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Ricixxx-Piazza Benedetto Cairoli Traditional Cache

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Ricixxx: Il geocaching romano a causa principalmente di dopo le otto e qualche suo amico, non si può fare.
Io che per anni ho mandato avanti il gioco praticamente da solo e TUTTI hanno usufruito del mio lavoro per svariati scopi ludici e non, ho deciso di lasciar perdere: certa gente è meglio evitarla, è pericolosa.
Mi auguro che arrivi qualcuno al posto mio che nasconda tante belle cache.

Ciao

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Hidden : 3/4/2017
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Ricixxx-Piazza Benedetto Cairoli

Roma Segreta


La piazza è dedicata a Benedetto Cairoli (1825-1889), grande combattente nelle Cinque Giornate di Milano, ma anche a Custoza, Varese, Calatafimi, Mentana ed aiutante di Giuseppe Garibaldi nella Spedizione dei Mille. Cessata la vita militare, fu deputato di Pavia per 30 anni, poi eletto Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e dell'Agricoltura. La piazza, in passato detta anche "Tagliacozza" per alcune case appartenute ad Isabella Orsini, signora di Tagliacozzo, fu più volte ampliata, soprattutto in occasione dell'apertura della via Arenula alla fine dell'Ottocento. Presenza imponente ed importante è senza dubbio la bellissima chiesa di S.Carlo ai Catinari, un tempo inclusa nel perimetro del rione Regola ma oggi appartenente al rione S.Eustachio. Il giardino ricavato dalle demolizioni del palazzo Branca e degli altri prospicienti la vecchia piazza, nonché della chiesa di "S.Biagio de' Cacabarii" (dalle botteghe di fabbricanti di catini e vasi di rame, in latino "cacàbera"), è ellittico ed ospita la statua bronzea di Federico Seismit Doda , opera di Eugenio Maccagnani del 1919. Il monumento riproduce il grande patriota che corse in aiuto di Roma durante i momenti difficili della Repubblica Romana, ma che partecipò anche alla difesa di Treviso, Vicenza e Milano. Fu Ministro delle Finanze durante il governo del Cairoli e del Crispi, ma le sue idee nettamente estremiste lo portarono alla destituzione dalla carica. La statua lo ritrae comodamente seduto in poltrona con un libro nella mano destra che sembra in procinto di cadere da un momento all'altro. Il giardino è ornato anche da una fontana (nella foto sotto il titolo) realizzata da Ed.Andrè nel 1888 e costituita da una vasca di granito di Baveno, quadrata e con gli angoli smussati: originariamente situata nel Foro Romano, fu portata qui da piazza Cenci dove fu rinvenuta nel 1887. Al centro della fontana si eleva un robusto pilastro, pure di granito ed originariamente adorno di delfini di bronzo che si avvolgevano intorno ad un tridente che sorregge un antico catino circolare, sul quale si innalza un altro pilastro snello e centinato, a sostegno di un secondo catino più piccolo da cui sgorga un piccolo getto d'acqua. Ma certamente la presenza più interessante della piazza è il bellissimo palazzo Santacroce, costruito in vari momenti tra il 1598 ed il 1668. Il progetto fu di Carlo Maderno, che vi lavorò fino al 1602 su incarico di Onorio Santacroce; la costruzione fu ripresa nel 1630 da Francesco Peparelli per il marchese Valerio e continuò fino al 1640; poi Giovanni Antonio De Rossi eseguì su commissione del cardinale Marcello una serie di lavori tra il 1659 ed il 1668, sistemando anche la facciata definitiva su via dei Catinari. I prospetti furono tutti restaurati nell'Ottocento, mantenendo però l'originaria caratteristica barocca nei quattro piani, il secondo dei quali è un ammezzato, con finestre architravate al primo e quarto, modanate all'ammezzato ed al terzo, tutte decorate con festoni di frutta in stucco. Il portale che apre sullo slargo fronteggiante la chiesa di S.Carlo ai Catinari presenta lo stemma dei Santacroce e degli Sforza Cesarini, a ricordo della contessa di Santafiora, sposata ad un rappresentante di quella famiglia. La parte su vicolo dei Catinari fu costruita come una sorta di dépendance, poi utilizzata come scuderia (tanto che il vicolo ebbe anche la denominazione di "vicolo delle Stalle") ed è collegata con il complesso mediante un arco: qui dai primi dell'Ottocento e fino al 1850 funzionò un teatro privato intitolato a S.Carlo. Dal portale del vicolo, al civico 3, si accede al cortile dove è situata una bella fontana attribuita a Francesco Peparelli o ad Alessio De Rossi. È costituita da un'edicola ad arco raffigurante "Venere" sorgente da una conchiglia sorretta da delfini e putti alati; sul timpano, sostenuto da pilastri dorici con telamoni, svetta lo stemma cardinalizio dei Santacroce. Sotto la raffigurazione si trova una tazza ovale sorretta da un altro telamone, a costituire la forma di un calice, dalla quale si innalzano zampilli che ricadono prima nel sottostante vaso di sostegno e poi nella vasca semicircolare posta quasi a fior di terra. Più grande l'altro cortile, al quale si accede dal portale di via dei Giubbonari, un tempo ricco di frammenti architettonici di epoca romana, per lo più provenienti dal Tempio attribuito a Nettuno giacente sotto S.Maria in Monticelli, fra cui la famosa "Ara di Domizio Enobarbo", un'opera della scultura romana tardo-repubblicana conservata in quattro lastre conservate in parte al Louvre di Parigi ed in parte al museo di Monaco. Nelle sale del piano nobile, nella seconda metà del Settecento, il salotto più elitario dell'epoca fu senza dubbio quello di Giuliana Falconieri, principessa di Santacroce e sposa del principe Antonio, un salotto frequentato da cardinali e diplomatici di mezza Europa. Notevoli sono anche gli affreschi delle sale, come quelli della galleria, risalenti al 1640, di G.B.Ruggeri, mentre il salone prospiciente via degli Specchi è affrescato con scene bibliche di G.F.Grimaldi. A fine Ottocento il palazzo divenne sede dell'Ambasciata di Francia presso la S.Sede. Dal 1904 la proprietà passò ai conti Pasolini Dall'Onda, che aprirono il salotto ai seguaci del Modernismo, come Fogazzaro, finché il movimento non fu condannato dalla Chiesa nel 1907. Suddiviso in varie unità immobiliari, è tra l'altro sede della scuola di perfezionamento in Studi Europei della facoltà di Economia e Commercio dell'Università "La Sapienza".



