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Ex Miniera Mostaccin Multi-Cache

Hidden : 7/29/2017
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
4 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Per trovare la cache si parte dalla posizione indicata, ci si addentra nella miniera prendendo il primo cunicolo a sinistra fino ad arrivare alla sua fine dove si trova la cache.

La cache non è sempre disponibile, la miniera potrebbe essere allagata, verificare prima le condizioni del percorso.

Chi va a cercare questo cache lo fa a suo rischio e pericolo; l'owner non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni o incidenti che possono verificarsi durante la ricerca.
Who's going to look for this cache do it at his own risk; the owner assumes no liability for any damages or accidents that may occur during the search.

L’antica Miniera di lignite negli anni quaranta era fonte di reddito per migliaia di persone di Monfumo e dei paesi limitrofi: un luogo ancora incontaminato, di recente dotato di tabelle segnaletiche che permettono di percorrere un sentiero di rara bellezza con molti punti panoramici da cui vedere tutto il territorio monfumese, parte della pedemontana e che tocca punti molto importanti come la sorgente del torrente Muson, che attraversa gran parte della marca trevigiana. La vicenda della miniera si svolge in un lasso di tempo abbastanza limitato e relativamente vicino a noi, tra la fine degli anni Trenta e il secondo dopo guerra. In realtà ci sono alcune premesse che ci conducono al secolo precedente. Dopo una prima attività svolta fino al 1866 da un’impresa austriaca, agli inizi degli anni ’30 una ditta, la ACAI, tentò nuovamente lo sfruttamento dei giacimenti, ma nel 1935 fu costretta ad abbandonare a causa delle solite difficoltà. Nel 1939 un certo Dario Callegari, proprietario di una filanda a Casella d’Asolo, decise di riprendere le ricerche e dagli abitanti del luogo ebbe indicazioni sulle ricerche effettuate a metà Ottocento e agli inizi degli anni Trenta del nostro secolo. Nel 1941 gli operai assommavano a 150. Nel cantiere di Col Pien vennero aperte delle nuove gallerie. L’anno successivo l’impresa, il Callegari si trovava nella condizione di non poter adeguatamente sviluppare le attività per mancanza di mezzi sufficienti; per tale ragione, vennero avviate trattative con il lanificio Rossi di Schio cui occorrevano ingenti quantità di combustibile per le proprie attività. Nel marzo ’42 le attività e le concessioni passarono all’industria vicentina che, grazie ad una maggiore disponibilità di capitali, riprese i lavori. Nel momento di massima espansione, durante gli anni ’40, gli operai raggiunsero le 800 unità e fu creata una linea ferroviaria a scartamento ridotto lunga 1350 metri, vennero costruite cinque discenderie che arrivavano a 40 metri di profondità trenta montanti di collegamento. Nei cantieri vennero posizionate sette centrifughe per pompare l’acqua, sette argani elettrici e impianti per l’aria compressa per i martelli pneumatici. Nel 1944 il cantiere Col Pien raggiunse la profondità di 120 metri. La fine dell’emergenza postbellica e l’arrivo di combustibile dalle miniere dell’Europa settentrionale rallentarono i lavori e fondamentalmente segnarono la fine degli investimenti e la chiusura della miniera stessa. L’antica Miniera di lignite conserva intatto il foro di entrata dove passavano i carrelli necessari per l’estrazione del carbone e si possono vedere i resti delle vasche dove il carbone veniva lavato. 

 

Additional Hints (Decrypt)

Zntargvp

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)