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Da Firenze a Fiesole: Borgo Pinti Traditional Cache

This cache has been archived.

Hrundi Silvassa: Continuo ad archiviare la serie

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Hidden : 5/19/2013
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   other (other)

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Geocache Description:

From Florence to Fiesole

This is a series of caches that leads you to from Florence to Fiesole: you can walk (and this is the best way), ride a bike (but be prepared to steep uphill roads in the final part), drive (but be careful: some roads are very narrow).
 
Una serie di cache da Firenze a Fiesole: potete farvela a piedi (e questo è il modo migliore), in bici (ma aspettatevi forti pendenze nella parte finale), in macchina (ma alcune strade sono molto strette).
 
 
The itinerary continues in Borgo Pinti, the road heading to Piazza Donatello and Fiesole.
The cache is located close to Santa Maria Maddalena dei Pazzi, a religious complex including a church and a former convent of the 13th century in Borgo Pinti.
The complex is so named after a Carmelite nun, canonized in 1669, from the Pazzi family, who patronized the church. The original convent had been dedicated to St. Mary Magdalen delle Convertite, the patron of once-fallen, now “converted” women. The church and chapter house were rebuilt between 1481-1500, with initial designs in 1492 by Giuliano da Sangallo. The 13th-century interiors were redecorated in the 17th and early 18th centuries, which removed prior altarpieces by masters such as Botticelli, Perugino, Lorenzo di Credi, Domenico Ghirlandaio, and Raffaellino del Garbo. But the real masterpiece of the all complex is a fresco divided into three lunettes of the Crucifixion and Saints (1493-96) by Pietro Perugino, commissioned by Dionisio and Giovanna Pucci.
 
L’itinerario continua in Borgo Pinti, la strada che fin dal Medioevo portava verso Fiesole.
Il nome “Borgo” testimonia che la strada si trovava inizialmente al di fuori di una porta nell’antica cerchia delle mura cittadine. Partiva, infatti, dalla pusterla detta degli Antelminelli (oggi sopravvissuta come arco di San Pierino) e vi si allineavano le case degli ultimi arrivati in città. Quando fu inglobata nell'ultima cerchia vi venne aperta in fondo la non più esistente Porta a Pinti, dalla quale si dipartiva la strada per Fiesole.
Nell’alto medioevo la strada si chiamava Borgo Fulceraco. Quanto all’attuale nome “Pinti”, alcuni suppongono che si tratti di un’antica famiglia oggi scomparsa; altri che sia una contrazione di pentiti, dal Monastero delle Donne di Penitenza dette le Repentite, noto fin dal 1300 e situato al posto dell’attuale Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi; altri ancora pensano che sia dovuto all’attività di pittori di vetrate svolta dei frati nella vicina chiesa di San Giusto alle mura.
Tra gli antichi e meravigliosi giardini rinascimentali, va ricordato, verso l’inizio della strada, all’interno del Palazzo Caccini, il Giardino Caccini: uno splendido orto botanico deputato alla coltivazione e sperimentazione di piante esotiche e rare.
C’è poi il Giardino della Gherardesca, alla fine della strada. Appartenuto a Frate Durante Chiermontesi, conteneva ben numerose piante esotiche, che erano, però, il risultato di guadagni illeciti: poiché il frate era deputato alla vendita del sale ed era solito usare uno staio con una doga in meno, facendo pagare una quantità maggiore di quello che rifilava ai consumatori.
La cache si trova vicino a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, complesso religioso che ospita numerose opere d’arte, fra le quali spicca la Crocifissione la più grande opera di Pietro Perugino a Firenze, affresco eseguito quando il convento era ancora sotto i frati cistercensi, per volere della famiglia Pucci. Le fonti cinquecentesche ebbero modo di vederlo e quindi di menzionarlo, ma quando il convento passò alle monache di clausura di Santa Maria Maddalena de' Pazzi nel 1628 se ne perse memoria. Solo nel 1867, quando venne abbandonato il convento col trasferimento delle religiose, l'affresco venne riscoperto, destando un vivo interesse nella critica. Gesù si trova nel pannello centrale e campeggia nella parte alta dell'affresco sullo sfondo del cielo dell'alba, velato da nubi rosate e schiarito in prossimità dell'orizzonte. Ai piedi della croce sta inginocchiata la Maddalena penitente, chiara allusione alle Pentite che venivano accolte nel convento. Negli affreschi laterali si vedono san Bernardo di Chiaravalle, fondatore dei Cistercensi e la Madonna (sinistra), san Giovanni evangelista e san Benedetto, fondatore dei Benedettini dei quali i Cistercensi sono una congregazione (destra). A sinistra, in un paesaggio analogo, si trova poi l'affresco di San Bernardo accoglie il Cristo che si stacca dalla croce. La scala dell'affresco è più piccola e contiene maggiori spunti legati alla riflessione, come la presenza delle ossa del Calvario.

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