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Per colpa di un viandante #1 Mystery Cache

Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno


Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

"Per colpa di un viandante" è una serie di 8 cache, a tema horror/fantasy, che seguono le vicende di una storia oscura ambientata durante la seconda metà del 1500.

Capitolo #1 · Capitolo #2 · Capitolo #3 · Capitolo #4
Capitolo #5 · Capitolo #6 · Capitolo #7 · Capitolo #8

"Per colpa di un viandante" series is actually not available in English; I'm really sorry for this, and I'm working a lot to do a huge translation work to allow everyone to read the whole story. Anyway the paragraph "La cache" contains all the informations needed to solve the mystery.

Capitolo 1

Molto tempo è ormai passato. Già, dico, da quando vidi per la prima volta i miei due nuovi canini.
Da allora la ricerca di sangue, l'attenzione a non farmi impossessare dalla Bestia, mi hanno portato fin qua. E' forse l'anno 1560, ma non badate troppo alla data perché è da tempo che non conto più i giorni che passano; io, un tempo Konrad Thouvithisti, ora un semplice prigioniero, sono qui rinchiuso nella prigione di Norberdorf, in Germania.
E' notte ormai, ma tanto non fa differenza; qui il buio è perenne; ma mi rendo conto che la giornata è finita là fuori perché le guardie si sono date il cambio.
Chissà com'è cambiato il mondo là fuori. Chissà se il sole splende ancora, gli uccelli cantano in primavera, gli alberi cambiano le foglie. Peccato non lo possa più sapere. Ogni volta che lo chiedo a qualcuno, non riesce a comprendermi. In effetti la mia lingua è molto diversa dal Germanico, e qui non è conosciuta. Ma ciò non importa.
Domani mattina all'ombra del tetto lo scoprirò. Passeranno a prendermi al sorgere del sole. Che bello sarà. Rivedere la luce del sole, non il sole stesso, sarebbe dannoso per la mia pelle; all'ombra di un tetto mi terranno, e poi finalmente metteranno fine a questa stupida vita.
Lord Lutark diceva che sarebbe stato bello rivedere la luce del sole dopo tanto tempo. Lui era il mio vero salvatore. Ma ora che importa pensargli, il tempo passa molto lentamente. Ma forse ricordare il mio passato non farà altro che far passare il tempo nella trepidante attesa.

