Alla cascina,posta sulla sommità di un'altura, si accede dalla frazione Mornerona in pochi minuti di cammino.
Il fabbricato,ora in abbandono,comprende un nucleo medievale costruito in grandi blocchi di pietra squadrati con regolarità,al quale è unito quanto rimane di una chiesa ad unica navata absidata,visibile dall'esterno sull'angolo nord-est del cascinale.
L'edificio sacro va identificato con la "ecclesia sancti Petri in monte Ivorio" che nella bolla di papa Lucio III del 1184 si trova elencata fra le dipendenze del monastero benedettino cluniacense di Castellett Cervo (BI).Il progetto originario dell'edificio sacro doveva essere a tre navate, di cui la chiesa attuale rappresenterebbe parte della navatella sud.
L'abside, realizzata in corsi regolari di conci squadrati in pietra ben congiunti fra loro, è coronata da una cornice ad archeggiature cieche sorrette da mensoline triangolari, pure in pietra, ed arricchita da una bella monofora centrale.
L'originaria volumetria dell'aula di culto (adibita ad usi profani almeno dal secolo XIX) risulta modificata in altezza da interventi di ristrutturazione.
Nel secolo XIII l'insiedamento religioso passò all'ordine degi Umiliati, divenendo una dipendenza del vicino monastero di Santa Maria del Barro.
Due semplici meridiane ottocentesche si vedono dipinte all'esterno (angolo sud-est) e all'interno del cascinale.
Una targhetta marmorea, murata all'interno su una parete del cortile, ricorda il centenario Luigi Catilina qui vissuto dal 1866 al 1966.