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Castello di Frassinello Traditional Cache

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Loukumi: Si trovava su suolo pubblico, ma, credo a causa della particolarità del contenitore, è scomparso. Era uno scrigno di legno con lucchetto e chiave nascosta.

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Hidden : 10/31/2016
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

Una bella passeggiata al Castello di Frassinello, Questo Castello è privato, Dedicato normalmente a Matrimoni ecc, normalmente si possono richiedere eventuali info, al chioschetto all' entrata.


Il Castello di Frassinello vanta una storia millenaria. Se ne ha notizia fin dal XI secolo, periodo in cui il borgo monferrino, risultava nel diploma regio di Enrico III “cum castro et corte et cappella”. Il sito viene descritto come fortezza difensiva, funzione che giustifica la posizione sulla sommità del colle. Castello curtense, affiancava alla funzione militare anche funzioni amministrative, con una corte soggetta alla sua protezione. Nonostante le origini antichissime, restano poche tracce del periodo medievale, nella pianta e nelle strutture architettoniche. Tra queste va menzionata la Caminata, ampia sala di gusto tardogotico e dalle arcate pregevoli, luogo di incontro conviviale attorno al fuoco del camino di signori e vassalli. Nel corso dei secoli, il Castello ha subito modifiche e restauri, fino a raggiungere l’attuale stato di prestigiosa dimora signorile. Per secoli, il castrum fu proprietà della nobile casata dei Nemours, conti di Frassinello, signori di Lignano e Cavalieri di Malta. L’interesse per il castello come dimora di famiglia, crebbe a cavallo tra il ‘600 e il ‘700, periodo a cui si deve la costruzione della bella cappelletta ottogonale finemente affrescata, dell’ornato di alcune porte e di altri abbellimenti nell’ala ovest del complesso edilizio, quella riservata, appunto, ad abitazione padronale. Lo stesso grande gelso secolare che domina la corte e ingloba uno dei due pozzetti, sembra risalire a quegli anni. Alla fine del Settecento la casata Sacchi-Nemours, nata dall’unione delle due famiglie, apportò al complesso nuovi ritocchi e innovazioni. A questi si deve il pregevole pavimento a mosaico del salone d’onore con lo stemma della casata, i fregi affrescati a cornice dei soffitti e la saletta del biliardo. Elementi che conferiscono al Castello l’inconfondibile tratto di dimora di campagna di una famiglia patrizia. L’Ottocento fu testimone del grosso restauro neogotico, in stile Violet Le Duc, che ha investito l’ala est dell’edificio. Le grandi finestre a tutto sesto divennero infatti il motivo dominante dell’ala, dominata dalla Fioriera, vero gioiello di architettura scolpita nel tufo, con le grandi arcate ogivali al piano terra. Dal rifacimento delle due antiche torri del Castello, di forma cilindrica, sorsero quattro torri quadrate; due verso ponente, con pregevoli merli ghibellini sopraelevati, e due verso levante. Le merlature vennero in seguito cimate, probabilmente per sottrarre l’edificio ai vincoli per edifici monumentali. storia1-2 storia2-2 I Nemours, una storia controversa Sulla stirpe dei Nemours, le loro origini e discendenze, aleggiano equivoci e leggende, in cui si sono imbattuti numerosi storici. Nel 1289, il Marchese di Monferrato Guglielmo VII infeudò il castello al Barlofa, personaggio controverso su cui esistono più dubbi che certezze. Alcuni storici attribuirono al Barlofa l’identità di Alinerio Nemours, cavaliere discendente dagli antichi Duchi di Nemours di Francia, che giunse in Italia al seguito di Carlo D’Angiò. In realtà pare che Barlofa fosse imparentato con gli antichi Conti di Namur, in Belgio, come testimonia il suo stesso testamento, non ancora ritrovato, e lo stemma della casata frassinellese, che ricorda molto l’arma della provincia di Namur: un“leone negro caricata di banda rossa in campo d’oro”. Altre fonti vogliono il Barlofa commerciate e banchiere, giunto nel Monferrato per affari. I Conti di Namur erano infatti di stirpe regia, imparentati con la Casa di Brabante e la Casa Reale di Francia. Il Castello restò di proprietà della casata, il cui nome passò da Namur a Namorso, De Nemursio, De Namurs, De Nemors per compiere la sua evoluzione definitiva e francesizzata in Nemours, attorno alla fine del Cinquecento. Lo stesso Giuliano De Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, fu nominato Duca di Nemours nel 1515. Si ricorda che fu a lui che Michelangelo dedicò la statua “Il Giorno” all’interno delle Cappelle Medicee in S. Lorenzo a Firenze. Tra gli altri personaggi importanti della Casata, Cesare Lodovico Nemours, che nel 1692 fu investito del titolo di Conte dal Duca Ferdinando Carlo Gonzaga. Ottenne in seguito gli ordini sacri e divenne infine canonico della Cattedrale di Casale nel 1731. Giacomo Ignazio Nemours, figlio di Cesare Ludovico, fu vittima di una clamorosa scomunica inflittagli dall’irascibile vescovo di Casale, Monsignor Radicati di Coccolato. La morte del Conte Giacomo di Nemours, ultimo discendente, che lasciò beni, titolo e stemma alla sorella Camilla Nemours (sposa di Ignazio Sacchi), segnò la nascita della Famiglia dei Conti Sacchi-Nemours, con il primogenito Teodoro I°, come capostipite. Lo stemma, ancora presente nel pavimento del salone d’onore in un magnifico mosaico, riporta i simboli di entrambe le casate. Il castello venne venduto a privati nel 1945 da Paolo Sacchi-Nemours. Stemma A sinistra, in rappresentanza dei Nemours, ritroviamo il leone coronato di nero, linguato, illuminato e con una banda rossa sulla quale sono riportati tre gigli d’argento. I gigli, emblema dal medioevo della regalità di Francia, sembrano voler simboleggiare la parentela con la casa reale francese. A destra è riportata l’arma dei Sacchi: un sacco di farina, al naturale e legato in capo, attraversante uno sfondo a bande rosse ed argento, sulla quale un’aquila nera coronata, sovrasta.

Additional Hints (Decrypt)

Thneqngr ary zheb r.... prepngr qv ncever vy grfbeb..

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)