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La villa romana di San Vincenzino. Traditional Cache

This cache has been archived.

Zeddicus_Zorander: [english text follows]
Ciao collega geocacher,

Dopo oltre un mese dalla mia nota, non ho ricevuto alcuna risposta nè visto alcuna modifica.
Se non lo hai ancora fatto, per favore raccogli ogni eventuale resto della cache al più presto possibile. Se hai intenzione di intervenire sul cache, una volta completata l'operazione per favore lasciatemi un messaggio con il numero waypoint GC relativo alla cache. Sarò più che lieto di verificare nuovamente la cache per verificare la sua conformità con le linee guida.

Grazie per l'attenzione e per ogni ulteriore informazione ti prego di non esitare a contattarmi o attraverso il message center oppure inserendo un log in questa cache.
Ti ricordo di non fare 'Reply' a quest'email perchè non la riceverei.


Hi fellow geocacher,

After more than one month from my last note I didn't receive any answer and no action has been done.
If you haven't done so already, please pick up any remaining cache bits as soon as possible. If you are going to fix the problems connected to this cache, once it is ready please drop me a note and let me know the GC waypoint number of the cache. I will be more than happy to take a look at your cache again to see if it is still is within the guidelines of the Geocaching.com website for cache placement and posting.

Thanks for your understanding and for any further information please do not hesitate to contact me or through the message center or by inserting a log in this cache.
I recall you not to 'Reply' to this email since I would never receive it.

Un saluto e buon geocaching,
Zeddicus Zu'l Zorander | www.geocaching-italia.com
Groundspeak Volunteer Reviewer

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Hidden : 2/27/2017
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

Storia di Cecina - Parte 3.


La villa romana di San Vincenzino

La scoperta della villa di San Vincenzino: una breve storia delle ricerche
È a partire dalla fine del Cinquecento che nella cartografia compare il toponimo “Villa Albini” alla foce del Cecina. Con questa espressione si intende la villa di Decio Albino Cecina, membro della nobile famiglia volterrana dei Caecina, che fu prefetto dell’Urbe nel 414 d.C. e che avrebbe ospitato nella sua residenza l’amico Rutilio Namaziano nel corso del suo viaggio per mare da Roma alla Gallia, suo paese di origine.
Fin dal 1700 sulla sommità del poggio del Fico, oggi noto come San Vincenzino, hanno avuto luogo numerosi ritrovamenti di statue, frammenti marmorei, ceramiche, pavimenti a mosaico e strutture murarie; nel 1882 la grande cisterna sotterranea, svuotata della terra che la riempiva, viene utilizzata come basamento per il casino di caccia di Leonetto Cipriani.
Alle ricerche condotte negli anni ’60 da Giorgio Monaco, ispettore della Soprintendenza Archeologica della Toscana, hanno fatto seguito a partire dal 1983 gli scavi dell’Università di Pisa e, nel 1995, l’apertura al pubblico del Parco Archeologico della villa di San Vincenzino.

La costruzione della villa
Attorno al 30 a. C., sulla sommità del rilievo di Poggio al Fico, viene costruito, assai verosimilmente da parte di una famiglia dell’aristocrazia di Volterra, un vasto complesso residenziale, attorno al quale possiamo immaginarci una estesa tenuta. Già in questa prima fase la villa era dotata di una cisterna sotterranea per la raccolta dell’acqua piovana e di una rete idrica estesa e funzionale. Dall’ingresso, fiancheggiato da due torri, si giungeva ad un piccolo atrio e, da questo, ad un ampio giardino circondato da un colonnato, attorno al quale si disponevano un piccolo impianto termale, le stanze da pranzo e per il riposo.

La villa nella prima età imperiale
Tra il primo e il III sec. d. C. si hanno le prime trasformzioni della villa. Nel I sec. d. C. settore Nord viene costruito un magazzino contenente più di 20 grandi contenitori interrati, destinati alla fermentazione e alla raccolta del vino, prodotto in notevole quantità nel fondo della villa. Tra la fine del II e l’inizio del III sec. d. C., nel corso di una fase di monumentalizzazione, a Nord-Ovest del corpo principale della villa viene costruito un nuovo e più ampio impianto termale, dotato di mosaici e sculture, mentre nell’area del peristilio sono aggiunti una fontana circolare e una sala da banchetto (triclinium) con un ninfeo.
 
La villa nel corso della tarda età imperiale
Tra il IV e la prima metà del V sec. d. C. la villa di San Vincenzino vive il suo momento di massimo splendore. I ricchi proprietari – da identificare assai probabilmente con la nobile famiglia di origine etrusca dei Caecina – costruiscono lungo il lato Nord del peristilio una grande sala per banchetti con un ricco pavimento ad intarsi marmorei. L’atrio viene profondamente trasformato, perdendo il suo ruolo di ambiente di lusso e divenendo un quartiere di abitazione per il personale della villa. Vicino all’atrio una nuova vasta sala dotata di un’abside, accessibile dall’esterno, viene impiegata dal proprietario come sala di ricevimento nella quale gestire le attività del territorio circostante la villa.
 
La fine della villa (V-VII sec. d. C.) e il cimitero altomedievale (VIII-X sec.)
Alla metà del V sec. d. C. la villa attraversa una forte fase di crisi, nel corso della quale molti settori del complesso vengono completamente abbandonati. Nel periodo successivo l’insediamento si riprende solo in parte; alcune aree sono impiegate come necropoli, mentre altre sono parzialmente ricostruite. Nel VII sec. d. C., la villa lentamente viene del tutto abbandonata. Nell’VIII secolo attorno all’aula abisdata, verosimilmente trasformata in una chiesa, si impianta un cimitero cristiano. Le tombe, un centinaio delle quali sono state scavate, si datano fino al X secolo.
 
La Cisterna
Immediatamente prima della costruzione dell’impianto originario della villa vennero realizzate le strutture necessarie all’approvvigionamento idrico del grande complesso. Una grande cisterna sotterranea in calcestruzzo, dotata di una volta a botte, è capace di contenere migliaia di metri cubi di acqua piovana. Dalla camera principale ha inizio un tunnel che raggiunge i diversi settori della villa; in superficie tre pozzetti permettevano di raccogliere l’acqua per le necessità quotidiane dei suoi abitanti. Notevolmente ingegnoso è il sistema per il filtraggio dell’acqua, costituito da una serie di lastre forate in terracotta disposte a chiudere il tratto iniziale del tunnel.

Orario Parco Archeologico Comunale di San Vincenzino
16 dicembre-14 gennaio: aperto domenica dalle 14.00 alle 17.00. 25 dicembre, 1 gennaio, Epifania: chiuso 15 gennaio-30 aprile: aperto sabato e domenica dalle 14.00 alle 17.00, compreso il giorno di Pasquetta. 1 maggio-30 giugno: aperto dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 20.00. 1 luglio-31 agosto: aperto dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 21.00 e sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.

Additional Hints (Decrypt)

Va onffb qvrgeb ha fnffb - evpbyybpner aryyn zrqrfvzn znavren.

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)