The square is dedicated to Benedetto Cairoli (1825-1889), great fighter during the Five Days of Milan, but also in Custoza, Varese, Calatafimi, Mentana and aide of Giuseppe Garibaldi in the Expedition of the Thousand. At the end of his military life, he became deputy of Pavia for 30 years, then he was elected President and Minister of Foreign Affairs and Agriculture. In the past the square was also called "tagliacozzo" for some houses belonging to Isabella Orsini, lady Tagliacozzo, and was enlarged several times, especially at the opening of Arenula street, at the beginning of nineteenth century. Te most impressive and important presence in the square is certainly the beautiful church of San Carlo in Catinari, once included in the scope of Regola district but now belonging to S.Eustachio district. The garden, made from the demolition of Branca building in the area of the former San Biagio de 'Cacabarii church (from the workshops of basins manufacturers and copper pots, in Latin "cacàbera"), is elliptical and hosts the bronze statue of Frederick Seismit Doda, by Eugenio Maccagnani 1919. The monument reproduces the great patriot who came to help Rome during the difficult times of the Roman Republic, but also took part in the defense of Treviso, Vicenza and Milan. It was Minister of Finance during the Cairoli and the Crispi government, but his ideas, clearly extremist, led to his removal from the office. The statue portrays him comfortably seated in an armchair with a book in his right hand that seems about to fall at any moment. The garden is also adorned by a fountain realized by Ed.Andrè in 1888 which consists of a granite basin of Baveno, and a square with rounded corners, originally located in the Roman Forum, that was brought here from the Cenci square where it was found in 1887. At the center of the fountain stands a sturdy pillar, also of granite and originally decorated with bronze dolphins that wrapped themselves around a trident that holds an ancient circular basin, on which stands a slender pillar, and more Vith, in support of a second smaller bowl from which a small stream of water flows. Certainly the most interesting part of the square there is the beautiful Santacroce palace, built at different times between 1598 and 1668. The project was by Carlo Maderno, who worked up to 1602 by order of Honorius Santacroce; the building was revived in 1630 by Francesco Peparelli for Valerio Marquis and continued until 1640; Then Giovanni Antonio De Rossi, on Cardinal Marcello commission, designed a series of papers between 1659 and 1668 also arranging the final façade on Via dei Catinari. The tables were all restored in the nineteenth century, while retaining the original Baroque appearance on the four floors, the second of which is a mezzanine, with windows with architraves on the first and fourth, molded mezzanine and third, all decorated with garlands of fruit stucco. The portal that opens opposite to St. Charles Church in Catinari presents the coat of arms of Santacroce and Sforza Cesarini, in memory of Santafiora countess married to a representative of that family. The part of the Catinari alley was built as a sort of annex, then used as a stable (so that the alley was also the name of "the Stable" alley) and is connected to the complex by an arch: here from the early nineteenth until 1850 ran a private theater entitled to St. Charles. From the portal of the alley, at number 3, it leads to the courtyard where there is a beautiful fountain attributed to Francesco Peparelli or Alessio De Rossi. It consists of a kiosk arc depicting "Venus" source from a shell supported by dolphins and winged putti; on the tympanum, supported by Doric pillars with telamons, stands the coat of arms of Cardinal Santacroce. Below the image is an oval cup supported by another telamon, to constitute the shape of a cup, from which rise spouts which fall into the underlying first support vessel and then in the semi-circular basin placed almost at ground level. The bigger courtyard, which access is through the portal in via dei Giubbonari, was once rich in architectural fragments from the Roman era, mostly from the Temple attributed to Neptune lying in Santa Maria in Monticelli, including the famous " Altar of Domitius Ahenobarbus ", a work of the late RomanRepublican sculpture. In the halls of the main floor, in the second half of the eighteenth century, the most elite seating era was undoubtedly that of Juliana Falconieri, Santacroce princess and bride of Prince Antonio; her salon was frequented by middle-cardinals and diplomats Europe. Noteworthy are also the frescoes of the rooms, such as those of the gallery, dating back to 1640, by G.B.Ruggeri, while the opposite salon is painted with biblical scenes by G.F.Grimaldi. In the late nineteenth century the palace became the seat of the French Embassy at the Holy See. Since 1904 the property passed to the Pasolini Dall'Onda family, who opened the salon to the followers of Modernism, as Fogazzaro, until the movement was condemned by the Church in 1907. Divided into several units, it is now one of the seats of the European Studies of Economics faculty of the University  "La Sapienza".

Additional Hints (Decrypt)

Haqre gur ohfu

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)