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Cervelli - Astronomia Mystery Cache

Hidden : 3/16/2014
Difficulty:
4 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   regular (regular)

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Geocache Description:

Questo cache fa parte della misteriosa serie Cervelli. Questa volta si tratta di Astronomia.

Attenzione, il cache non si trova sulle coordinate del listing. Questo listing comunque contiene tutte le informazioni neccessarie per trovare le coordinate giuste.

Astronomy - This cache makes part of series Cervelli (Brains). The cache is not located at the coordinates of the listing. You must resolve the mystery to find the final coordinates.


All'inizio della sua storia, l'astronomia si occupò unicamente dell'osservazione e della previsione dei movimenti degli oggetti celesti che potevano essere osservati ad occhio nudo dall'uomo. I primi astronomi erano rappresentati dai sacerdoti di uno specifico culto religioso, in grado di svolgere una funzione utile alla società, creando i primi calendari, indispensabili per l'organizzazione della vita sociale ed agricolo-pastorale.
Molti astronomi cercarono una risposta su il perché del ciclo dei fenomeni del cielo, il perché la giornata si alternava tra il dì e la notte, e la divisione delle fasi lunari nell'arco di 29 giorni.
I Greci diedero importanti contributi all'astronomia, soprattutto attraverso Ipparco ed Eudosso; culminati con l'opera di Claudio Tolomeo.
Durante il Medioevo, nel mondo occidentale l'astronomia faceva parte del corso ordinario di studi (nel cosiddetto quadrivio): si vedano, ad esempio, le notevoli conoscenze astronomiche che esprime un poeta come Dante, nella Divina Commedia. Nel XIII secolo, Guido Bonatti si vanta di aver scoperto ulteriori 700 stelle, sconosciute ai predecessori. Anche presso gli Arabi se ne proseguì lo studio.
Durante il Rinascimento, Niccolò Copernico realizzò l'importante lavoro di un sistema eliocentrico (non fu il primo a proporre l'ipotesi di un sistema con al centro il Sole, ma di certo il primo ad argomentare in maniera scientifica la sua teoria). Il suo lavoro fu difeso, sviluppato e corretto da Galileo Galilei e Keplero. Quest'ultimo fu il primo astronomo a fornire leggi che descrivessero correttamente i dettagli del movimento dei pianeti intorno al Sole, anche se non comprese le cause fisiche delle sue scoperte, la cui comprensione fu in seguito merito di Newton che elaborò i principi della meccanica celeste e la legge di gravitazione universale, che eliminava del tutto la distinzione tra i fenomeni terrestri e celesti.
Solo molto dopo si scoprì che le stelle sono oggetti molto lontani, e, con l'avvento della spettroscopia fu provato che esse erano sì, simili al Sole, ma differenti quanto a massa, temperatura e dimensioni. Con l'avvento della spettroscopia fu infatti possibile studiare la natura fisica degli astri, che portò all'astrofisica, ovvero alla fisica applicata allo studio dei corpi celesti.
L'esistenza della nostra galassia, la Via Lattea, e la comprensione che essa fosse un ammasso isolato di stelle rispetto al resto dell'Universo, fu provata solamente nel XX secolo, assieme alla scoperta dell'esistenza di altre galassie. Molto presto, grazie all'utilizzo della spettroscopia, ci si accorse che molti oggetti presentavano redshift, ossia uno spostamento dello spettro verso il rosso rispetto a quanto ci si attendeva. Questo era spiegabile solo con l'effetto Doppler, che fu interpretato come una differenza di moto negativa, ovvero di allontanamento rispetto al nostro pianeta. Venne formulata allora la teoria dell'espansione dell'Universo (vedi cosmologia).
La cosmologia, una disciplina che ha larghi settori in comune con l'astronomia, ha fatto enormi passi in avanti nel nostro secolo, con il modello del Big Bang, supportato da prove sperimentali fornite dall'astronomia e dalla fisica, come l'esistenza e le proprietà della radiazione cosmica di fondo, la Legge di Hubble e lo studio dell'abbondanza cosmologica degli elementi chimici.

Per trovare questo cache e' molto importante la costellazione del Orione.

