La dorsale che divide la Valle di Cavedine dalla Piana del Sarca che è posta a quota inferiore, ha rappresentato una direttrice di collegamento tra il lago di Garda e la Valle dell’Adige, con percorsi che datano fin dai tempi dei romani e dell’epoca medioevale. Infatti, il Sarca aveva reso la piana inferiore tutta paludosa e d’insicura percorrenza, e inoltre in questo territorio variamente ondulato si erano create possibilità di coltivazioni e di abitazione. Percorrendo le vecchie strade sterrate limitate da muri a secco di antica costruzione, si possono ancora leggere queste testimonianze che in alcuni casi sono ormai nascoste dal bosco non più contenuto dal lavoro del contadino, che un tempo trovava un ritorno economico anche da piccoli appezzamenti su cui impegnarsi con pesante lavoro. L'ambiente costituito da un bosco povero ma vario, appezzamenti nella parte bassa coltivate a vigneto oppure a prato o seminativo, creano alternative di visuale. Affacciandosi sulle creste verso ovest si hanno interessanti viste sulla piana e sui vigneti che creano un tappeto di colori differenti. Mentre le cime del Bondone, della Paganella e del monte Casale oltre che delle ultime propaggini del Brenta chiudono l’orizzonte con aspetti che variano dalle pendici boscose alle importanti pareti rocciose, e si possono anche trovare delle palestre di arrampicata. Alcune piccole chiese o altri segni di religiosità, oltre ai segni ben identificati di memorie romane ed addirittura neolitiche costituiscono punti di riferimento per alcune stimolanti passeggiate possibili lungo tutto l' anno grazie al clima mite garantito dalla vicinanza al lago di Garda.
Questo punto più elevato del crinale è un punto panoramico, dove in varie campagne di scavi sono state trovate testimonianze sull' importanza del luogo, come cocci e selci lavorate.
L' accesso è un pò difficoltoso nell' ultimo tratto, dove il piccolo tracciolo si interrompe e si deve salire tra i cespugli, con attenzione ai salti di roccia che possono creare situazione di pericolo.