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( M.S.G. ) Nostra Signora de La Salette Traditional Cache

Hidden : 12/9/2016
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:




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Nostra Signora de La Salette



Il racconto dell'apparizione

Il 19 settembre 1846, circa alle tre del pomeriggio, su una montagna vicina al villaggio di La Salette-Fallavaux, due ragazzi, una pastorella di quindici anni di nome Mélanie Calvat e un giovane pastore di undici anni di nome Maximin Giraud, stanno pascolando le mucche.
Secondo il loro racconto l'apparizione si compone di tre fasi. Nella prima appare in una luce risplendente una bella signora, vestita in una foggia straniera e seduta su una roccia, in lacrime e con la testa fra le mani, nel luogo chiamato ravin de la Sezia.
Nella seconda fase la signora si alza e, parlando ai due ragazzi sia in francese che nel patois del luogo (nel dialetto vivaro-alpino dell'occitano), affida loro un messaggio diretto all'intera umanità e quindi da diffondere universalmente. Dopo essersi lamentata per le empietà e i peccati degli uomini, che comportano, secondo la dottrina, l'eterno allontanamento da Dio e quindi l'inferno se avessero perseverato nel male, la signora annuncia il perdono per chi si converte. Successivamente comunica a ciascuno dei due fanciulli un segreto, prima di scomparire nel cielo, al di sopra del Mont-sous-les-Baisses (terzo momento dell'apparizione).



La notizia dell'apparizione

I due ragazzi raccontano l'accaduto ai loro padroni, i pastori Baptiste Pra e Pierre Selme. Poi Maximin Giraud viene interrogato dal sindaco del paese, Pierre Peytard, il 21 settembre 1846.
I due pastori, impressionati, riferiscono al parroco Louis Perrin, che ne parla nella predica informando a sua volta l'arciprete di Corps, Pierre Mélin, il quale riferisce al vescovo di Grenoble, Philibert de Bruillard, il 4 ottobre.
La notizia della presunta apparizione si diffonde rapidamente. Jean-Maximin Giraud, il padre di Maximin, che non era affatto credente, si converte l'8 novembre. Il primo pellegrinaggio avviene il 24 novembre, guidato dai due ragazzi. Il 31 maggio 1847, al pellegrinaggio in cui viene posta una croce sulla montagna, partecipano 5.000 fedeli.
Nell'ottobre del 1846 i ragazzi sono interrogati dal sacerdote diocesano Mathieu Cat. Nel febbraio dell'anno successivo sono nuovamente interrogati da François Lagier, un sacerdote che conosceva perfettamente il patois locale. Il 16 aprile 1847 vengono ancora interrogati da un giudice di pace di Grenoble, Fréderic-Joseph Long. In questa data sarebbe avvenuta la prima guarigione miracolosa, riguardante suor Claire Peirron, ad Avignone. I ragazzi vengono interrogati ancora da un sacerdote, Pierre Lambert, il 29 maggio. Il 22 luglio Clément Villecourt, allora vescovo di La Rochelle, compie un pellegrinaggio personale a La Salette e interroga Maximin e Mélanie. Il 15 agosto si verifica un'altra guarigione, ritenuta miracolosa, riguardante Mélanie Gamon, a Corps.
Il 19 settembre, primo anniversario dell'apparizione, ha luogo un pellegrinaggio di 50.000 fedeli.

I segreti

La Madonna avrebbe rivelato a ciascuno dei due ragazzi un segreto diverso. Questi li scrissero a Papa Pio IX il 2 luglio 1851. C'è molta confusione sui messaggi di La Salette. In realtà ci sono due versioni del segreto di Mélanie e, secondo la Catholic Encyclopedia, il segreto del 1879 sarebbe un prodotto dell'immaginazione. Quest'ultimo segreto del 1879 non è incluso nell'approvazione data dalla Chiesa all'apparizione, perché è stato pubblicato successivamente.

Indagini e approvazione

Il 7 luglio 1847 il vescovo di Grenoble chiese ai canonici Pierre-Joseph Rousselot e André Berthier (ora servo di Dio), entrambi professori al seminario maggiore di Grenoble, di condurre un'indagine dettagliata sull'apparizione, e di redigere una relazione completa. Quest'ultima fu conclusa il 15 ottobre 1847.

