La
storia
.
La visita a Parlasco è indubbiamente una delle più suggestive
passeggiate valsassinesi, il paese, piccolo, disteso su un
pianoro ha subito poche manomissioni nel corso del tempo.
Parlasco fu il luogo di controllo degli accessi alla Valsassina con
la Rocca di Marmoro e quella del Portone. E proprio Parlasco fu
alloggio dei Lanzichenecchi che scesero in Italia portandovi
l'epidemia della peste che devastò il paese. Se ne occupò anche il
Tadino, il medico milanese che sovrintendeva alla profilassi contro
il morbo nelle terre del Ducato. Di proprietà degli arcivescovi di
Milano, Parlasco seguì le sorti politiche valsassinesi: dei
Torriani nel XII secolo fu poi dei Visconti. Ottenne statuti propri
nel XIV secolo, per poi essere conquistata dal Medeghino nel XVI e
divenire feudo dei Monti nel XVII secolo.
Lasco - Il bandito della
Valsassina.
ParLasco, potrebbe derivare da "Per
Lasco", poiché è qui che probabilmente fu eretta la forca
"Per Lasco".
La leggenda è nota ai valligiani e ha per protagonista tale
Sigifredo Falsandri, conte di Marmoro: di giorno amato benefattore
per la sua magnanimità nei confronti dei bisognosi, di notte
bandito che imperversava per la valle, alle prese con delitti e
rapine. A Parlasco sono ancora oggi visibili i (pochi) ruderi della
Rocca di Marmoro, quartier generale del leggendario personaggio, le
cui avventure tornano a rivivere attraverso i recenti affreschi,
coi quali le vie di Parlasco si trasformano da strade a museo en
plein air.
Parlasco - Un borgo
affrescato.
Il comune di Parlasco ha indetto nel 2007 un evento-concorso-
"Parlasco - Un borgo
affrescato"- per artisti esperti in pittura
muraria. Gli artisti hanno rappresentato su 14 pareti esterne di
altrettanti immobili del vecchio borgo, personaggi e/o scene
descritte nel romanzo storico "Lasco, il bandito della Valsassina"
dello scrittore ottocentesco Antonio Balbiani, edito nel
1871.
Fra gli obiettivi dell'iniziativa anche quello di inserire il
Comune di Parlasco nel novero dei paesi affrescati più belli
d'Italia (ricordiamo tra i più noti Dozza, Arcumeggia, Orgosolo e
Cibiana in Cadore), al fine di creare le condizioni per una
costante e duratura crescita culturale e turistica del
territorio.
La
Cache.
Consiglio di parcheggiare vicino alla Chiesetta alle coordinate
N 46° 01.055 E 009°
20.850.
1- Andate quindi alle coordinate
N46° 01.081 E009°
20.704 troverete il primo affresco: quanti
animali sono rappresentati?
A= numero degli animali.
2- Cercate l'affresco N° 4: quanti ragazzi sono rappresentati? (
Guardate bene!!!)
B= numero dei ragazzi.
3- Cercate l'affresco N° 7: quante facce sono rappresentate in
tutto?
C= numero delle facce.
4- La cache si trova a N 46°
0(9-A).061 E 009°
(11+B).(602+C) |
La foto "Piantina" vi aiuterà a trovare gli affreschi, comunque
vicino ad ogni affresco c'è una piantina.
Il paese e molto piccolo e tutti i 14 affreschi si trovano nel
raggio di 150 metri.
Oltre ai recenti affreschi, in Via Rosmini 26 c'è un antico
affresco "forse" della scuola del Giotto.
Se avete sete potete bere l'acqua della sorgente naturale (vedi
foto "La fonte") a N 46° 01.107 E
009° 20.622
Irqv sbgb.