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San Pietro & Villa Romana Alba Docilia Traditional Cache

Hidden : 8/27/2015
Difficulty:
2.5 out of 5
Terrain:
2 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

La chiesa di San Pietro è un edificio religioso, in stile romanico ricostruito alla fine del XIX secolo, si trova sulla piazza della stazione ferroviaria e vicino ai resti della villa romana Alba Docìlia che è il nucleo romano di Albisola.


[IT]

L'originaria chiesa fu edificata utilizzando i muri di un vano dell'ala residenziale della villa romana, le cui fondamenta e perimetro sono visibili nell'adiacente area degli scavi archeologici. La chiesa, intitolata all'apostolo Pietro, fu interessata dal terremoto del 1887 (terremoto di Diano Marina) che causò danni all'antica struttura in stile romanico.

La ricostruzione dell'edificio fu affidata all'architetto Alfredo D'Andrade che conservò lo stile architettonico precedente; la facciata presenta, come nei canoni dello stile medievale, un piccolo pronao sorretto da colonne poggianti su lati due leoni. Il campanile non fu più ricostruito come l'originale, ma sostituito con uno più piccolo a vela.

All'interno, diviso in tre piccole navate, si conservano tre dipinti: San Pietro e Paolo del 1895 della pittrice Giovanna Lomellini d'Aragona, la Madonna della Misericordia di Antonio Siri, e il Cristo in Croce, nella parte sinistra dell'abside, del pittore Toni Salem. Da notare inoltre una scultura lignea raffigurante la Madonna, del XV secolo, e un bassorilievo di Giacomo Manzù.

I ritrovamenti archeologici della villa romana:

Il complesso antico in piazza Giulio II, portato in luce con gli scavi condotti alla fine dell’800 da don Schiappapietra, parroco della chiesa di S. Nicolò di Albisola, è riferibile ad una grande villa (circa 8000 mq) di età romana imperiale che univa caratteristiche della dimora residenziale con strutture e servizi produttivi tipici della fattoria.
Sono riconoscibili il quartiere padronale (pars urbana), il settore rustico - produttivo (pars rustica o fructuaria)e il settore termale. Parte del nucleo abitativo e della zona termale è attualmente visibile nell’area archeologica compresa nel vasto piazzale antistante la stazione ferroviaria; un tratto del settore rustico è conservato sotto il porticato a fianco della stazione stessa, mentre i resti murari esistenti sotto la piazza sono resi leggibili grazie al tracciato planimetrico, riportato mediante lastre di travertino sulla pavimentazione.
Nel quartiere residenziale della villa, esposto a Sud, messo in luce nel corso degli anni ’70, piccoli vani (cubicula) si affacciavano su un peristilio porticato dotato di un bacino rettangolare per la raccolta dell’acqua.(A)
I reperti rinvenuti nello scavo rivelano l’elegante decorazione del porticato con intonaci dipinti, lesene scanalate in marmo bianco e capitellini figurati con foglie d’acanto e delfini affrontati.
Alcuni vani posti a Nord del peristilio erano forniti di sistema di riscaldamento mediante circolazione di aria calda sotto il piano pavimentale; gli ambienti destinati al soggiorno del proprietario, della famiglia e degli ospiti erano dotati di pavimenti a mosaico e tarsie marmoree e di pareti e soffitti dipinti, che testimoniano una certa raffinatezza almeno nel periodo di maggior sviluppo della villa, corrispondente al I e al II secolo d.C. Cospicui resti della decorazione parietale ad affresco si conservano nella raccolta archeologica organizzata da don Schiappapietra con i reperti recuperati negli scavi e nel corso di lavori agricoli nella piana albisolese.
Nel settore rustico, portato in luce nel corso di indagini preventive alla costruzione della nuova stazione ferroviaria, una ventina di vani di differenti dimensioni adibiti probabilmente a magazzini, alloggi servili e ricoveri per animali, si disponevano, secondo una tipologia diffusa in area gallo- romana, intorno ad una grande corte centrale (B); gli ambienti ubicati nell’angolo Nord (C) ospitavano impianti di lavorazione con vasche e canalette, oggi occultate sotto il terrapieno ferroviario, attribuibili alla produzione o alla trasformazione delle derrate alimentari e dei prodotti provenienti dalle proprietà agrarie dell’azienda agricola.
Il settore termale collegato alla parte abitativa comprende un grande edificio circolare (D), già indagato alla fine dell’800, da identificare probabilmente con un laconicum o assa sudatio, una sauna in cui era possibile prendere bagni di vapore o di aria calda, e forse anche di sole, e una vasca o cisterna rivestita con malta idraulica (E). In una serie di ambienti collegati si riconoscono vani di servizio connessi alle attivita termali.
La monumentalità dell’impianto termale, il numero di cubicula presenti nell’area residenziale nonché l’estensione planimetrica del settore di servizio con la vasta area cortilizia hanno indotto a interpretare il complesso più che con una villa di tipo rustico- residenziale, con la mansio di Alba Docilia, stazione di posta appartenente all’organizzazione del cursus publicus.

