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Uluzzo Tower and the Wild Harbour Reserve Traditional Cache

This cache has been archived.

Zeddicus_Zorander: [english text follows]
Il proprietario non ha effettuato alcuna manutenzione sulla cache da lunghissimo tempo, e non risulta essere un utente attivo.
La cache viene archiviata.
Si prega di tener presente che, se una cache è stata archiviata da un revisore per mancanza di manutenzione, non verrà de-archiviata, né lo sarà ai fini dell'adozione (cfr. Linee Guida).


The owner didn't take any maintenance action since long time and he/she is not an active user.
The cache is archived.
Please remember that, if a cache is archived by a reviewer or staff for lack of maintenance, it will not be unarchived, nor it will be unarchived for the purposes of adoption (see. Guidelines).

Un saluto e buon geocaching,
Zeddicus Zu'l Zorander | www.geocaching-italia.com
Groundspeak Volunteer Reviewer

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Hidden : 8/16/2007
Difficulty:
1 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

[IT]
Benvenuti in un bellissimo paesaggio che offre al visitatore un pacifico riavvicinamento tra natura ed uomo, uno dei luoghi più indicati per una passeggiata distensiva e rilassante che porti ad un tuffo in una natura incontaminata e in uno dei mari più puliti e trasparenti d’Italia.

FTF: Caterpirla on 23/08/07
[IT]
Il parco di Porto Selvaggio – Torre Uluzzo (istituito in base ad una legge regionale del 1980) si estende per quattrocento ettari e comprende una vera e propria baia naturale a strapiombo su un mare limpido e cristallino, uno dei tratti di mare più puliti dell’intero Mediterraneo, premiato anche con le cinque vele di Legambiente (nel 2007 sono state solo 11 le località italiane che alla bellezza del paesaggio e alla qualità delle acque, hanno coniugato una corretta gestione del territorio, interventi e politiche in linea con il rispetto dell’ambiente e una buona funzionalità dei servizi). A chiudere a nord la baia del Parco Naturalistico di Porto Selvaggio c’è (l’ormai rudere di) Torre Uluzzo, che svetta sull’alto della scogliera dominando tutta la baia e che custodisce gelosamente ai suoi piedi la nostra cache, offrendo anche la possibilità di ammirare un panorama mozzafiato.
Il mare è incantevole e fare il bagno in queste acque è fantastico: certe sensazioni bisogna provarle, non si possono descrivere.
Di recente il parco è stato esteso fino a raggiungere a nord anche la Palude del Capitano, nei pressi di Porto Cesareo, portando così l’estensione complessiva dell’area protetta a circa 1000 ettari.

Indian figs, dry-stone walls and the Tower in the background...

Il paesaggio di questa costa in origine si presentava come una distesa pietrosa, erosa dall’acqua e senza alcun tipo di vegetazione.
La pineta, costituita essenzialmente da pini di Aleppo, fu creata solo intorno al 1950 ad opera di un piano di rimboschimento finanziato dalla allora Cassa del Mezzogiorno, su un terreno di proprietà dei baroni Fumarola.
Nel sottobosco e ai margini della pineta vegetano le essenze tipiche della macchia mediterranea (mirto, lentisco, olivastro, rosmarino, caprifoglio, ecc…): circa 300 sono le specie vegetali censite all’interno dell’area parco.
Di estremo interesse le specie rupicole (quale la Campanula Versicolor), quelle amanti degli ambienti salmastri (tra cui il limonio, la salicornia e il finocchio marino, che qui viene anche consumato sott’olio) e numerose specie di orchidee di rara bellezza e in alcuni casi endemiche della Puglia.
Il profumo della macchia mediterranea, insieme all'odore acre della salsedine marina, crea un'oasi rilassante per chiunque.
Questo tratto di costa è stato esposto numerose volte, e fin nel recente passato, al rischio di lottizzazione/cementificazione, secondo un piano che prevedeva anche la costruzione di un porto turistico presso la zona di Serra Cicora (subito a nord di Torre Uluzzo); fortunatamente gli abitanti delle zone limitrofe si opposero strenuamente per salvaguardare quest’area e l’integrità del suo originalissimo connubio tra bellezze naturalistiche, paesaggistiche ed archeologiche.

Porto Selvaggio infatti rappresenta un’area di notevole interesse anche dal punto di vista archeologico.
All’interno del parco si trova la Baia di Uluzzo (ai piedi della Torre) che custodisce alcuni tra i depositi risalenti all’epoca preistorica più conosciuti a livello europeo (i giacimenti della Grotta del Cavallo e del Grotta di Uluzzo).
Studiate per la prima volta nel 1961, le numerose grotte hanno rivelato una frequentazione antropica di questi siti a partire dalla fine del Paleolitico Medio (circa 40000 anni fa), in un ambiente completamente differente da quello attuale, che ospitava addirittura anche rinoceronti!
L’importanza del sito dal punto di vista scientifico è testimoniata dalla definizione di un’autonoma “cultura uluzziana”, caratterizzata dall’utilizzo di lastrine calcaree per ricavare strumenti utili alle esigenze della vita quotidiana e dalla creazione di una particolare punta fittile, a forma di semiluna.
Di grande interesse da punto di vista biologico sono anche le grotte sommerse posizionate tra la costa di Torre dell’Alto (a nord di Santa Caterina) e Torre Uluzzo, che circa quattromila anni fa, quando il livello del mare era più basso, erano emerse ed abitate.
Nelle acque antistanti il piccolo porto di santa Caterina è anche stato rinvenuto un relitto di una nave romana con un carico di anfore di grande valore archeologico ed attualmente è possibile ammirarla solo con immersioni subacquee.

Tanti sono i percorsi che attraversano Porto Selvaggio, ma, dopo aver trovato la cache, imperdibile è quello che (tornando verso sud rispetto a Torre Uluzzo e il cui imbocco è anche segnalato con cartelli dedicati) porta sulla fantastica spiaggetta di Porto Selvaggio, dove l'acqua è di un turchese brillante, aiutata in questo anche dalle sorgenti di acqua dolce che sorgono a pelo d'acqua e rappresentano gli sbocchi dei torrenti sotterranei tipici di un territorio carsico come è questo tratto della costa pugliese.
La temperatura del mare, proprio per queste sorgenti di acqua dolce, mantiene livelli così bassi che anche in piena estate fornisce un piacevole shock termico.

No words...

Insomma, benvenuti nell’ennesimo piccolo paradiso che questa terra, il Salento, così discretamente e generosamente offre a chi decide di percorrere le sue strade tra terra rossa e muretti a secco.

[EN]
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