Skip to content

Tra Porfido e Marmo EarthCache

Hidden : 6/20/2018
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1 out of 5

Size: Size:   other (other)

Join now to view geocache location details. It's free!

Watch

How Geocaching Works

Please note Use of geocaching.com services is subject to the terms and conditions in our disclaimer.

Geocache Description:



Piazza Giuseppe Garibaldi


Al centro di Piazza Giuseppe Garibaldi è situato un monumento dedicato al generale e condottiero italiano.
Opera di Francesco Confalonieri (1883), è composto da un basamento in porfido con la dedicazione e la stella d'Italia in bronzo e dalla statua del condottiero in marmo bianco; l'eroe è in piedi, abbigliato con la cappa militare; tiene il berretto con la mano destra appoggiata al fianco e la spada con la sinistra.



Porfido


Il porfido è una roccia magmatica effusiva caratterizzata da struttura porfirica e corrispondente per composizione chimica ai graniti (porfidi quarziferi) o alle sieniti (porfidi non quarziferi). In petrografia il termine era usato per designare genericamente, le rocce effusive a struttura porfirica e in questo senso era accompagnato da un aggettivo che specificava la roccia cui il porfido più assomigliava (per esempio porfido granitico, porfido sienitico, ecc.); attualmente, la maggioranza degli autori restringe il significato del termine alle rocce preterziarie, vulcaniche o ipoabissali, costituite da fenocristalli di feldspato potassico, immersi in una pasta di fondo microcristallina o vetrosa, e designa con il nome di porfirite le rocce porfiriche con fenocristalli prevalentemente di plagioclasio alcali-calcico.
Molto discussa è anche la genesi dei porfidi: per la maggior parte di essi, la presenza di grossi fenocristalli testimonia una prima fase di lento consolidamento in ambiente profondo e tranquillo, seguita da una fase di eruzione a livelli superiori, entro rocce già consolidate, durante la quale si è formata la fine pasta di fondo; tuttavia, in qualche caso, i fenocristalli possono essersi formati dopo l'iniezione della massa fluida nelle rocce incassanti.
Ne consegue una giacitura varia: i porfidi si trovano infatti in filoni e dicchi entro ammassi intrusivi o nelle zone marginali di masse intrusive molto potenti.
I porfidi si distinguono in rapporto alla loro composizione chimica in due grandi famiglie: Porfidi quarziferi e porfidi non quarziferi.
I primi, considerati come la facies effusiva dei graniti, sono costituiti da fenocristal li di ortoclasio e di quarzo e, secondariamente, di oligoclasio, immersi in una pasta olocristallina (microliti di feldspato) nei depositi molto potenti, o vetrosa nelle colate più sottili; rari sono i componenti femici, per lo più biotite, orneblende e pirosseni.
In Italia i porfidi quarziferi sono molto diffusi nelle Alpi e nelle Prealpi, a volte intercalati a depositi ignimbritici (come in val d'Adige, in val d'Isarco e in val d'Avisio a N di Bolzano), e in Sardegna.
Rientrano nella famiglia dei porfidi quarziferi le rioliti, più recenti (terziarie) e meno alterate, diffuse nei Colli Euganei e in Maremma, e di cui sono noti estesi affioramenti nelle Montagne Rocciose e in Ungheria.
I porfidi non quarziferi, detti anche ortofiri, sono considerati i corrispondenti effusivi delle sieniti. Tra i fenocristalli prevale nettamente il feldspato potassico e manca ovviamente il quarzo; la pasta di fondo è in genere costituita da microliti di sanidino. Anche per queste rocce si distinguono forme più recenti e meno alterate che prendono il nome di trachiti.
In Italia mancano affioramenti di porfidi non quarziferi propriamente detti, mentre assai diffuse sono le rocce trachitiche.
Affioramenti di porfidi non quarziferi di notevole entità si trovano in Slesia, in Turingia, nel Montenegro, ecc.
I porfidi sono da tempo usati, per la loro bellezza e resistenza meccanica, come pietre da costruzione e da rivestimento in edilizia; in particolare, data la loro resistenza all'usura, trovano largo impiego nelle pavimentazioni stradali.
Il porfido inoltre è stato utilizzato fin dall'antichità in opere di architettura e di scultura (colonne del battistero di S. Giovanni in Laterano a Roma; sarcofagi di S. Costanza e di S. Elena, Musei Vaticani; Rilievi dei Tetrarchi, Biblioteca Vaticana, Galleria Clementina).