Le mansiones romane sorgevano in prossimità di strade di grande comunicazione e garantivano possibilità di sosta, accoglienza e riposo per viaggiatori e animali: corrispondono a tali necessità sia lo sviluppo del quartiere residenziale sia l’estensione planimetrica della corte circondata da spaziosi ambienti adibiti forse a magazzini o stalle, sia un capillare sistema idraulico e non ultima la presenza di un attrezzato settore termale, adeguato a un esercizio pubblico piuttosto che ad una struttura privata, per quanto grandiosa. In realtà la distinzione tra villa rustica e mansio non è sempre chiara, in quanto le tipologie edilizia e planimetrica possono presentare elementi comuni, e nulla esclude che alcune villae possano essere state successivamente trasformate in mansiones.
L’occupazione stabile della villa tra I e V forse VI secolo d.C. è documentata dai numerosi reperti ceramici e monetali, attestanti una rete di vivaci rapporti commerciali. Le indagini archeologiche recentemente condotte sotto la Via degli Scavi hanno rivelato una stratigrafia intatta, altrove mancante, che ha permesso di delineare la frequentazione del sito dall’epoca preromana al tardo antico e all’alto medioevo, quando alcuni ambienti della villa ormai in abbandono vengono occupati da sepolture a inumazione, per le quali è ancora da individuare la relazione con la chiesa di S. Pietro, o con un primitivo edificio di culto, che si imposta sui resti del complesso di età imperiale.

L'intero complesso è visitabile gratuitamente previa prenotazione (Soprintendenza Archeologia della Liguria) 

La cahe: nei pressi della villa, ATTENZIONE!!!!! luogo sempre affollato, tranne che la notte, il recupero comunque venga fatto presenta problemi sia di ordine pubblico che di accuratezza nel "prelevare e ricollocare la cache" si prega quindi di fare molta attenzione. Siate gentili verso i prossimi colleghi cachers.

 

[ENG]

The original church was built using the walls of a compartment residential wing of the Roman villa, whose foundations are visible in the adjacent area and perimeter of the archaeological excavations. The church, dedicated to the Apostle Peter, was affected by the earthquake of 1887 (earthquake of Diano Marina) which caused damage to the ancient structure in the Romanesque style.

The reconstruction of the building was entrusted to architect Alfredo D'Andrade, who retained the architectural style of the previous year; the façade has, as in the canons of the medieval style, a small portico supported by columns resting on two lions sides. The bell tower was not rebuilt as the original, but replaced with a smaller sail.

Inside, divided into three small aisles, preserves three paintings: St. Peter and Paul in 1895 by painter Joan Lomellini of Aragon, Our Lady of Mercy of Antonio Siri, and Christ on the cross, on the left side of the apse, the painter Toni Salem. Note also a wooden sculpture depicting the Madonna, the fifteenth century, and a bas-relief by Giacomo Manzu.