La costellazione di Orione è molto ricca di stelle brillanti e oggetti interessanti. Le stelle principali di Orione sono molto simili come età e caratteristiche fisiche, cosa che suggerisce che abbiano avuto un'origine comune (Betelgeuse è un'eccezione a questa regola). In effetti, l'intera costellazione di Orione è la più vicina zona di formazione stellare, ed è stata a volte considerata per intero un'associazione OB, ossia un gruppo di stelle giovani e blu, estremamente luminose e caldissime.
Orione è molto utile per trovare altre stelle. Estendendo la linea della Cintura verso sudovest, si può trovare Sirio (α Canis Majoris); verso nordest, Aldebaran (α Tauri). Una linea verso est che attraversa le due spalle indica la direzione di Procione (α Canis Minoris). Una linea da Rigel verso Betelgeuse punta a Castore e Polluce, α e β Geminorum.
Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da novembre a maggio; trovandosi esattamente a cavallo dell'equatore celeste, la sua visibilità è ottimale per tutti i popoli della Terra.

Le stelle principali del Orione

  • Rigel (β Orionis) è la stella più luminosa della costellazione (magnitudine 0,2). Il suo nome deriva da un'espressione araba e significa "il piede sinistro di Colui che è Centrale". Situata all'altezza del ginocchio sinistro, è una supergigante blu estremamente calda e luminosa. Ha tre compagne, molto difficili da vedere.
  • Betelgeuse (α Orionis), di magnitudine 0,5, è una supergigante rossa di notevoli dimensioni; se fosse messa al posto del Sole, i suoi strati più esterni ingloberebbero l'orbita del pianeta Giove. Il titolo di stella α le è stato dato in errore, perché Rigel è in realtà un poco più luminosa. Si tratta di una binaria spettroscopica con un periodo di 2,08 anni. Rappresenta uno dei vertici del Triangolo Invernale. La principale è una variabile semiregolare di tipo SRC.
  • Bellatrix (γ Orionis), di magnitudine 1,7: «la donna guerriera» forma la sua spalla sinistra.
  • δ Orionis, ε Orionis e ζ Orionis (Mintaka, Alnilam e Alnitak) compongono l'asterismo chiamato Cintura di Orione. Queste tre stelle brillanti messe in fila sono sufficienti per identificare la costellazione.
  • κ Orionis (Saiph) è una stella azzurra di magnitudine 2,0: si trova all'altezza del ginocchio destro di Orione.
  • λ Orionis (Meissa) rappresenta la testa di Orione; si trova in direzione di un'associazione stellare nota come Cr 69.

Nel Orione ci sono inoltre gli oggetti del cielo profondo (nebulose, ammassi) molto interessanti:

La costellazione di Orione è famosa per contenere il più noto e studiato complesso nebuloso molecolare del cielo, in cui hanno luogo importanti fenomeni di formazione stellare; esso ospita la gran parte degli oggetti più conosciuti della costellazione.
A sud della Cintura di Orione c'è la sua spada, che consiste delle stelle multiple θ1 e θ2 Orionis, chiamate il Trapezio, e la vicina Nebulosa di Orione (M42). La nebulosa è un oggetto molto brillante, che già ad occhio nudo può essere distinta come di natura ben diversa da una stella. Tuttavia per poterla individuare a volte è opportuno guardare un punto del cielo vicino a dove se ne suppone la presenza per farla "saltare" all'occhio immediatamente. Con un telescopio o meglio ancora un binocolo si possono osservare le sue nubi di gas luminosi, le stelle giovani e le nubi di polvere che la compongono. La nebulosa Nebulosa De Mairan (M43), visibile poco a nord, fa parte di questo insieme.
Poco a sud dell'asterismo della Cintura di Orione, nei pressi di ζ Orionis, si trova una nebulosa oscura, scoperta nel 1655, non visibile ad occhio nudo, la celeberrima Nebulosa Testa di Cavallo (B33); si tratta di un addensamento oscuro che si sovrappone alla linea di vista di una nebulosa chiara, catalogata come IC 434 e situata ad est di σ Orionis.
Oltre a questi oggetti famosi, la costellazione è ricca di piccole nebulose, tra le quali spicca M78, pochi gradi ad est della Cintura. Tutto intorno all'asterismo si estende infine un grandissimo anello di nebulosità, chiamato anello di Barnard e non visibile con piccoli strumenti.
Fra gli ammassi aperti, i più brillanti si trovano lungo la Spada, e sono NGC 1980, a sud della Nebulosa di Orione, e NGC 1981, a nord; in realtà questi due ammassi costituiscono le estremità della Spada stessa. Altri ricchi addensamenti di stelle si osservano presso la Cintura, il cui sfondo è molto ricco di stelle azzurre, e poi a nord nei pressi di λ Orionis, la stella dominante di un ammasso catalogato come Cr 69 e posto al centro della regione nebulosa di Lambda Orionis. Un ammasso più vecchio e meno brillante è NGC 1662, osservabile nella parte più settentrionale dell'asterismo dello Scudo di Orione.
La parte nordorientale di Orione giace sul piano galattico ed è possibile osservare altre regioni di formazione stellare, sebbene si trovino in prevalenza a grandi distanze rispetto al Sole; fra queste spiccano Sh2-252, nota anche come Nebulosa Testa di Scimmia, e la regione di Sh2-254, composta da alcune nubi di gas ionizzato di forma circolare.