Il Marmo


Il marmo é considerato roccia metamorfica di composizione carbonatica: ciò significa che una roccia già esistente, di natura carbonatica, subisce delle trasformazioni che la rendono marmo.
La roccia di origine del marmo è solitamente sedimentaria, e per lo più di composizione calcarea: la deposizione di questi sedimenti avviene in ambiente marino, a profondità non eccessive, perchè altrimenti il carbonato di calcio si scioglierebbe e non si depositerebbe a formare i calcari.
Si tratta di sedimenti spesso ricchi di fossili, le cui forme sono poi riconoscibili in alcuni marmi. Il materiale deposto viene sepolto sotto nuovi sedimenti e inizia il processo di diagenesi: un complesso di processi chimici e fisici che convertono il sedimento sciolto in roccia solida.
Attraverso azioni di coesione, costipamento, ridistribuzione e ricristallizzazione di sostanze e cementazione si arriva alla litificazione che si raggiunge in tempi variabili: può avvenire subito dopo la deposizione oppure dopo milioni di anni.
Formatasi, la roccia sedimentaria comincia a viaggiare: la crosta terrestre infatti é in continua evoluzione, e le sua parti, le cosiddette placche, si muovono scontrandosi, creando le geometrie geologiche su cui noi viviamo.
Le rocce subiscono approfondimenti, innalzamenti, piegamenti molto articolati che le trasformano: nel nostro caso le rocce sedimentarie subiscono un processo detto di metamorfismo regionale.
Un processo metamorfico regionale interessa un volume rilevante di materiale che, sottoposto a elevate pressioni e temperature, cambia la sua fisionomia e composizione, in funzione del materiale di origine, della durata e dell'intensità di questi processi. La roccia sedimentaria va così incontro ad una trasformazione che porta alla ricristallizzazione del carbonato di calcio con scomparsa di vestigia di fossili e formazione di calcite cristallina.
Il marmo è pressochè formato però non è ancora nella posizione finale: gli spostamenti nella crosta terrestre portano il marmo in superficie, o in prossimità, pronto per essere estratto. E' molto difficile riconoscere la roccia sedimentaria di origine di ogni marmo: questo perché le trasformazioni metamorfiche sono molto intense ed estese, e perchè i processi possono essere molteplici e, sommandosi uno all'altro, rendono sempre più difficoltosa la ricostruzione del "cammino" della roccia.
Fare esempi è inutile oltre che svantaggioso: possiamo però ricordare che la composizione finale può essere molto varia, in funzione delle diverse impurità presenti, che rendono ogni marmo unico e inimitabile: commercialmente infatti il nome é preso dalla località di provenienza o da caratteristiche di colore o di zonatora del marmo stesso.
Il termine viene anche utilizzato in modo improprio per rocce calcaree non metamorfiche ma ugualmente compatte e suscettibili di lavorazione. Anche l'aspetto è molto differenziato: la tessitura (l'insieme della forma, delle dimensioni e della disposizione dei granuli dei minerali che la compongono) e la struttura (l'insieme dei caratteri osservabili su grande scala) conferiscono ad ogni marmo peculiarità proprie ed uniche.


La Cache


Per poter loggare questa cache dovrete mandarci le risposte in privato in lingua italiana o inglese, in mancanza delle risposte il log verrà cancellato.
1-Osserva la statua alle coordinate, che differenze noti tra la pietra utilizzata per realizzare la statua e quella per il basamento?
2-Osservando da vicino la roccia del basamento, secondo voi, i fenocristalli di questo porfido di che materiale sono?
3-Classificheresti questo porfido come quarzifero o come non quarzifero?
Scattati una foto con la statua. (La mancanza della foto comporterà la cancellazione del log).





Piazza Giuseppe Garibaldi


At the center of Piazza Giuseppe Garibaldi is located a monument dedicated to the Italian general and commander.
Opera by Francesco Confalonieri (1883), consists of a pedestal in porphyry with the dedication and the star of Italy and the bronze statue of the leader in white marble; the hero is standing, dressed in military hood; He holds his cap with his right hand resting on the side and the sword with his left. .



