Skip to content

I musei nascosti di Firenze (1) Traditional Geocache

This cache is temporarily unavailable.

ventus85: Disabilito per controllo

More
Hidden : 1/22/2019
Difficulty:
2.5 out of 5
Terrain:
1 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

Join now to view geocache location details. It's free!

Watch

How Geocaching Works

Please note Use of geocaching.com services is subject to the terms and conditions in our disclaimer.

Geocache Description:


IMPORTANTE/WARNING: 

PER FAVORE RIMETTERE ESATTAMENTE COME È STATA TROVATA. ATTENZIONE AI BABBANI!!
PLEASE REPLACE EXACTLY AS FOUND. ATTENTION: MUGGLES!!

 

 

Firenze è una città con molti musei famosi.

Sicuramente uno tra quelli più conosciuti e visitati è l'Accademia di Belle Arti (seconda per visite forse solo agli Uffizi), che si trova a poche decine di metri dalle coordinate di questa cache.

Vicino a questo famosisimo museo, se prendete Via Alfani ne troverete uno più piccolo e meno conosciuto, ma altrettanto bello: il museo dell'Opificio delle Pietre Dure.


 

L'Opificio delle Pietre Dure è un istituto dipendente dalla "Direzione generale educazione e ricerca" del Ministero per i beni e le attività culturali.

 

La attività operativa e di ricerca dell'Opificio riguardano il campo del restauro, della manutenzione delle opere d'arte e dell'insegnamento del restauro. Infatti l'Opificio è anche una scuola e il diploma che rilascia è equiparato al diploma di laurea magistrale.
Esso è, assieme all'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, uno degli istituti più importanti e rinomati nel campo del restauro, non solo al livello nazionale, ma anche internazionale.

Il primo nome, "Opificio delle pietre dure", risale direttamente ad una delle antiche manifatture artigianali e artistiche di epoca granducale a Firenze: nacque nel 1588 nell'ex-convento di San Niccolò e fu voluto dal granduca Ferdinando I de' Medici come manifattura di opere in pietre dure, la cosiddetta arte del "commesso fiorentino" di pietre dure.

La tecnica del "commesso" a differenza del mosaico non usa tessere geometriche, ma intaglia pezzi più grandi, scelti per colore, opacità, brillantezza e sfumature delle venature, creando un disegno figurato. Si realizzarono così opere d'arte di straordinario valore, dai mobili a oggetti vari, fino a copie perfette di pitture da appendere, che oggi arricchiscono i musei di tutto il mondo testimoniando la genialità e la tecnica degli artigiani fiorentini.

Le attività dell'Opificio (e di altri manifatturiere dello stesso tipo) continuarono nei secoli successivi, fino a quando nel 1975, con la legge istitutiva del Ministero per i beni culturali e ambientali, tutti i laboratori di restauro fiorentini vennero riuniti sotto il nome dell'Opificio delle pietre dure.

 

Ma come detto l'Opificio è anche un museo:
aperto alla fine dell'Ottocento, illustra tutte le fasi della produzione e la storia della manifattura di corte specializzata nei lavori in pietre dure (lapislazzuli, calcedoni, agate, diaspri, ecc.). Fu inizialmente collocato, con la sua originale funzione, presso gli Uffizi, ma nel 1796 fu trasferito nella sede attuale (che oggi si è trasformata anche in laboratorio di restauro) e riallestito nel 1995 affinchè gli oggetti fossero visti (e contemplati) da chiunque.
Oggi il museo conserva bellissimi arredi (stipi, tavoli, pannelli per la Cappella dei Principi di San Lorenzo) decorati a commesso o con i generi affini della pittura su pietra e della scagliola. Visitando le stanze è possibile vedere numerosi esempi di coppe, vasi, rilievi, cammei, mobili e quadri realizzati dalla manifattura artistica medicea della lavorazione delle pietre dure.

 

Invece la sezione dedicata all'allestimento del laboratorio presenta i campioni dei materiali, i banchi e gli strumenti da lavoro.

 

 

INFORMAZIONI SUL MUSEO

 

 

Indirizzo: Via degli Alfani n.78 Firenze
Sito: http://www.opificiodellepietredure.it/index.php?it/73/museo
Orario: Dal Lunedì al Sabato dalle 8:15 alle 14:00. Chiusura settimanale: Domenica e festivi
Prezzo: 4,00 € (intero), 2,00 € (ridotto)

 

 

Marmo, porfido, granito, pietra calcarea,
pietra alberese, alabastro – fiorito, cotognino, egiziano –,
lapislazzulo, cristallo di rocca, diaspro, agata…

Ogni nome un colore, una sfumatura, una consistenza particolari.
Corpi inorganici che hanno preso vita in splendide opere d’arte,
create dagli antichi maestri della scuola della glittica fiorentina.

 

 

Con questa cache voglio ricordare anche quella che era presente, ma archiviata, nascosta a pochi metri da questo GZ, che parlava dell'inventore del Pianoforte (Bartolomeo Cristofori) e posta proprio accanto al Conservatorio Cherubini: GC1QYW9

Additional Hints (Decrypt)

[ITA] fvrcr, svagr sbtyvr [ENG] urqtr, snxr yrnirf

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)