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La creatura illuminata dalla luna [night cache] Mystery Cache

This cache has been archived.

Lord Prinzel: Buona parte del percorso è stata modificata (alberi tagliati, sentieri abbandonati, ecc) e il final è stato rimosso.
Visto il numero esiguo di visite nel corso degli anni archivio.

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Hidden : 5/20/2017
Difficulty:
4.5 out of 5
Terrain:
3.5 out of 5

Size: Size:   other (other)

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Geocache Description:


LA CREATURA ILLUMINATA DALLA LUNA
H.P. Lovecraft

Sognava... ma non poteva svegliarsi.

Morgan non è un uomo di lettere; a dire la verità non sa neanche parlare l’inglese con un minimo di coerenza. È questo che mi fa stupire delle cose che ha scritto, sebbene altri ne abbiano riso.
Era solo, la notte in cui successe. Improvvisamente fu colto da un impulso irrefrenabile di scrivere e, prendendo in mano la penna, scrisse:

Il mio nome è Howard Phillips. Vivo al numero 66 di College Street, a Providence, Rhode Island. Il 24 novembre 1927 – perché adesso non so nemmeno che anno possa essere –, mi addormentai e sognai, e da quel momento non sono più riuscito a svegliarmi.

Il mio sogno cominciò in un’umida palude soffocata dalle canne sotto un grigio cielo autunnale, con un monticello frastagliato incrostato di licheni che sollevava la punta verso il Nord. Spinto da un arcano impulso, salii su una specie di crepaccio di quel precipizio a strapiombo, notando, mentre lo facevo, le bocche nere di molteplici tane spaventose che degradavano lungo entrambe le pareti verso le profondità dell’acrocoro roccioso .
In diversi punti il passo era coperto dal protendersi delle parti esterne di quello stretto crepaccio; quei luoghi erano straordinariamente bui, e impedivano di stabilire con esattezza quante tane potevano esservi. Indotta da uno di quegli strani buchi, avvertii la sensazione di una paura indefinita e improvvisa , come se una sottile emanazione incorporea esalante dall’abisso mi stesse opprimendo lo spirito; ma le tenebre erano troppo fonde perché potessi determinare la fonte del mio allarme.

Alla fine mi ritrovai su un pianoro di rocce striate di muschio e con poca terra, illuminato da un debole chiarore lunare che si era sostituito a quella mancanza di luce. Guardandomi intorno, non vidi alcuna creatura vivente, ma venni attirato da uno stranissimo movimento quasi impercettibile giù in basso, tra i giunchi sussurranti della pestilenziale palude che avevo da poco abbandonato.
Dopo aver camminato per un po’, incontrai le rotaie arrugginite di una ferrovia, e i pali mangiati dai vermi che tenevano ancora in piedi il filo elettrico tranviario, tutto incurvato e abbassato. Seguendo questo percorso, mi imbattei ben presto in una carrozza gialla intercomunicante targata 1852, di un modello semplice, a doppio traino, molto comune tra il 1900 e il 1910.

Era deserta ma, evidentemente, pronta a partire, visto che il carrello scorreva sulle rotaie e il freno ad aria compressa di tanto in tanto si spostava. Salito a bordo, cercai invano il tasto di accensione, notando in quel mentre la mancanza della manovella di marcia manuale. Il che implicava che l’assenza del macchinista dovesse essere breve. Allora mi sedetti su uno dei sedili di mezzo del veicolo. In quel momento sentii un fruscio nell’ erba rada dalla parte sinistra, e vidi la sagoma scura di due uomini profilata sotto la luna . Avevano il berretto regolamentare di una Compagnia ferroviaria, e non ebbi dubbi circa il fatto che si trattasse del conducente e del bigliettaio. Poi uno dei due cominciò a fiutare col naso con particolare intensità, e sollevò la faccia per ululare alla luna. L’altro cadde a quattro zampe e si mise a correre verso la carrozza.
Balzato immediatamente in piedi, mi lanciai di corsa fuori dalla vettura, poi presi a correre a velocità pazzesca per chilometri e chilometri su quello sterminato altopiano, finché la stanchezza non mi obbligò a fermarmi, spinto alla fuga non per il fatto che il bigliettaio si fosse messo a quattro zampe, ma perché la faccia del conducente era una forma conica completamente bianca che finiva in un tentacolo rosso sangue...
Ero cosciente di stare soltanto sognando, ma anche quella consapevolezza non era piacevole. Da quella notte spaventosa, non ho fatto altro che pregare di potermi svegliare... ma non ci sono riuscito!
Ho scoperto invece di essere diventato un abitante di questo terribile Mondo dei Sogni! Quella prima notte schiarì sul far del mattino, e io vagai senza scopo in quelle terre paludose e deserte. Quando scese nuovamente la notte, vagabondavo ancora, sperando nel risveglio. Ma improvvisamente, spostando degli arbusti, vidi davanti a me la vecchia vettura ferroviaria e, accanto ad essa, una creatura con la faccia a forma di cono sollevò la testa e ululò stranamente alla luna!
Ogni giorno è la stessa cosa. La notte mi riporta immancabilmente a quel luogo di orrori. Ho cercato di non muovermi, al calar della notte, ma nel mio sogno sono costretto a camminare, perché mi sveglio puntualmente con quella creatura spaventosa che ulula davanti a me sotto la pallida luce della luna, e allora mi giro e scappo come fossi impazzito.

Dio! quando riuscirò a svegliarmi?

È questo che ha scritto Morgan. Vorrei andare al numero 66 di College Street, Providence, ma ho paura di quello che potrei trovarvi.

La night cache

Le coordinate del listing sono FITTIZIE, per trovare quelle corrette dovrai prima risolvere la mystery.

Nota che le coordinate che troverai NON ti porteranno direttamente al final, ma solo all'inizio del percorso da fare di notte; da li dovrai seguire i riflettori, quindi portati una torcia.

Chiunque può cercare la cache, meglio però non andare da soli e portare torce potenti.

Un riflettore indica che devi cercare il prossimo, due riflettori indicano che per continuare la ricerca devi cambiare direzione, tre riflettori che sei finalmente arrivato a destinazione!

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Additional Hints (Decrypt)

[MYSTER X] Aba ghggb vy znyr ivra cre ahbprer.

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)