Dopo aver superato gli ultimi due miliari, posti rispettivamente presso la chiesa parrocchiale di Saint-Christophe e presso la cappella (oggi scomparsa) di Viseran (nei pressi dell’ospedale Beauregard), la Via delle Gallie giungeva finalmente ad Augusta Praetoria (Aosta). La cache è nascosta nei pressi del ponte romano, perfettamente conservato, che all’epoca attraversava il torrente Buthier, prima che il suo alveo si spostasse dove si trova attualmente. Il panorama che il viaggiatore aveva mentre transitava sul ponte era particolarmente impressivo: in perfetta linea retta la strada passava sotto il trionfale arco di pietra, superava la monumentale necropoli ed entrava in città tramite le imponenti Porte Pretorie. La rigorosa geometria delle mura e le estetiche torri quadrangolari conferivano all’ambiente alpino un forte senso di antropizzazione. Oggi questa sensazione di geometrica totalità è scomparsa, poiché i cambiamenti architettonici della città in epoca medievale hanno variato indissolubilmente l’antico progetto viario.
Un po’ di storia: la popolazione dei Salassi che abitava l’attuale Valle d’Aosta e deteneva il controllo dei valichi alpini fu definitivamente sconfitta da Aulo Terenzio Varrone Murena nel 25 a.C.. Nel luogo di biforcazione delle strade per il Grande e Piccolo San Bernardo fu costruita la colonia Augusta Praetoria Salassorum. Il suo schema architettonico non risponde a esigenze difensive, poiché i Salassi erano stati ormai sconfitti, ma mostra la volontà di creare un simbolo di civilitas e urbanitas. Lo dimostrano le torri, non circolari come di solito, ma quadrangolari e con ampie finestre, lo dimostra la perfetta struttura geometrica della città, costruita secondo i rigorosi canoni architettonici dell’epoca. Contemporaneamente alla costruzione di Aosta, si procedette alla realizzazione di una strada che consentisse il transito estivo e invernale di uomini e mezzi: il risultato è la via consolare delle Gallie che collegava Aosta con Ivrea (colonia fondata nel 100 a.C.), posta sulla sinistra orografica (in modo da restare sempre al sole) e costellata da diverse mansiones (stazioni di posta e ostelli).
Histoire d’Aoste en français: http://www.comune.aosta.it/fr/cestino/tourisme/voir_aoste/ville_d__art/l__histoire_d__aoste
N.B.: la cache contiene solo il logbook, ricordatevi di portare una penna / the cache contains the logbook only, remember to bring a pen.