
Foto dall'archivio di Fondazione Vajenti.
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Dalla prolifica famiglia Laverda emerge Francesco, laureato in fisica all¹Università di Padova nel 1937 si rivela presto un genio della ricerca e della progettazione.Dopo gli studi inizia subito a collaborare con i fratelli nella già avviata azienda di famiglia, la Ditta Piero Laverda Macchine Agricole. Coadiuvato da un'ottima squadra Francesco comincia ad intravedere le future potenzialità nel mercato di una motocicletta dinamica ma potente, limitata nei consumi e quindi nei costi.Dopo anni di studio nasce così , nel 1947 il prototipo della prima 75 cc che vide la luce nel 1950 in 50 esemplari.
Francesco Laverda pensa alle moto con uno spirito quasi missionario. “Mio padre non era un motociclista” ci ricordava nel 1997 il figlio Massimo “ma voleva contribuire al miglioramento delle condizioni sociali con un mezzo di trasporto utilitario, molto economico ed affidabile. Ha quindi pensato ad una moto leggera. Poi si appassionerà anche alle corse, specialmente quelle di gran fondo, su e giù per l’Italia ma sempre nell’intento di diffondere la motorizzazione popolare, di dar lavoro a tanta gente per accelerare la ricostruzione del Paese”.
I primi "collaudatori" furono gli stessi lavoratori e abitanti di Breganze, tra cui il prete ed il veterinario. Dal 1950 la Moto Laverda inizia a partecipare ad innumerevoli competizioni incontrando da subito un enorme successo, storico il risultato ottenuto nella Milano-Taranto del 1952 dove nei primi 5 posti si classificarono altrettante 5 Laverda. Il pilota-collaudatore Gino Marianinel 1953 si classificò 1° al Giro d'Italia con la sua Laverda 75 cc. Il marchio Laverda cominciò ad inanellare successi dimostrandosi in affidabilità e meccanica di gran lunga superiore nel mondo delle motociclette da competizione.
Con il divieto alle gare di gran fondo (dopo la sciagura della Mille Miglia 1957), con l’arrivo delle utilitarie Fiat (500, 600, 850) e con le migliorate condizioni economico-sociali arriva inevitabile la crisi del mercato motociclistico. La ripresa parte nel ’67, per soddisfare le richieste si renderà necessaria nel ’74 la costruzione di un nuovo stabilimento, questa volta alla periferia di Breganze con pista di prova annessa e 300 dipendenti. La svolta ci fu con la prima motocicletta di grossa cilindrata prodotta dalla casa di Breganze, fortemente voluta da Massimo Laverda e dall'ingegnere Luciano Zen che intuirono con grande anticipo la potenzialità del mercato delle grosse cilindrate. Fu prodotta nel 1967, la Laverda 650 GT. Seguirono poi la 750 GT e la 750 S prima versione(1970) La 750 SF prima versione (1971 -1972) con linee più slanciate e quasi definitive del marchio Laverda. Seguirono le 750 SF nel 1973, nel 1974 la 750SF con freni a disco anteriormente, la 750SF 1975 fu il top della gamma con ruote in lega e tre dischi. Anni intensi dove si aggiunsero a queste produzioni anche le 750 GT nelle versioni GTL per il pubblico e per forze armate. Un cavallo di razza, ma nel 1971 prese forma la motocicletta che presto divenne un mito ambito in tutto il mondo: la Laverda 750 SFC. Prodotta in soli 549 pezzi dal 1971 al 1976 per partecipare alle competizioni più estreme, la 750 SFC cominciò a mietere successi in tutto il mondo: caratterizzata dallo stesso "fulminante" colore arancione degli antenati trattori. Nonostante le stupefacenti prestazioni, la robustezza ed il basso costo, la Laverda750 SFC rimase sul mercato per soli 5 anni in tre differenti versioni, 1°, 2°, e 3° serie. La brevissima vita di questa motocicletta l'ha resa uno dei prodotti più ricercati in tutto il mondo ancora oggi, ma questa è un'altra storia che vi racconteremo.
Per saperne di più/Fonti:
Articolo sul sito della Rivista Motociclismo
Moto Laverda su Wikipedia
Laverdaclubitalia ha alcune pagine dedicate alla storia.
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Speriamo vi piaccia questa cache... buon divertimento!

Primo Zanzani in sella ad una Laverda 75 corsa.
Testo in italiano, clicca qui
Laverda (Moto Laverda S.A.S. – Dottore Francesco Laverda e fratelli) was an Italian manufacturer of high performance motorcycles. The motorcycles in their day gained a reputation for being robust and innovative. The roots of the Laverda Motorcycle company go back to 1873, when Pietro Laverda (1845-1930) decided to start an agricultural engines enterprise. Almost exactly three quarters of a century later, with a spirit of enterprise and feeling the need to improve the situation of an economically underdeveloped region which had suffered badly from two world wars, in October 1949, Pietro's grandson Francesco founded Moto Laverda S.A.S. Assisted by Luciano Zen, and after hours of running the normal agricultural business, Francesco had started in 1947 to design a small motorcycle. Word has it, that some engine parts were cast in Francesco's kitchen, confirming that at least initially, the project was not regarded as a serious business proposition. What most likely started as an evening pastime garage project of two technical enthusiasts was to become one of the most successful motorcycles in history. A simple four stroke 75 cc bike with girder forks and a fully enclosed drive chain.
However, the little bike showed promise and so on October 13, 1949, the statutes of Moto Laverda were officially submitted to the Chamber of Commerce of Vicenza. Over the next several years, Laverda became well known for building small capacity machines of high quality, durability and relative innovation for the time. To prove this, right from the beginning they modified their bikes in order to race them in distance and endurance events like the Milan-Taranto, the Giro d'Italia and the Cavalcata delle Dolomiti. In 1951 upon their first entry in the Milan-Taranto, the 75 cc Laverdas finished 4th, 5th, 6th and 10th in their class, racing against renowned marques like Ducati, Moto Guzzi, Alpino, Verga, Cimatti, Navarra, Ardito, Capriolo and Ceccato. Inspired by these results, and after once again improving their bikes, Laverda entered 20 bikes the following year in the 15th running of the Milan-Taranto in 1952. In this race which covered a distance of 1410 km they took the first five places. The winner was Nino Castellani, L. Marchi came second and F. Diolio came third. In total they had 16 bikes amongst the first 20 of the classification. Laverda motorcycles thus became a firm favorite among racing clubmen due to their record for reliable performance./p>
With the ban on the endurance races (after the disaster of the Mille Miglia 1957), with the arrival of Fiat cars (500, 600, 850) and with the improved economic and social conditions comes the inevitable crisis of the motorcycle market. The market recovery came in '67, to meet the requirements will be needed in the '74 building a new plant, this time on the outskirts of Breganze with adjoining the test track and 300 employees. The turning point came with the first high-powered motorcycle produced, strongly supported by Massimo Laverda and engineer Luciano Zen who believe with great anticipation the potential of the market of large engine sizes. The SFC "Series 15,000" was featured in the Guggenheim Museum in New York's 1999 exhibit The Art of the Motorcycle as one of the most iconic bikes of the 1970s.
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We hope you will enjoy this chace… Have fun!

Laverda SFC 750 from Collezione Moto Milanese.
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