impostazione più spiccatamente "industriale" (come testimonia proprio la ciminiera) all'attività tradizionale.
L'attività stessa è però molto più antica, risalendo fino all'epoca greca, come attestano i resti archeologici di impianti destinati alla lavorazione del pesce, come le vasche scavate nella roccia. Oltre all'edificio principale sono conservate le case dei pescatori. Nel periodo di massima espansione la tonnara ebbe 40 dipendenti. Smise la sua attività nel 1943. Accanto alla tonnara si vede la "Torre Sveva" di epoca aragonese (fu fatta costruire da Pietro D'Aragona, 1416-1458), fresca di restauro. Era una struttura militare destinata a difendere questo punto della costa, e le sue attività economiche, dagli attacchi dal mare. Allo scopo era munita di una guarnigione e di due cannoni in bronzo.
A Wetland of International Importance
The great ecological "success" of Vendicari is given to its manifold habitat, which can be divided into different biotopes: rocky coast, sandy coast, Mediterranean maquis, marshes (brackish and freshwater), salt pans, garigue, and cultivated areas. The local fauna is very rich in birds and varies according to the seasons and the physiology of the animals.