Grazie a Wikipedia per il testo del listing.


Orion is a prominent constellation located on the celestial equator and visible throughout the world. It is one of the most conspicuous and recognizable constellations in the night sky. It was named after Orion, a hunter in Greek mythology. Its brightest stars are Rigel (Beta Orionis) and Betelgeuse (Alpha Orionis), a blue-white and a red supergiant respectively. Many of the other brighter stars in the constellation are hot, blue supergiant stars. The three stars in the middle of the constellation form an asterism known as Orion's belt. The Orion Nebula is located south of Orion's belt.

Orion's seven brightest stars form a distinctive hourglass-shaped asterism, or pattern, in the night sky. Four stars—Rigel, Betelgeuse, Bellatrix and Saiph—form a large roughly rectangular shape, in the centre of which lie the three stars of Orion's Belt—Alnitak, Alnilam and Mintaka. Descending from the 'belt' is a smaller line of three stars (the middle of which is in fact not a star but the Orion Nebula), known as the hunter's 'sword'.

Many of the stars are luminous hot blue supergiants, with the stars of the belt and sword forming the Orion OB1 Association. Standing out by its red hue, Betelgeuse may nevertheless be a runaway member of the same group.

Stars

  • Betelgeuse, known alternatively by its Bayer designation Alpha Orionis, is a massive M-type red supergiant star nearing the end of its life. When it explodes it will even be visible during the day. It is the second brightest star in Orion, and is a semiregular variable star. It serves as the "right shoulder" of the hunter it represents (assuming that he is facing the observer), and is the eighth brightest star in the night sky.
  • Rigel, which is also known as Beta Orionis, is a B-type blue supergiant that is the sixth brightest star in the night sky. Similar to Betelgeuse, Rigel is fusing heavy elements in its core and will pass its supergiant stage soon (on an astronomical timescale), either collapsing in the case of a supernova or shedding its outer layers and turning into a white dwarf. It serves as the left foot of Orion, the hunter.
  • Bellatrix was designated Gamma Orionis by Johann Bayer, but is known colloquially as the "Amazon Star". It is the twenty-seventh brightest star in the night sky. Bellatrix is considered a B-type blue giant, though it is too small to explode in a supernova. Bellatrix's luminosity is derived from its high temperature rather than its radius, a factor that defines Betelgeuse. Bellatrix serves as Orion's left shoulder.
  • Mintaka garnered the name Delta Orionis from Bayer, even though it is the faintest of the three stars in Orion's Belt. Its name means "the Giant's belt". It is a multiple star system, composed of a large B-type blue giant and a more massive O-type white star. The Mintaka system constitutes an eclipsing binary variable star, where the eclipse of one star over the other creates a dip in brightness. Mintaka is the westernmost of the three stars of Orion's Belt, as well as the northernmost.

Orion Constellation Map
Alnilam is designated Epsilon Orionis, a consequence of Bayer's wish to name the three stars in Orion's Belt (from north to south) in alphabetical order. Also called Al Nathin, Alnilam is named for the Arabic phrase meaning "string of pearls". Alnilam is a B-type blue supergiant; despite being nearly twice as far from the Sun as Mintaka and Alnitak, the other two belt stars, its luminosity makes it nearly equal in magnitude. Alnilam is losing mass quickly, a consequence of its size; it is approximately four million years old. Alnitak, meaning "the girdle", was designated Zeta Orionis by Bayer, and is the easternmost star in Orion's Belt. It is a triple star some 800 light years distant, with the primary star being a hot blue supergiant and the brightest class O star in the night sky. Saiph was designated Kappa Orionis by Bayer, and serves as Orion's right foot. It is of a similar distance and size to Rigel, but appears much fainter, as its hot surface temperature (46,000°F or 26,000°C) causes it to emit most of its light in the ultraviolet region of the spectrum.

Thank to Wikipedia for the text of listing

 

La foto del Orione scattata dal GZ:
The photo of Orion taken from GZ:

Nota: Segnati le coordinate finali, ne avrai bisogno per l'ultimo cache della serie

Additional Hints (Decrypt)

[ITA] Yn sbgb r' zbygb vzcbegnagr [EN] Gur cubgb vf vzcbegnag

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)