Gli archeologi hanno elaborato diverse teorie per spiegare la funzione assolta dalle specchie.
La materia prima con cui le specchie erano realizzate è costituita da pietre di risulta, cioè provenienti dal dissodamento dei terreni destinati alla coltivazione o al pascolo e che, a causa della loro pezzatura irregolare, non erano suscettibili di un diverso riutilizzo edilizio (come ad esempio in trulli, muri a secco, ecc.). Pertanto una delle funzioni assolte, magari in maniera solo accessoria, poteva essere quella di accumulazione di materiali indesiderati su una piccola superficie di terreno.
Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi, suffragata dal loro sviluppo verticale, che le specchie avessero funzione di luoghi di avvistamento. Tale funzione si spiegherebbe anche in rapporto al paesaggio fortemente pianeggiante di gran parte del Salento.
Altri invece, sono propensi a riconoscervi una funzione sepolcrale, conformemente a quanto accertato per i dolmen, cui vengono spesso associate. Alcuni ritrovamenti avvenuti nel Salento, testimoniano la presenza all'interno di sepolture complete di corredo funerario. Tuttavia, l'associazione con una destinazione funeraria non può essere facilmente generalizzata. Infatti tutti i ritrovamenti funerari sono avvenuti in specchie di piccole dimensioni mentre nessun esempio di resti funebri è mai associato a manufatti di mole maggiore.
Un'ipotesi per il momento priva di riscontri scientifici vedrebbe le specchie quali condensatori di umidità: il calo notturno della temperatura avrebbe dato luogo al fenomeno della condensa e permesso l'accumulo di acqua. Tale tecnica, ideata a causa della scarsa piovosità del territorio e dell'esigua circolazione superficiale di acque sul terreno calcareo, avrebbe esempi di epoca preistorica in varie parti del mondo; le strutture costruite vengono chiamate torri di condensazione (air well), o bacini di condensazione (dew pond) quando sono in forma di pozza.
Le gravine sono incisioni erosive profonde anche più di 100 metri, molto simili ai Canyon, scavate dalle acque meteoriche nella roccia calcarea. Le sue pareti, molto inclinate ed in alcuni casi verticali, possono distare tra loro tra poche decine di metri a più di 200 metri.