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Serie "I cenacoli di Firenze" (4) Traditional Cache

Hidden : 1/24/2019
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:


Cenacolo della Calza

 

[ITALIAN VERSION]

Coordinate (del cenacolo, non della cache): 43°45'39.7"N 11°14'31.0"E

Locazione: Piazza della Calza n.6

Ingresso: gratuito

Orario: solo su prenotazione (tutti i giorni dalle 14:00 alle 15:30)

Descrizione del luogo: l’antico Convitto (oggi ex-monastero) nasce nel XIV secolo come Ospedale di San Giovanni Battista, destinato a pellegrini e cavalieri del Santo Sepolcro curati dalle suore gerosolimitane. L’edificio prende il nome dalla “calza” che stava a indicare il lungo cappuccio di panno portato dai frati che lo occuparono dal 1529. Infatti le monache gerosolimitane lo avevano abbandonato durante l’assedio di Firenze e al loro posto subentrarono i frati Gesuati. Nel corso dei secoli il convento fu poi utilizzato come asilo di carità per fanciulli ammalati e convitto ecclesiastico per i chierici di campagna e oggi adibito (purtroppo) a moderno centro congressi e hotel.

Descrizione del cenacolo: Il Cenacolo della Calza è un affresco di dimensioni 220x180 cm, opera di Francesco di Cristofano detto il Franciabigio e datata al 1514.

Ricordato da Vasari esso è il primo (e pressoché unico) cenacolo fiorentino che tenga conto della rivoluzionaria Ultima Cena di Leonardo da Vinci a Milano. L'artista ha preso spunto da Leonardo attraverso copie e incisioni che fin dai primi anni cominciarono a circolare: non sono documentati infatti viaggi dell'artista a Milano.

L'opera è sicuramente del Franciabigio perchè in basso si riconosce la firma del pittore: A(nno) S(alutis) MDXIIII con il monogramma intrecciato del Franciabigio (FRAC) leggibile sulla seconda gamba del tavolo a sinistra. In più l'attribuzione è avvalorata da precisi raffronti con altre opere dell'artista (per esempio la testa e i piedi nel "Ritratto di un cavaliere di Malta", opera presente nella National Gallery di Londra). Osservando con cura si ritrova, tracciato sul pavimento sotto il secondo ed il terzo apostolo, anche il nome della committente: la badessa Suor Antonia dei Medici (SVORA AN).

L'Ultima cena è rappresentata sulla parete di fondo con la tavola degli apostoli. Le finestre della parete di fondo sono aperte, con le ante che sono proiettate in avanti (e che danno una notevole capacità prospettica) e rivelano una via cittadina con palazzi, una porta (verosimilmente l'antica Porta Romana, antistante il convento) e alcune mura con colline, come doveva essere la zona di Boboli e del Poggio Imperiale prima delle trasformazioni medicee. E' possibile notare uno studio attento dell'artista della resa luminosa tra l'interno, in ombra, e l'esterno.

Al centro della tavolata vi è Gesù, circondato dagli apostoli che si interrogano sulla sua affermazione che uno di loro, quella notte, lo tradirà. Sono facilmente riconoscibili Giovanni che appare addormentato (come nell'iconografia classica) e Pietro alla destra del Salvatore che alza un dito e con lo sguardo pieno di interrogativi. Ancora più sorpreso è Giuda che, seduto da solo dall'altra parte del tavolo, si alza repentinamente lasciando quasi cadere lo sgabello indietro e rovesciando la saliera con il braccio. Gli apostoli ai lati si indicano l'un l'altro, scambiandosi intensi sguardi e gesti, e raggruppandosi alle estremità a gruppi di tre, (proprio come nel modello vinciano) e talvolta alzandosi in piedi. Molto particolare è la loro massa corporea che appare talvolta dilatata e accesa da un forte chiaroscuro e che riecheggia la possanza di Michelangelo (con le influenze dei primi manieristi fiorentini). Questo lo si può ben vedere nel sant'Andrea, che incrocia le braccia muscolose, accentuato nella tridimensionalità dai brillanti colori del panneggio. I nomi di ciascun apostolo sono inseriti sulla spalliera.

Molto bella è la tavola imbandita, piena di dettagli: decorata con fini pieghe in lino, sopra di essa sono appoggiate brocche in ceramica, pani, bicchieri pieni di vino rosso, fette di popone verde, utensili. Sulle brocche si riconoscono lo stemma dei Cavalieri di Malta, simbolo dell’ordine delle suore gerosolimitane (le Cavalieresse) e quello mediceo che ricorda la committente.

Per questo capolavoro Franciabigio studiò a lungo l’anatomia dei corpi e la prospettiva traendo ispirazione anche dal Cenacolo di San Salvi di Andrea del Sarto, suo amico.


== PER FAVORE RIMETTERE ESATTAMENTE COME è STATA TROVATA. ATTENZIONE AI BABBANI!! ==

====================== NON C'È LA PENNA!! ======================


 

[ENGLISH VERSION]

The "Cenacolo della Calza" is a fresco of dimensions 220x180 cm. It was painted by Francesco di Cristofano called the Franciabigio and dated to 1514.

Remembered by Vasari, it is the first and only florentine cenacle inspired by the "Ultima cena" by Leonardo da Vinci in Milan. Franciabigio for this work has also studied the cenacle of San Salvi (painted by Andrea del Sarto, his friend).


======= PLEASE REPLACE EXACTLY AS FOUND, THANKS. ATTENTION MUGGLES!! =======

====================== NO PEN!! ======================

Additional Hints (Decrypt)

Zntargvp

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)