DEU:
Die Pfarrkirche zum heiligen Florian an der alten Reichsstraße nördlich von Laag wird 1189 erstmal erwähnt, doch datiert man sie um die Zeit von 1145 zurück. Aus der Zeit ihrer ersten Erwähnung (1189) ist der untere Teil des Langhauses. Der Chor mit dem betonten turmartigen hochragenden Chorjoch ist im 13. Jh. anstelle eines älteren Abschlusses getreten. Dieses Kirchlein von St. Florian ist ein einmaliges Kunstdenkmal. Im Langhaus ist noch die alte romanische Bauform erhalten. An dieses Langhaus wurde später ein überhöhtes Querquadrat angeschlossen, welches wohl als Kuppelbau gedacht war. Daran wurde im 12. Jahrhundert eine Rundapsis angegliedert, deren Außenschmuck schöne Lisenen und ein Rundbogenfries mit verschiedenen sehenswerten Skulpturen besonders reizvoll ist. Von 2005 – 2008 wurde die Kirche von Grund auf restauriert. Auch der Außenbereich rund um die Kirche wurde neu gestaltet und ein Parkplatz errichtet. Am 03. Mai 2008 wurde die Kirche St. Florian von Bischof Wilhelm Egger geweiht.
ITA:
La prima fonte certa sull’esistenza del piccolo monastero di San Floriano risale al 1188. All’epoca la chiesa corrispondeva all’attuale navata, (non ci restano tracce del presbiterio originario) probabilmente realizzata nel secolo XII. Ci restano sparute tracce di una campagna di affreschi databile al 1220: in particolare un lacerto in cui si riconoscono tre figure; i bastoni ci permettono di identificare le prime due con pellegrini, mentre il terzo (che sta aprendo la porta) potrebbe essere Cristo, “padrone di casa”, forse in riferimento ad una leggenda specifica che oggi non possiamo riconoscere. In questa zona l’Adige esondava con una certa frequenza (non a caso qui si trovava il lago, oggi scomparso) ed è ciò che intorno alla metà del secolo XIII ha rivoluzionato l’aspetto del monastero. Il convento e l’ospizio vennero abbandonati e ricostruiti più in alto, costituendo quello che oggi è chiamato Klosterle (piccolo convento); il prestigio andò scemandosi facendo sì che nascesse la parrocchia autonoma di Salorno e che poco più tardi (1317) venisse posta sotto l’influenza del monastero di San Michele all’Adige, per poi perdere anche il titolo pievano (ceduto alla neonata parrocchia di Magrè). Infine fu necessario ristrutturare l’edificio, che fu dotato di un nuovo coro: un corpo quadrangolare che funge da finta crociera (fingendo la presenza di un transetto e di una cupola) dotato di una nuova abside semi-circolare, decorata all’esterno di archetti pensili con capitelli scolpiti. L’innalzamento del terreno dovuto all’esondazione del fiume costrinse la sopraelevazione della navata (in un momento non definito, entro il 1600), murando il vecchio portale romanico. Oggi è stato recuperato e rimane l’unica testimonianza diretta del dislivello creato dalle esondazioni medievali. Nonostante piccole trasformazioni, l’edificio è rimasto invariato dal secolo XIII, rimanendo una delle più importanti testimonianze del romanico tirolese, anche perché, rispetto a gran parte dei monumenti di questa regione, la chiesa di San Floriano ci offre una testimonianza di ambito squisitamente architettonico, anziché pittorico.
ENG:
The parish church of St. Florian on the old Reichsstrasse north of Laag is first mentioned in 1189, but it is dated back to around 1145. The lower part of the nave is from the time it was first mentioned (1189). The choir with the emphasized, tower-like, high-rise choir yoke took the place of an older closure in the 13th century. This little church of St. Florian is a unique art monument. The old Romanesque design has been preserved in the nave. A raised transverse square was later connected to this long house, which was probably intended as a dome structure. A round apse was attached to it in the 12th century, the external decoration of which is beautiful pilaster strips and a round arch frieze with various sculptures that are worth seeing. From 2005 to 2008 the church was completely restored. The outside area around the church was also redesigned and a parking lot was built. On May 3rd, 2008 the Church of St. Florian was consecrated by Bishop Wilhelm Egger.