Quel mistero del Biscione Traditional Geocache

E´ uno degli ambienti più misteriosi di Roma. Già i nomi di
riferimento evocano curiosi significati. A cominciare dal Biscione,
con cui sono definiti la via, la piazzetta e il passetto, che si
aprono in fondo a Campo de´ Fiori, verso sinistra, in direzione di
Sant´Andrea della Valle. L´origine del Biscione è infatti
controversa, perché dovrebbe risalire all´insegna di una hosteria
segnalata qui agli inizi del Quattrocento, ma c´è chi fa
riferimento al biscione presente nello stemma degli Orsini,
all´epoca proprietari del palazzo ancora oggi esistente sulla
piazzetta. Un palazzo maestoso che incombe opprimente sul piccolo
slargo stradale, oggetto di varie ricostruzioni e ristrutturazioni
da parte dei successivi proprietari, tra i quali il banchiere
Pietro Righetti, che dalle fondamenta del cortile fece portare alla
luce nel 1864 la statua dell´Ercole Mastai, così detta dal cognome
di Pio IX che l´acquistò assegnandola ai Musei Vaticani. E questa è
già una curiosità di cui il Biscione si può vantare. Ma può far
storia anche il fatto che il palazzo ospitò la Direzione del Lotto
e l´istituto Tata Giovanni per bambini abbandonati, i cosiddetti
"callarelli".

Ma sull´altro lato della piazza, al civico 69, attira l´attenzione
una casa cinquecentesca sulla cui facciata campeggia l´affresco
settecentesco di una Madonnella emergente tra nubi, popolarmente
detta Madonna del Latte; è all´interno di una cornice, sottostante
una lineare decorazione a grottesche e sovrastante una decorazione
graffita ottocentesca con un curioso motivo a teste di cavallo. Un
edificio in parte oggi abitato, con tanto di porta negozio, la cui
originaria funzione era quella di magazzino, ovvero rimessa di
cavalli del palazzo Orsini. Ma sull´angolo di questa casa era
acquartierato fino ai primi del Novecento uno scrivano pubblico, al
secolo Lino, un ex cancelliere, che scriveva poesie e lettere
d´amore a pagamento in un autentico spaccio di cultura popolare. E
a lato facevano la guardia due mummie egiziane finite nella
farmacia al civico 57 e poi sparite con la farmacia stessa. Ma se
ci inoltriamo nel passetto che si apre in fondo alla piazzetta
altre curiosità ci aspettano. Questo passaggio coperto accoglie
l´arco di Grottapinta, così detto dai resti di pitture raffiguranti
colonne, festoni e putti. Quelle rimaste le possiamo vedere
raccolte a metà del passetto all´interno della parete che ci appare
illuminata grazie ad un interruttore della luce. Sull´arco, una
Madonna col Bambino.


Usciti dal passetto, sulla destra, ecco l´ultima curiosità, che si
affaccia sulla via di Grottapinta, curvilinea come la struttura
sottostante del Teatro di Pompeo. E´ la chiesa sconsacrata di S.
Maria di Grottapinta, sorta a testata terminale del palazzo del
Biscione, e qui indicata come Cappella Orsini, che custodiva una
preziosa immagine della Vergine ora a San Lorenzo in Damaso.

One of the most mysterious of Rome. Already the names evoke curious
reference meanings. Starting in Biscione, which are defined by the way,
the square and tunnel, which open at the bottom of Campo de 'Fiori,
left in the direction of Sant'Andrea della Valle. The origin of
Biscione is controversial, because it should go back with a Hosteria
reported here at the beginning of the fifteenth century, but some
people refer to this Biscione the emblem of Orsini, at owners of the
building still exists on square. A majestic palace looming on the oppressive small square , subject to various reconstruction and
renovation by subsequent owners, including the banker Peter Righetti,
that the foundations of the courtyard did bring to light in 1864 the
statue dell'Ercole Mastai, so that the surname of Pius IX that the
acquired assigned to the Vatican Museums. And this is a curiosity of
the Biscione one can boast. But history may be the fact that the
building housed the Directorate of Lot el'istituto Tata Giovanni for
abandoned children, the so-called "callarelli".

But on the other side of the
square, at number 69, attracting the attention a home on Cinquecento
facade stands in the eighteenth century fresco of a Madonnella emerging
between clouds, popularly called the Madonna del Milk, is inside a
frame, below a linear decoration above an grotesque and decorated with
graffiti nineteenth a curious reason to turn heads. A building in the
village today, with a shop door, whose original function was to store
or remittance of horses Orsini palace. But the corner of this house was
acquartierato up to the early twentieth century a scribe public with a
century Lino, a former chancellor, who wrote poems and letters of love
to pay in a real shop of popular culture. It was a hand guard finished
two Egyptian mummies in pharmacy at number 57 and then disappeared with
the same pharmacy. But if you forward in Passetto which opens at the
end of the square we expect other curiosities. This covered walkway
accepts Grottapinta arch, so that the remains of paintings depicting
columns, garlands and putti. Those remaining can see the collections in
mid-Passetto inside the wall that seems illuminated by a light switch.
Over a Madonna and Child.