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Il ponte in ghisa sul naviglio -2- Traditional Cache

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anubi: Archivio e sostituisco con la versione#4

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Hidden : 4/26/2009
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Quarta versione - collocazione diversa.
Fourth version - different location

Un bel manufatto lungo il Naviglio Pavese
Come tutti sanno,il Naviglio Pavese è un’opera piuttosto antica: i lavori di costruzione sono iniziati nel 1600 e terminati solo nell’800.
Nel tempo sono stati costruiti vari ponti per collegare le due parti di territorio divise dal canale.
Questi ponti sono di varie forme e materiali, non è comune trovare un ponte costruito interamente in ghisa.
Vedendolo, con la sua arcata a dorso di mulo e con i fregi sulle sponde richiama alla mente l’architettura primo Liberty che ha cominciato ad andare molto di moda verso la fine dell’800 ( vedi un illustre esempio: la Tour Eiffel a Parigi)
Invece, questo bel manufatto è stato realizzato e montato solo nel 1985!
Lungo 14 metri e del peso di 140 quintali è stato costruito in due sole parti che sono state poi assemblate sul posto.
E’ detto anche “La passerella dell’Annone”ma non sono riuscito a scoprire il perché di questo nome.
Se qualcuno di voi lo sa, lo scriva nel suo log, così lo sapremo tutti.



The cast iron bridge over the Naviglio Pavese

As everybody knows, the Naviglio Pavese channel is a very ancient construction: the works started on 1600 and saw the end only during 1800.
During this period, many bridges, made of many different materials, were built, but it is not very common to find a bridge made entirely by cast iron.
Looking at it, with its span and with decorations on the two railings, it recalls the first Liberty architecture which was very common during the last part of the 19th century ( see a very famous example : the Tour Eiffel in Paris).
Instead, this nice manufacture was designed an installed only in 1985!
14 meters long and 140 quintals of weight, it was constructed in only two sections which were assembled in place.
It is also called “ Footbridge of Annone” but I was not able to discover the origin of this name; perhaps if someone of you knows it, please write
the explanation in your Log, so that everyone will know.


Ringrazio l'amico Lord Yoruno che, nel 2014, ha scovato la seguente spiegazione, che riporto integralmente:


Uscendo da Cascina Basmetto per mezzo del sentiero che conduce al quartiere omonimo, se ci si dirige verso l’altra sponda del Naviglio Pavese, passato un ponte pedonale (su cui tornerò più avanti), ci si trova davanti alla Cascina Annone. Si tratta di una antica realtà rurale, che probabilmente prende il nome dalla famiglia Annoni (quella del palazzo di corso di Porta Romana 6), e che già compariva, con il nome di “Anone”, sulla mappa del Claricio del 1600. Oggi purtroppo il suo aspetto non è più florido come un tempo, ma fino a un paio di anni fa essa era ancora abitata; il terreno invece è tuttora coltivato da un contadino foraneo. [...] Per attraversare il naviglio verso cascina Basmetto ci si avvale di un ponte, detto Ponte o Passerella “dell’Annone”, che ha una storia significativa: esso fu infatti fatto costruire nel 1865 (come attestava una incisione presente su un suo gradino) per consentire agli abitanti della cascina Basmetto di raggiungere il Mulino della Follazza, tuttora visibile sulla via Gattinara poche centinaia di metri oltre la cascina Annone. L’inaugurazione del ponte dunque avvenne appena dopo l’Unità d’Italia, ma probabilmente la decisione di costruirlo fu presa dagli austriaci, come attesterebbe la scritta “Fonderia Bauer” che compariva sullo stesso gradino ove era incisa la data. Erano tra l’altro quelli gli anni in cui ci si stava orientando all’uso nelle costruzioni del metallo e delle leghe metalliche, e in Italia ne mancava ancora la produzione industriale. Dopo 120 anni di onorato servizio, il ponte dell’Annone fu sostituito nel 1985 in quanto non era più possibile intervenire per restaurarlo, e così quello attualmente in loco ha meno di trent’anni, ma è stato costruito assolutamente identico al precedente dalla fonderia di Ghise Speciali Lamperti di Limbiate, indi dipinto dall’azienda “La Metallotecnica” di Caponago. Le uniche due differenze sono che la cosiddetta “anima” del ponte è stata sostituita (quella vecchia è stata portata all’epoca nei magazzini del Comune di Milano) e che la ghisa è differente: il nuovo ponte infatti è stato realizzato in ghisa ematite con bassa percentuale di cromo, che l’ha reso più resistente alla corrosione. [...]" (tratto da Riccardo Tammaro – Borghi e cascine della Zona 5)

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