
Il forte Canali di Tirano sorge a 1176 m d’altitudine su un ampio pianoro sulla collina del versante sinistro della valle dell’Adda.
Fin dall’unità d’Italia si ipotizzava la costruzione di un forte sul valico dell’Aprica, per impedire ad una possibile invasione austroungarica in Valtellina di sfociare in val Camonica. Tale ipotesi venne accantonata con l’alternativa, più economica, di realizzare degli appostamenti per artiglieria da campagna in prossimità dello sbocco in Valtellina della strada dell’Aprica. Nel 1911, tuttavia, si ritenne opportuno approntare altresì un’opera permanente sulla riva sinistra della valle dell’Adda, sopra Tirano, allo scopo di battere la strada sottostante con la più ampia gittata possibile.
La costruzione del forte Canali iniziò nel 1912, e proseguì a sprazzi a causa dei parziali stanziamenti economici da Roma, fino ad essere armato ed efficiente alla fine del 1914, a conflitto già in corso. La fortificazione venne inserita nel quadro dello sbarramento Ponschiavino, insieme a tre appostamenti per artiglieria campale (uno ai Corradini con 4 pezzi da 75 A, uno a Ronco con 4 pezzi da 75 A e uno a Croce dei Motti in caverna con 4 cannoni da 149), e venne presidiato dalla 6° compagnia dell’Esercito permanente del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza, nonché dalla 26° e 27° compagnia della Milizia Territoriale del 10° Reggimento Artiglieria da Fortezza.
Il forte ebbe la fortuna di non trovarsi mai coinvolto in azioni belliche, stante la relativa lontananza del fronte, ed addirittura i suoi cannoni furono asportati ed inviati sulle Alpi Giulie, salvo venir riarmato d’urgenza e con grandi difficoltà nel 1918 dopo la disfatta di Caporetto.
Dopo la guerra il forte Canali venne affidato prima alla fanteria, e quindi alla Guardia alla Frontiera che lo inserì nel XII° settore del Vallo Alpino. Nel 1939, inoltre, venne rinominato Canali - Sertoli, in onore della Medaglia d’Oro al Valor Militare Antonio Sertoli. Nel secondo conflitto mondiale il forte non fu mai utilizzato, ed anzi pare fosse addirittura smobilitato in quanto privo di munizioni.
Fino al 1949 venne custodito, ma in quell’anno il Ministero della Difesa optò per dismetterlo al Demanio Pubblico. Da allora il forte versa in stato di abbandono, nonostante il tentativo della Sezione dell’A.N.A. di Tirano di crearvi iniziative in passato.
Sono ben visibili le 5 caponiere, 3 in metallo e 2 in muratura, che battevano con mitragliatrici l’intero fossato. La struttura è sostanzialmente quella tipica del forte di inizio ‘900, con la polveriera interrata, il piano terra con i ricoveri per le truppe ed i magazzini per i proiettili da inviare al primo piano ove venivano stoccati per essere inviati alle torrette dove erano installati i cannoni Armostrong 149/35, capaci di ruotare a 360°.
Il fotografo Antonio Selva ha realizzato un video molto suggestivo del forte che segnalo a tutti gli interessati:
FORTE SERTOLI - Tirano (So) di Antonio Selva.