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Tana dell’Omo Selvatico! Traditional Geocache

This cache has been archived.

Zeddicus_Zorander: [english text follows]
Ciao Marika27,

Dopo oltre 31 giorni dalla mia nota, non ho ricevuto alcuna risposta nè visto alcuna modifica.
Se non lo hai ancora fatto, per favore raccogli ogni eventuale resto del cache al più presto possibile.

Se hai intenzione di riposizionare il cache puoi farlo entro 3 mesi dall'archiviazione; una volta completata l'operazione per favore mandami un messaggio.
Sarò più che lieto di verificare nuovamente il cache per verificare la sua conformità con le linee guida.


Hi Marika27,

After more than 31 days from my last note I didn't receive any answer and no action has been done.
If you haven't done so already, please pick up any remaining cache bits as soon as possible.

If you want to replace the cache you can do it within 3 months; once it is ready please drop me a message.
I will be more than happy to take a look at your cache again to see if it is still is within the guidelines of the Geocaching.com website for cache placement and posting.

Un saluto e buon geocaching,
Zeddicus Zu'l Zorander | www.geocaching-italia.com
Groundspeak Volunteer Reviewer

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Hidden : 9/23/2018
Difficulty:
3 out of 5
Terrain:
4 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:


Alcuni luoghi delle Alpi Apuane particolarmente inospitali sono diventati con il tempo teatro di leggende  spaventose, erano zone impervie, poco frequentate anche dagli stessi pastori che vi pascolavano con i loro greggi tutti i giorni.
Si dice appunto che questi pastori avessero visto streghi e streghe e addirittura esseri soprannaturali come in questo caso l’Omo Selvatico.
I pastori una volta ritornati in paese dai pascoli raccontavano di questi esseri e da lì il mito si spandeva a macchia d'olio in tutta la valle, in questo caso l’Omo Selvatico è descritto dal carattere schivo e taciturno e dal fisico muscoloso, alto, possente, a metà strada fra un uomo ed un gigante che camminava scalzo, ed in alcuni casi con grosse scarpe fatte di corteccia d'albero (c'è anche la versione che lo vuole vecchio e vestito di pelli). 
La sua “casa” era situata fra la Pania della Croce e il Monte Corchia vicino a Mosceta, dove ancora oggi vi è la “Tana dell’Omo Selvatico”. Viveva sempre all'interno dei boschi, non dava noia alcuna, si cibava di erbe, radici e di miele che trovava nei tronchi degli alberi, addirittura c'è chi lo ha sentito parlare una lingua incomprensibile, comunque sia con lui era impossibile comunicarci data l'estrema timidezza.
A questo personaggio sono attribuite molte bizzarrie: c’è chi diceva che secondo una leggenda locale egli insegnasse ai pastori come utilizzare il latte per fare formaggio e ricotta, ma poi infastidito dalle loro ulteriori richieste se ne tornasse nelle sue grotte. 
Altre versioni lo considerano come un essere pericoloso che si aggira per le selve da cui esce per rapire le fanciulle ed è dedito a riti sanguinari e pagani. 
L’homo selvaticus è un mito che nasce con l’umanità: è il passato ancestrale che non si può dimenticare. 
Ad esso si guarda da una parte con nostalgia per quello che si è perduto e dall’altra con disprezzo e senso di superiorità per la civiltà che pensiamo di aver acquisito. 
La Tana dell’Omo Selvatico, situata nel comune di Stazzema, a dieci minuti dal rifugio Del Freo, lungo il sentiero 128 per il Puntato e Colle di Favilla, sulla sinistra del Canale delle Verghe. 
L’ingresso è a 1150 metri, la profondità è 281 metri e lo sviluppo spaziale circa 1400, è un inghiottitoio di dimensioni imponenti nel quale si perde un piccolo corso d’acqua che scende dal Corchia, la grotta consiste in una serie di gallerie e di pozzi.

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