L'attuale chiesa di San Michele Arcangelo è il risultato del rifacimento di un'omonima chiesa che esisteva fin dal 1400. In quel periodo la sede parrocchiale era la chiesa di Santa Maria in Castello, poi dedicata a san Biagio. Il San Michele era forse troppo piccolo e non adatto a contenere tutti i fedeli del borgo. La ricostruzione è probabilmente legata a due eventi molto significativi per la Chiesa cattolica, la riforma protestante e il concilio di Trento (1545-1563) convocato da papa Paolo III.Con la chiusura del suddetto, si diede il via a un gran numero di cambiamenti che coinvolsero il mondo cattolico, tra cui un intenso fervore edilizio che si prolungò per oltre due secoli. Le vecchie chiese furono ristrutturate, talvolta demolite e poi costruite a nuovo, come accadde per il San Michele. La prima pietra fu posta il 10 aprile 1743, da don Gregorio Echeli, ed è ancora visibile oggi alla destra dell'ingresso principale, sulla facciata, contenente uno scritto celebrativo. Il 25 marzo 1768 segna il momento della benedizione da parte di don Bartolomeo Mondini e dell'apertura al culto della parrocchia. I lavori si conclusero nel 1777, data dipinta sul medaglione dal catino absidale. L'architetto che diede vita alla chiesa è Domenico Rossi, come risulta da una lapide affissa all'esterno della chiesa, ma permangono dubbi sulla sua paternità.