Porphyry


Porphyry is an effusive magmatic rock characterized by a porphyric structure and corresponding by chemical composition to granites (quartziferous porphyries) or to syenites (non-quartziferous porphyries). In petrography the term was used to designate generically, the effusive rocks with a porphyric structure and in this sense was accompanied by an adjective that specified the rock to which the porphyry most resembled (for example, granite porphyry, porphyry, sienitic, etc.); at present, the majority of the authors restrict the meaning of the term to the pre-tertiary, volcanic or hypoabissal rocks, constituted by potassium feldspar crystals, immersed in a microcrystalline or vitreous background paste, and designate the porphyritic rocks with porphyry rocks with predominantly alkali-calcium plagioclase.
The genesis of porphyries is also very controversial: for most of them, the presence of large fenocrystals testifies to a first phase of slow consolidation in a deep and quiet environment, followed by an eruption phase at higher levels, within already consolidated rocks, during which has formed the end of the bottom dough; however, in some cases, the phenocrysts may have formed after the injection of the fluid mass into the encasing rocks.
The result is a different arrangement: the porphyries are in fact found in strands and dices within intrusive masses or in the marginal zones of very powerful intrusive masses.
The porphyries are distinguished in relation to their chemical composition in two large families: Quartziferous porphyries and non-quartziferous porphyries.
The former, considered as the effusive facies of the granites, consist of orthoclase and quartz phenocrystals and, secondly, of oligoclase, immersed in an olocrystalline paste (feldspar microliths) in very powerful deposits, or glassy in the finer castings; rare are the femic components, mostly biotite, hornblende and pyroxenes.
In Italy, quartziferous porphyries are very common in the Alps and in the Pre-Alps, sometimes interspersed with ignimbrytic deposits (as in Val d'Adige, in the Val d'Isarco and in Val d'Avisio in Bolzano), and in Sardinia.
The quartzite porphyry family includes the rhyolite, more recent (tertiary) and less altered, widespread in the Euganean Hills and in the Maremma, and of which extensive outcrops are known in the Rocky Mountains and in Hungary.
Non-quartziferous porphyries, also called orthophytes, are considered the corresponding effusives of the syenites. Among the phenocrysts the potassic feldspar clearly prevails and obviously the quartz is missing; the groundmass is generally made up of sanidine microliths. Also for these rocks there are more recent and less altered forms which are called trachyte.
In Italy there are no outcrops of non-quarziferous porphyries proper, while trachytic rocks are very widespread.
Outcrops of non-quarziferous porphyries of considerable size are found in Silesia, Thuringia, Montenegro, etc.
Porphyries have long been used, for their beauty and mechanical resistance, as building and covering stone in construction; in particular, given their resistance to wear, they are widely used in road paving. The porphyry has also been used since ancient times in works of architecture and sculpture (columns of the baptistery of S. Giovanni in Laterano in Rome, sarcophagi of S. Costanza and S. Elena, Vatican Museums, Reliefs of the Tetrarchs, Vatican Library , Galleria Clementina).

Marble


Marble is considered a metamorphic rock of carbonatic composition: this means that an already existing rock, of a carbonatic nature, undergoes transformations that make it marble.
The rock of origin of the marble is usually sedimentary, and mostly of calcareous composition: the deposition of these sediments takes place in the marine environment, at not excessive depht, because otherwise the calcium carbonate would melt and would not deposit to form limestones.
These are sediments often rich in fossils, whose shapes are then recognizable in some marbles. The deposited material is buried under new sediments and the diagenesis process begins: a complex of chemical and physical processes that convert the dissolved sediment into solid rock.
Through cohesion, compaction, redistribution and recrystallization of substances and cementation, the lithification can be reached in variable times: it can take place immediately after deposition or after millions of years.
Once formed, the sedimentary rock begins to travel: the earth's crust is in continuous evolution, and its parts, the so-called plaques, move colliding, creating the geological geometries on which we live. The rocks undergo deepening, elevations, very complex bends that transform them: in our case sedimentary rocks undergo a process called regional metamorphism.
A regional metamorphic process involves a significant volume of material which, subjected to high pressures and temperatures, changes its physiognomy and composition, depending on the source material, the duration and intensity of these processes. The sedimentary rock thus meets a transformation that leads to the recrystallization of calcium carbonate with disappearance of fossil remains and formation of crystalline calcite.
The marble is almost formed but it is not yet in its final position: the movements in the earth's crust bring the marble on the surface, or near it, ready to be extracted. It is very difficult to recognize the sedimentary rock of origin of every marble: this is because the metamorphic transformations are very intense and extensive, and because the processes can be multiple and, adding to one another, make the reconstruction of the "path" more and more difficult. of the rock.
Making examples is useless as well as disadvantageous: however, we can remember that the final composition can be very varied, depending on the different impurities present, which make each marble unique and inimitable: in fact, the name is taken from the locality of origin or color characteristics or zonatora of the marble itself.
The term is also used improperly for non-metamorphic limestone rocks but equally compact and susceptible to processing. Also the appearance is very different: the weaving (the whole of the shape, the size and the arrangement of the granules of the minerals that compose it) and the structure (the set of characters observable on a large scale) give each marble its own peculiarities and unique.


The Cache


In order to log this cache you will have to send us in private answers in Italian or English, in the absence of answers log will be deleted.
1-Observe the statue at the coordinates, what are the differences between the stone used to create the statue and the one used to create the basement?
2-Look closely at the basement, what material are the fenocrystals of this porphyry?
3-Would you classify this porphyry as quartziferous or not?
Take a photo with the statue. (If you don't post the photo, the log will be deleted).




Additional Hints (No hints available.)