La Chiesa dei Santi Martino e Rocco
Breve storia
Quanto ad edificio (ma non come fondazione) è la chiesa più antica di Mendrisio; forse risale al VII secolo e una località chiamata "San Martino" è già citata in un documento del 963. Gli scavi archeologici condotti negli anni 1959-63 hanno permesso di scoprire che a San Martino era presente una cella monastica, vale a dire una comunità agricola composta da frati e laici, risalente forse all'XI secolo. Probabilmente San Martino apparteneva al monastero di San Pietro di Lodi, che se ne servì, secondo l'ipotesi di Mario Medici, "come luogo di amministrazione, sorveglianza e raccolta delle decime della vasta regione agricola circostante".
Nel 1684 la comunità di Mendrisio ottenne dall'autorità elvetica il permesso di organizzare la fiera di San Martino con il mercato del bestiame. Fu l'impulso per rinnovare e restaurare la chiesa: venne ampliato il coro, si costruì la sagrestia e forse anche il portico.
Esterno
Le pareti laterali conservano la struttura romanica originaria. La più antica è la parete settentrionale, del XII secolo: la parte inferiore, suddivisa in quattro specchi da sottili lesene, è coronata da archetti pensili di tufo; quella superiore ha invece una muratura irregolare a conci sommariamente squadrati di molassa e di pietra di Salorino. La continuità del muro è interrotta da tre monofore esilissime; nell'archivolto di quella centrale è scolpita un'aquila che in volo artiglia la sua preda, forse serpente. Nella parete meridionale, dal XIII secolo, grossi ciottoli spezzati e blocchi di tufo si mescolano alla pietra di Salorino, formando una murata molto rustica.
Interno
Per una scala posta sulla sinistra entrando si scende nella chiesa sotterranea, dove la testimonianza più antica è la grande abside a emiciclo di spessore murario largo, traccia superstite di una prima chiesa forse precarolingia. Ai secoli IX e X risalgono le due piccole absidi gemelle, reliquie di una seconda chiesa. La terza, del XII secolo, e pienamente romanica, è documentata dalle due pareti laterali.
Nella navata della chiesa superiore, dalle pareti nude e dalle capriate del tetto scoperte, si vede la statua lignea settecentesca, di autore ignoto, raffigurante San Martino che divide il mantello con il povero.
L'altare ha un bel paliotto di stucco databile attorno al 1640-50 e raffigurante la decapitazione di due santi. Sopra l'altare è collocato un polittico di notevole pregio, risalente alla metà del Seicento e attribuito a Francesco Torriani (1612-1681). La tavola centrale raffigura Cristo crocifisso con i Santi Abbondio e Rocco, negli scomparti laterali ci sono Santa Lucia e Sant'Antonio da Padova a sinistra, Maria Maddalena e San Biagio a destra. Giuseppe Martinola ha notato che "qui il Torriani assume un tono narrativo piuttosto inconsueto nella sua pittura, un'eleganza accompagnata alla grazia, un colore squillante e non modulato, un'indulgenza alla minuzia del segno, di un felicissimo descrittivismo". I risultati migliori si ammirano nelle figure di Sant'Abbondio e di Santa Lucia: il primo emerge solennemente dal fondo scuro con i suoi fastosi paramenti che offrono all'occhio un'ampia gamma di colori preziosi; la seconda assume una positura elegante nell'esibire la palma del martirio con la graziosissima mano destra.
(fonte: sito internet della Città di Mendrisio - www.mendrisio.ch)
Il geocache
Il geocache si trova all'esterno della Chiesa, vi preghiamo di ri-nasconderlo bene quando ve ne andate!