PERCORSO E CACHE
Poco prima di arrivare al Lago Calaita si lascia l’auto al secondo parcheggio (1610 m.) dove a sinistra parte la forestale che si lascerà quasi subito per salire a destra il sentiero n° 347. Dopo aver guadato un torrentello e superato il sottobosco si arriva a un prato, si mantiene la destra e poi nuovamente si sale su boscaglia. Si esce definitivamente dal bosco su un pianoro erboso poi si sale costeggiando un torrente fino a un altro pianoro (Alpe Pisorno). Nei pressi si trova un laghetto erroneamente chiamato Pisorno in alcune cartine. Si supera il torrente e si sale ancora fino a un bivio a sinistra si va alla forcella Folga, noi andiamo a destra su sentiero tracciato. Dopo una svolta si supera un torrentino e dei ruderi (pietre). Si sale per un po’ fino ad arrivare alla conca dove si trova il magico Lago Pisorno (2227 m.). Appena arrivati alla conca, a destra del sentierino, si trova un piccolo sperone roccioso, la cache si trova a sinistra di questo, si sale un po’ per raggiungerlo, aiutatevi con le foto spoiler. Ricordatevi di battere prima di mettere le mani: è zona di vipere! Da questo punto potete ammirare il lago dall’alto e se vi spostate un po’ dal promontorio vedrete la vallata sottostante. Il ritorno può essere fatto per lo stesso percorso, oppure facendo un giro ad anello abbastanza facile, proseguendo a sinistra del bivio prima incontrato: per Forcella Folga, Lago delle Giarine, Malga Grugola e parcheggio Calaita. Un altro giro ad anello da fare solo se allenati e se si ha un buon senso dell’orientamento (il sentiero non è segnato nelle cartine e nel terreno la traccia spesso sparisce) si prosegue per il sentiero che costeggia il Lago Pisorno (forcella, conca, forcella, valle) fino alla Malga Scanaiol andando poi al Lago Calaita. Comunque portatevi una carta escursionistica.
DEL LAGO E DELLE LEGGENDE
Quando arrivate già sentite l’incanto del posto, qua regnano la pace e il silenzio; ci si stacca dalla realtà per immergersi in un altro mondo…penso sia la magia del lago che ti da tranquillità se lo rispetti…a noi ha sempre portato fortuna. Questo lago è famoso per la sua profondità, secondo le annate il suo livello sale o scende ma non si prosciuga come alcuni laghi perché “ha il cuore nella profondità della montagna” e il color verde del centro lo conferma.
IL DRAGO
Nel lago Pisorno così profondo si nascondeva un drago. Era molto schivo e usciva solo con l’imbrunire per cibarsi di cervi, orsi e a volte mucche al pascolo, ed è proprio così che fu visto dagli uomini che preoccupati dalla sparizione delle vacche le tennero controllate vedendo così il drago, che dimostrandosi mansueto si accordò con la gente per farsi perdonare dalle razzie. Infatti, ogni qualvolta invocato dai genitori, arrivava di notte a rapire i figli disobbedienti o dal cuore cattivo e attraverso il lago li portava in terre lontane per educarli con severità riportandoli, poi, più buoni. Così, nella zona del Primiero e del Vanoi, i genitori minacciavano i propri bimbi disobbedienti: “Guarda che se non fai il bravo chiamo l’Auselon (drago-uccello) che ti porta via lontano”.
Noi pensiamo che l’Auselon sia rimasto nell’altro mondo oltre le acque verdi del Pisorno perché, ormai, nessuno più crede in lui.
SPIRITI
Si pensa che il lago sia abitato dagli spiriti che ne proteggono il luogo. La gente del posto sin da tempi remoti sa che non si devono gettare sassi nelle acque del lago perché gli spirti infastiditi si vendicherebbero scatenando improvvise tempeste sugli sfrontati lanciatori.
- Si narra che anni fa il parroco di Canal San Bovo assieme a dei cacciatori giunsero al lago e uno di questi disse al prete di non gettare sassi nell’acqua perché le “streghe” avrebbero fatto scatenare una tempesta. Il prete derise la sua credulità e per sfatare la leggenda cominciò a gettar sassi. Subito non successe nulla ma dopo mezz’ora si scatenò un furioso temporale. Si precipitarono tutti al riparo in una malga e il prete chiese ai cacciatori di non dire nulla ai malgari altrimenti avrebbero perso l’ospitalità per paura di ripercussioni. Un analogo episodio accadde ad un gruppo di ragazzi portati in gita al lago dal parroco di Prade, questi, per divertimento gettarono sassi nell’acqua e poco dopo furono colpiti da una terribile tempesta di grandine.
- Una volta un uomo del luogo decise di sfatare la leggenda della profondità del Pisorno. Partì con il suo asino carico di corde e raggiunto il lago, fissò una grossa pietra ad un capo della corda e la calò in acqua facendola scorrere convinto che bastasse; ma il sasso non toccava il fondo e la fune finì. Allungò la mano per prelevare la corda e appena sfiorò l’acqua una forza ignota lo trascinò giù nell’abisso del lago, sparendo per sempre. La gente cercandolo trovò solo il suo asino e la corda riavvolta.
Tutte queste leggende ci portano a pensare che bisogna rispettare il luogo e comportarsi bene, perché con i draghi e gli spiriti non si scherza...