Questo giardino nel 1800 era una delle realtà più importanti d’Italia (3000 specie nell’index seminum su 8-9000 coltivate) e venne dichiarato Monumento Nazionale ad inizio novecento. Nel suo attuale patrimonio arboreo, anche se molto impoverito, permangono ancora molti individui monumentali e alcune specie arboree rare e altrove poco frequenti, prima fra tutte il Pinus parolinii scoperto dall’autore nel 1820 in Turchia.
“Guarda, il cancello aperto del giardino ci invita; non entriamo a fare almeno un giretto? Il giardino del Conte è famoso non solo in Lombardia e a Venezia, ma in tutta Europa, se al suo interno c’è un altro Cedro del Libano simile a quello che sta davanti a noi non è senza ragione: si chiama infatti Pinus parolinii, i semi furono portati dal Monte Ida da lui stesso….c’è anche l’odoroso ulivo cinese, ed ecco un Ginkgo biloba alto come neppure un Olmo s’è mai visto, e c’è uno Styrax, un Laurus benzoin, un Vitex agnus-castus….”. (poeta James Henry)