Nacqui a Korbesti, in Romania, venticinque anni fa. Una famiglia povera, la mia. Mia madre morì di parto quando nacque mio fratello e io avevo 5 anni, mio padre si risposò in seguito e vendette mio fratello a un mercante che passava di lì per avere i soldi, come lui diceva, per il mio sostentamento. Di mio fratello non seppi più nulla.
La vita scorreva monotona nel mio paesino, ogni giorno dovevo andare a lavorare la terra per mio padre, mentre lui non era mai in casa. Di pomeriggio usavo andare da Sveva, una ragazza bellissima che abitava dall'altra parte del villaggio. Andavamo molto d'accordo, ma non divenne mai la mia ragazza, perché preferiva gli altri nostri amici.
Purtroppo questi non è che la trattassero nel migliore dei modi, e quando suo padre usciva di casa per lavorare il campo appena fuori il villaggio, lei soleva chiamare tutti quanti a casa sua. Non seppi mai cosa combinavano; mi trattenevano sempre fuori. Così, ardendo del desiderio di partecipare anch'io alle loro "riunioni", come le chiamavano, trascorrevo la mia monotona vita, aspettando il giorno in cui mi avrebbero accettato. Mi lamentavo di tutto ciò, ma verso i sedici anni trovai una ragione per non farlo più.
Una mattina tutto il villaggio fu svegliato dal suono delle campane. Era un brutto segno: non accadeva mai.
Precipitatomi fuori, mi diressi verso la piazza del paese, e lì trovai tantissime persone riunite attorno a qualcosa. Cercai di farmi largo, e lo spettacolo che mi si parò davanti sarebbe destinato a cambiare la mia vita.
Un uomo, o per meglio dire, la carcassa di un uomo, era ridotta senza gli arti inferiori, con le braccia in una posizione innaturale, la testa rivoltata e senza gli occhi, in un lago di sangue; sul petto aveva tantissimi graffi, ma due segni risultavano più evidenti degli altri: una croce cristiana con sotto scritto "Spiritus Sanctus". Le voci che giravano, dicevano che si trattava del maniscalco del paese. Lo spettacolo mi rabbrividì, e per tutto il giorno io, come tutto il villaggio, ci chiedemmo il perché di tanta violenza, e da parte di chi, o che cosa. Neanche i miei amici e Sveva si trovarono per le loro "riunioni".
Il giorno dopo le campane suonarono per la seconda volta.
Un altro cadavere era al centro della piazza. Stavolta si trattava di una donna, una giovane donna che viveva in solitudine proprio dinanzi le porte della città. Stavolta mancavano gli arti superiori, e il volto era contratto in una smorfia di paura, quasi riprendendo fedelmente gli ultimi attimi di vita. Gli arti inferiori erano spariti e sul busto della donna c'era un'altra croce, con scritto sotto "Jesus". La giornata passò nuovamente in silenzio, tra mille interrogativi.
Quella notte il prete mise sei uomini di guardia alla piazza centrale, e non accadde nulla, così per 6 giorni.
Il settimo giorno le campane furono nuovamente suonate, stavolta più forte di tutte le altre volte. Lo spettacolo fu più macabro di tutti gli altri: tutti gli uomini erano stati privati degli arti, della testa e del busto e, presa una parte per ognuno, era stato "composto" un uomo sulla croce del tetto della chiesa; le altre parti erano sparite.
Proprio sopra la porta della piccola chiesa nella piazza era stata fatta un'altra croce con il sangue e sotto di essa compariva la scritta "Deus" e poi "video vos peccatores". Tutto ciò non fece altro che segnarmi indelebilmente per tutta la mia vita.
La gente del villaggio cominciò a spaventarsi molto seriamente, anche perché dopo che il prete aveva tradotto quelle scritte, e avendo detto che erano scritte da Dio, tutti credettero che Lui avesse voluto punirli tutti quanti.
Ma io sapevo che non era così. Dio non fa queste cose; c'era qualcuno o qualcosa dietro tutto. Fatto sta che non successe proprio nulla per altri sette giorni, dopodiché nella nostra città arrivò un viandante che diceva di venire dai confini del mondo.
Era vestito in modo strano, con un cappello alto e rosso, e un mantello dello stesso colore, e di sotto aveva indumenti verdi e blu. Cercava ospitalità, ma nessuno gliela offrì perché nessuno si fidava di questo; allora per convincere il villaggio, si mise al centro della piazza proprio davanti alla parrocchia e con le sue orazioni raccolse il favore di gran parte degli abitanti. Lui parlava di una certa "forza esterna" che infieriva contro di loro, e lui era l'unico uomo in grado di salvarli da tutto ciò; non li avrebbe salvati nessun Dio, nessuna religione, né tanto meno nessun prete. Disse anche di essere a conoscenza degli avvenimenti terribili accaduti tempo prima. Li descriveva con una tale accuratezza, che sembrava fosse stato presente, benché nessuno l'avesse mai visto. Così si accattivò praticamente tutto il villaggio, e il prete, unico contro il misterioso viandante, fu cacciato dal paese.
Il giorno dopo fu ritrovato il suo cadavere infilzato a mo' di crocifisso proprio sulla porta d'entrata del paese. Il viandante, di cui mai si seppe il nome, trovò sempre più consensi, mostrando la macabra morte del prete come segno di questa "forza esterna" che infierisce contro chi è contrario. Per molto tempo non successe più nulla, la vita ricominciò come una volta, scandita dai soliti ritmi. La chiesa fu data alle fiamme e al suo posto fu eretto una specie di tempio dove viveva il viandante che era stato fatto capo della città.