Nel novembre del 1847 il vescovo sottopose la relazione a una commissione di indagine di sedici esperti, sotto la guida del vescovo diocesano. I membri della commissione erano tutti sacerdoti diocesani. Essi erano i vicari generali canonici Clair-Melchior Périer e André Berthier, i canonici Pierre Joseph Rousselot, Jacques Bouvier, J.-F. Desmoulins, J. Henry, J.-C. Michon, P. Petit, J. Revol e Pierre Chambon, i parroci Jean-Baptiste Gerin, arciprete della cattedrale di Grenoble, Jean-Pierre Cartellier, arciprete di san Giuseppe, H. Genevey, arciprete di san Luigi, J.-H. de Lemps, parroco di sant'Andrea e Jean-Jules Keisser, parroco di san Lorenzo e il rettore del seminario maggiore Jacques-Philippe Orcel.

Si tennero otto sessioni in totale, tutte fra novembre e dicembre del 1847. In due di queste furono presenti Mélanie e Maximin, che furono lungamente interrogati. Nella votazione finale dodici dei sedici membri sostennero l'autenticità dell'apparizione. Tre di questi dodici, André Berthier, H. Genevey e J.-H. de Lemps, avevano dubbi sulla verità di alcuni elementi dell'apparizione. Un membro, Jean-Pierre Cartellier, espresse la certezza che l'apparizione fosse un falso.

Quando la commissione ebbe terminato i lavori, approvò la relazione. Il vescovo aspettò a dare l'approvazione ufficiale, perché il cardinale Bonald, arcivescovo di Lione, di cui la diocesi di Grenoble era suffraganea, sosteneva Cartellier.

La relazione fu pubblicata da Pierre Joseph Rousselot il 26 giugno 1848 e inviata a papa Pio IX nell'agosto del 1848. I risultati della relazione furono approvati dalla Santa Sede.

Un incontro fra Maximin Giraud e Giovanni Maria Vianney, il santo curato d'Ars, ebbe luogo il 19 settembre 1850. Dopo un'iniziale perplessità, dovuta a un piccolo incidente avvenuto durante l'incontro, anche il santo divenne un tenace difensore dell'apparizione fino alla fine della sua vita.

Comunque, la resistenza all'interno della Chiesa cattolica francese, che cercava un accordo con le autorità, non scomparve del tutto. Il cardinale Bonald non credeva che l'apparizione fosse autentica e sospettava un inganno: richiese allora ai ragazzi di rivelargli i segreti, millantando di avere un mandato speciale dal Papa. I ragazzi acconsentirono alla richiesta. Il 2 e il 6 luglio 1851 entrambi scrissero un resoconto dell'apparizione e i segreti che la Vergine Maria aveva loro comunicati. Mélanie, che scrisse il suo testo al convento delle sorelle della P rovvidenza di Corenc, redassesolo una versione abbreviata del segreto e insistette perché entrambi i testi fossero inviati direttamente al Papa. Con questo incarico due rappresentanti, i canonici Pierre Joseph Roussilot e Jean-Baptiste Gérin, furono inviati a Roma. Il testo di questi due segreti fu consegnato a papa Pio IX il 18 luglio 1851.

Il Segretario di Stato, cardinal Lambruschini, confermò ufficialmente la comunicazione dei documenti il giorno seguente. Il suo assistente mons. Frattini fece lo stesso (i documenti sono stati pubblicati solo recentemente, scoperti nell'Archivio Segreto Vaticano da Michel Corteville M.S.). Lo stesso giorno 19 luglio 1851, quinto anniversario dell'apparizione, questa fu ufficialmente approvata dal vescovo diocesano, con una lettera pastorale dal titolo "Nostra Signora della Salette" (Notre Dame de la Salette). Così scrisse il vescovo:

« [L'apparizione] ha in sé tutte le caratteristiche della verità e [...] i fedeli sono giustificati a credere al di là di ogni dubbio e con certezza. ... (art. 1) ... Quindi, al fine di tributare la nostra più sentita gratitudine a Dio e alla gloriosa Vergine Maria, autorizziamo la devozione a Nostra Signora della Salette. Consentiamo che il clero predichi questo grande evento e che ne tragga conseguenze pratiche e morali. ... (art. 3) ... Proibiamo espressamente ai fedeli e al clero della nostra diocesi di parlare o scrivere contro quello che proclamiamo oggi e che quindi merita il rispetto di tutti. ... (art. 5) »

La traduzione della lettera fu successivamente pubblicata dall'Osservatore Romano il 4 giugno 1852.







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Additional Hints (Decrypt)

eryvbcf byyn bavpvi < < <

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)