ITA: Il Poetto è la principale spiaggia cagliaritana e si estende per circa 8 km, dalla Sella del Diavolo sino al litorale di Quartu S. Elena. Vi sono due supposizioni in merito all’origine del nome: si pensa derivi dalla torre aragonese, detta “del Poeta” che sovrasta la parte a ridosso sul mare della Sella del Diavolo, oppure dal catalano "pohuet" (pozzetto), in riferimento ai numerosi pozzi e cisterne per la conservazione dell'acqua piovana sparsi sulla Sella del Diavolo. Tuttavia il termine “Poetto” potrebbe derivare dallo spagnolo "puerto" che i cagliaritani avrebbe tramutato in Puettu, nome a sua volta italianizzato in Poetto durante la dominazione piemontese.
Fino al 1986 lungo la spiaggia del Poetto sorgevano i "casotti", ben conosciuti dai cagliaritani. I casotti erano delle costruzioni a palafitta fatte interamente di legno. Erano di proprietà e passavano così di generazione in generazione sempre all'interno delle stesse famiglie. Si pensò di demolire tutti i casotti così eliminando le proprietà private sulla spiaggia pubblica. I casotti però fungevano da barriera, grazie alla loro presenza la sabbia non volava via nemmeno con il vento forte...si creavano dei mulinelli attorno ai casotti creando delle dune di sabbia finissima bianca. La spiaggia per anni e anni, dopo l'abbattimento, rimase piena di detriti, schegge di legno, pezzi di cemento, chiodi arrugginiti. Con la mancanza dei casotti la sabbia pian piano inizio, per via del vento, a riversarsi sulla strada e pian piano le dune sparirono. Per questo, nel 2002, si decise di fare un ripascimento che purtroppo rovinò completamente il Poetto, cambiando la colorazione e grana della sabbia e levando ai cagliaritani una piccola meraviglia. L'operazione ha avuto inizio nel 2002 quando, attraverso un sistema di draghe, è stata prelevata la sabbia a qualche centinaio di metri dalla riva, anziché dal luogo precedentemente scelto a varie miglia dalla spiaggia, vanificando così la buona intenzione di riportare il Poetto alle sue originaria bellezza e dimensione. Infatti il risultato si è dimostrato sconvolgente: la sabbia finissima e bianca di una volta è stata sostituita da un miscuglio completamente diverso per colore e granulometria, contenente non solo sabbia ma anche frammenti di conchiglie e concrezioni marine.
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ENG: The Poetto is the main Cagliari beach and extends for about 8 km from the Devil's Saddle up to the coast of Quartu S. Elena. There are two assumptions about the origin of the name is thought to derive from the Aragonese tower, called "the Poet" above the part close to the sea of the Devil's Saddle, or from the Catalan "pohuet" (well), in reference to several wells and cisterns for rainwater retention scattered on the Sella del Diavolo. However, the term "Poetto" may derive from the Spanish "Puerto" that Cagliari would have turned into Puettu, named in turn Italianate in Poetto during the Piedmontese domination.
Until 1986 along the beach Poetto stood the "Casotti", well-known in Cagliari. The Casotti were buildings on stilts made entirely of wood. They were owned and passed from generation to generation always within the same families. It was decided to demolish all the shelters thus eliminating private property on the public beach. The shelters, acted as a barrier, due to their presence the sand does not fly away even with the strong wind. So, after the demolition, in the beach for years and years, there were debris, splinters of wood, pieces of cement, rusty nails. With the lack of shelters sand floor start-up, because of the wind, to pour on the road and so... the dunes disappeared. For this reason, in 2002, it was decided to make a nourishment that unfortunately completely ruined the Poetto, changing the color and texture of the sand and raising to Cagliari a small wonder. The operation began in 2002 when, through a system of dredgers, the sand has been drawn to a few hundred meters from the shore, rather than the previously chosen location several miles from the beach, thus negating the good intention of bringing to the Poetto its original beauty and size. In fact the result was a disaster: the fine white sand of a time has been replaced by a completely different mix color and size, containing not only sand but also fragments of shells and marine concretions.
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