Il pomeriggio dopo aver finito il mio lavoro, andavo a trovare Sveva e parlavamo un bel po', dopodiché arrivavano i miei amici a fare le "riunioni" e io ero allontanato. Per molto tempo le chiesi cosa era l'argomento delle riunioni, ma lei non me lo svelò mai.
I suoi occhi verdi mi incantavano, i suoi corti capelli biondi poi erano splendidi; sembrava brillare di luce propria. E lei preferiva i miei amici; ma questi non parevano apprezzare il suo magnifico volto. Sveva mi ringraziava spesso per i complimenti che le facevo, ma tutto finiva all'arrivo degli amici. Chissà cos'avrei dato per sapere l'argomento di quelle "riunioni"...
Dopo qualche mese, però, nuovi avvenimenti macabri continuarono a perseguitare il villaggio; un giorno una ragazza della mia età venne trovata morta dissanguata e sul suo collo diverse impronte di dita molto forti, e su un lato due stranissime impronte che sembravano impresse da due canini.
Un altro giorno si trovò il cadavere di uno degli amici che si trovavano a fare le "riunioni". Era contorto in una smorfia di dolore fortissimo ed era stranamente sdentato. Stavolta le impronte di canini non c'erano. Il viandante stavolta, stranamente, si affrettò a incendiare il corpo appena trovato.
La "forza esterna" sembrava essere tornata, ma ancora una volta il viandante seppe accattivarsi il favore della popolazione, affermando che solo lui era a conoscenza delle riconversioni al cristianesimo dei due morti. Intanto le "riunioni" sembravano nuovamente interrotte da questi avvenimenti che avevano colpito i nostri amici. Ne parlai spesso con Sveva, che adesso era libera tutto il pomeriggio, ma lei non seppe mai darmi una risposta, chiedendomi di evitare quell'argomento.
A me non sembrava vero che stesse tutto quel tempo con me, ma questo durò per poco tempo.
Le "riunioni" ricominciarono un'altra volta; chissà cosa facevano da non poter rinunciarvi. Il dubbio mi permane ancor oggi. Solo che dopo che erano riprese, i miei amici erano tutti parsi molto strani, Sveva compresa, e questo mi dispiacque davvero molto. Ancora una volta il numero 7 tornò a colpire. Infatti dopo la settima "riunione", ogni giorno venivano trovati nuovi cadaveri al centro della piazza, infittendo sempre di più il terrore che da un momento all'altro toccasse a ognuno. Spesso giovani donne erano trovate morte dissanguate con le due impronte di canini su un lato del collo, e ancora qualche mio amico o anche altre persone completamente sdentati; solo che c'erano vari particolari che insospettivano il villaggio: chi era sdentato non aveva le impronte dei canini e viceversa.
Sempre più cadaveri venivano trovati nella piazza, e il viandante senza nome sembrava stranamente sempre più a disagio di questa situazione; tutti gli chiedevano una soluzione, ma gli era difficile trovare nuove scuse; quando la situazione si fece incontrollabile una notte lui scomparve e non si seppe più nulla. La notte si udivano strane grida all'esterno delle case, e ogni volta sempre più persone dissanguate venivano ritrovate, quasi sempre giovani donne.
Le 1000 anime del villaggio piano piano si erano ridotte a 700; nessuno poteva fare nulla. Tutti erano atterriti dalle strane figure che passeggiavano sotto la luna. Entravano in una casa e uccidevano i suoi abitanti, risparmiavano le eventuali giovani donne e il giorno dopo le dissanguavano.
Non vennero più trovati corpi sdentati, ma solo corpi con impronte di canini. Molte persone scomparvero nel nulla e di loro non si seppe più niente. Ogni mattina la porta del villaggio era trovata aperta. La situazione era praticamente indefinibile. Da quando erano riprese le "riunioni" non frequentavo più Sveva.
Un giorno decisi di tornare a trovarla, ma non c'era più nessuno; né i miei amici; né lei. Dove erano finiti? Sempre più cadaveri erano trovati le mattine, fino, con l'andare avanti del tempo, a ridurre il paese a solo 200 anime terrorizzate che avevano paura di fuggire da quel luogo; infatti si sospettava che le strane figure viste di notte vivessero nel bosco circostante, visto che la mattina il portone del villaggio era sempre trovato aperto.

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Le coordinate indicate non sono quelle corrette.
La cache è una small contenente logbook, matita e spazio per piccoli swag/TB/geocoin.
Sul logbook troverai anche un numero, che ti servirà per risolvere più facilmente il mistero dell'ultima cache della serie, quindi segnatelo!

Given coordinates are not the right ones
The cache is a small one containing logbook, pencil and space for small swags/TBs/geocoins.
On the logbook you'll find a number that you'll need to solve the last mystery of the series, so mark it!

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Additional Hints (Decrypt)

[MYSTERY] uggc://gvalhey.pbz/bi9orpl [CACHE] Fnyv yr fpnyr r frthv y'npdhn / Tb hc gur fgnvef naq sbyybj gur jngre

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)