Ita
Il cimitero era in funzione già nel periodo della prima guerra mondiale data la vicinanza con la battaglia di monte Piana e la presenza lì vicino di un ospedale da campo con la funzione di fare un punto di raccolta per i feriti provenienti dal monte Piana e dintorni.
Nel cimitero si trovano i resti di 1.259 militari deceduti e tutti appartenenti all'impero Austro -Ungarico dato che le croci poste sui loculi i cognomi hanno origine ungherese, slovena, croata e italiana. Ciò testimonia la multinazionalità dell'impero. Inizialmente le salme erano molte di più ma alla fine della Grande Guerra tutte quelle austriache vennero traslate al cimitero Austro-Ungarico di Bressanone. Nel cimitero riposano soprattutto soldati di madrelingua non germanica. È interessante scorrere sulle croci i cognomi tipici dell'est europa, ma anche italiani, spagnoli, a conferma del cosmopolitismo dello stato asburgico, fondato su una forma di decentramento amministrativo che costituì a lungo in Europa un modello di riconosciuta efficienza.
Al termine della seconda guerra mondiale fu abbandonato completamente fino a che Ludwig Mitterdorfer negli anni 1950 e in seguito Waltraud Fuchs, un'albergatrice di Dobbiaco, decisero di intervenire; grazie a queste due persone è tuttora possibile concedersi una sosta in tale luogo dedicato alla memoria delle due guerre mondiali.
Il cimitero è composto da una scalinata che conduce alle tombe poste sempre più in alto e disposte in linea con croci anonime.
(Wikipedia)
Deu
Während des Ersten Weltkrieges verloren ca. zehn Millionen Soldaten ihr Leben. Für die Soldaten, welche im Gebirge zum Einsatz kamen, bargen die Besonderheiten des alpinen Geländes viele Gefahren: Durch Lawinen, Steinschlag, große Kälte, Gewitter und anderer Naturerscheinungen starben mehr Menschen als durch feindliche Waffen.
In den Jahren zwischen 1915 und 1917 befand sich hinter dem Nasswandvorsprung der Hauptverbandsplatz der Österreicher. Wer im Lazarett starb, wurde sofort und ohne nach Nationen zu unterscheiden hier, neben dem Hauptverbandsplatz der Österreicher, begraben. So entstand der Soldatenfriedhof Nasswand.
Nachdem Südtirol an Italien angegliedert worden war, übernahm das italienische Militär die Aufgabe, die vielen kleinen Frontfriedhöfe zu einigen wenigen größeren zusammenzulegen. In der Zeit von 1926 bis 1938 wurden die Gefallenen dann umgebettet. In den Soldatenfriedhof von Nasswand wurden die Leichen aus verschiedenen Friedhöfen in der Nähe verlegt.
Während die „Deutschen“ abtransportiert wurden, kamen aus ganz Südtirol die Überreste von Gefallenen anderer Nationalitäten nach Nasswand.
1.259 fanden auf dem Soldatenfriedhof Nasswand ihre letzte Ruhestätte. Die damals angelegte Gräberliste zählt 268 Russen, 147 Serben, 145 Polen, 121 Ungarn, 114 Unbekannte, 45 Rumänen, sieben Slowenen und einen Belgier.
(Tourismuverein Toblach)
Eng
On 23rd May 1915, the Kingdom of Italy declared war on the Austro-Hungarian Empire. The Italian army occupied Cortina, and the troops of the Austro-Hungarian monarchy withdrew to the Monte Lagazuoi to defend the Val Badia/Gadertal and Val Pusteria/Pustertal valleys. Both armies dug themselves in in defensive trenches along the ridges of the Monte Lagazuoi and many other Dolomite mountains. The mountains were to become the scene of an incredible high-altitude war.
The War Cemetery is the last home of non-Germanspeaking Austro-Hungarian soilders.
(Tourismuverein Toblach)