The archaeological finds of the Roman villa:

The ancient complex in piazza Giulio II, brought to light with the excavations to the 800 by Don Schiappapietra, pastor of the church of St. Nicholas of Albisola, refers to a large villa (8000 square meters) of Roman imperial Residential dwelling characteristics united with facilities and services typical of productive farm.
They are recognizable district master (pars urbana), the rural sector - the production (or fructuaria pars rustica) and the spa industry. Part of the settlement and the spa area is currently visible in the archaeological area including the vast square in front of the train station; Suddenly the industry is kept under the rustic porch next to the station itself, while the wall remains existing under the square are made readable thanks to the horizontal alignment, reported by travertine slabs on the pavement.
In the residential area of ​​the villa, facing south, it highlighted during the '70s, small rooms (cubicula) opened onto a peristyle portico with a rectangular basin to collect water. (A)
The finds from the excavation revealed the elegant decoration of the porch with painted plaster, fluted pilasters and white marble capitellini figured with acanthus leaves and dolphins addressed.
Some rooms places north of the peristyle were provided with heating system by circulating hot air under the floor level; Spaces for the owner's living room, the family and the guests were provided with mosaic floors and marble inlays and painted walls and ceilings, which reflect a certain refinement at least at the height of the development of the villa, corresponding to the first and second century AD Some remains of the wall decoration in fresco preserved in the archaeological collection organized by Don Schiappapietra with artefacts found in excavations and during agricultural work in the plain albisolese.
In the field rustic, brought to light in the course of prior investigations to the construction of the new railway station, about twenty rooms of different sizes probably used as warehouses, accommodation servile and animal shelters, were arranged, according to a type common in the Gallo-Roman area , around a large central courtyard (B); Spaces are located in the North (C) housed processing plants with tanks and raceways, now hidden under the railway embankment, attributable to the production or processing of food and agricultural products from the ownership of the farm.
The spa industry is connected to the housing part it includes a large circular building (D), already under investigation to the 800, probably to be identified with a laconicum or assa sudatio, a sauna where you could pick up steam or hot air, and perhaps even of the sun, and a bath or tank lined with hydraulic mortar (E). In a series of rooms linked recognize service rooms related to thermal activity.
The monumentality of the bath, the number of cubicula present in the residential sector and the extension planimetric service with extensive yard area have occasion to interpret the complex with more than one kind of a rustic villa residential, with the mansio Alba Docilia, a post belonging to the organization of the cursus publicus.

Mansiones Roman stood near major roads and guaranteed opportunities to stop, rest and hospitality for travelers and animals meet these needs is the development of the residential area is the extension of the planimetric spacious courtyard surrounded by rooms used perhaps to warehouses or stables, is a comprehensive hydraulic system and not least the presence of a well-equipped spa industry, functional exercise a public rather than a private facility, as grandiose. In fact the distinction between rural villa and mansio is not always clear, because the building types and floor plan can be overlapping, and there is no reason that some villae may have been later transformed into mansiones.
Stable employment of the villa between I and V maybe sixth century AD It is documented by the many pottery and coin, showing a lively network of business relationships. The archaeological investigations recently conducted under the Way of the excavations have revealed a stratigraphy intact, missing elsewhere, which has enabled us to identify that the site pre-Roman times to the Late Antiquity and the early Middle Ages, when some areas of the villa are now abandoned occupied by burials in burial, for which it has yet to identify the relationship with the church of St. Peter, or with a primitive religious building, which is set on the remains of the complex of imperial age.

The entire complex can be visited for free by reservation (Archaeological Superintendence of Liguria)

The cahe: near the villa, ATTENTION !!!!! place always crowded, except the night, however, the recovery is done with problems of public policy is that of accuracy in "pick up and replace the cache" so please be careful. Be kind to the next cachers friends.

Additional Hints (Decrypt)

yrtab/jbbq

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)