ITA
L'Arco della Vittoria, detto anche Monumento ai Caduti o Arco dei Caduti, è un imponente arco di trionfo, realizzato durante il regime fascista, situato in Piazza della Vittoria a Genova. È dedicato ai genovesi caduti nel corso della Prima guerra mondiale e fu inaugurato il 31 maggio del 1931.
La scelta di edificare un monumento celebrativo fu presa dal Comune di Genova nel 1923, il quale, durante i lavori di urbanizzazione e riqualificazione dell'area all'epoca erbosa e umida, bandì un concorso nazionale indicando che l'architettura avesse forma di arco e di posizionare la nuova opera artistica nell'allora prato adiacente al torrente Bisagno, ancora non interrato sotto Via Brigate Partigiane.
La commissione giudicatrice scelse nella seconda fase - dai sedici progetti pervenuti - la bozza dell'architetto Marcello Piacentini (architetto che realizzò parecchie opere per il regime) e dello scultore Arturo Dazzi perché, come commentò la commissione, nel progetto si valorizzarono gli elementi architettonici della Roma Imperiale e del Cinquecento dando al monumento una forte funzione commemorativa eroica e trionfale.
Il disegno originale del 1924 venne poi modificato dallo stesso Piacentini due anni dopo, rendendo il monumento ad arco più semplice e asciutto. Le opere per la costruzione del monumento furono eseguite dall'azienda locale 'Impresa Garbarino e Sciaccaluga, dirette personalmente dall'architetto Piacentini.
L'arco, di 27 metri e 20 metri quadrati, è costruito al termine di una rampa semicircolare e ai due lati si aprono le due porte che conducono alla cripta. Nel sacrario si trovano alcune statue dello scultore Giovanni Priniraffiguranti le Vittorie, San Giorgio e lo Stemma di Genova; dello stesso Prini sono presenti altre sculture con la riproduzione del bollettino della Vittoria, il bollettino della Marina e i nomi di tutti i caduti.
Al centro della struttura s'innalza l'altare, realizzato in marmo rosso di Levanto, sul quale pende un crocifisso bronzeo su croce di palissandro opera dello scultore Edoardo De Albertis.
Il monumento poggia su quattro pilastri angolari e otto pilastri ornati nella parte esterna da colonne che reggono le fame, opere di Arturo Dazzi e del De Albertis. All'interno si trovano colonne che reggono due grandi lunettoni, scolpite dal Prini, dedicate alla pace e alla famiglia
All'esterno si trovano le allegorie scolpite dal Dazzi con quattro iscrizioni, due delle quali ricordano i 680.000 caduti della Grande Guerra e la data dell'erezione del monumento; le restanti due sono opera di Mario Maria Martini.
Il fregio di Arturo Dazzi si sviluppa in vari episodi. A nord sono raffigurati i mitraglieri e gli alpini, ai lati della chiave la Croce Rossa e la messa da campo; nel lato sud sono presenti gli artiglieri e la cavalleria, mentre ai lati dell'arco sono state raffigurate la rievocazione delle battaglie dell'Isonzo e del Piave; nel lato ovest raffigurano i bersaglieri dove tra i soldati ne compariva uno con il volto di Benito Mussolini, abrasivi dopo la II guerra mondiale, e il genio pontieri; nella zona est infine è stata scolpita l'aviazione e la marina.
https://it.wikipedia.org/wiki/Arco_della_Vittoria
ENG
The Arco della Vittoria (Victory Arch), also known as Monumento ai Caduti or Arco dei Caduti (Arch of the Fallen), is a memorial arch located in Piazza della Vittoria [it] in Genoa, Italy. It is dedicated to the Genoese who died during World War I, and it was inaugurated on 31 May 1931.
In 1923, the comune of Genoa decided to build a commemorative monument while redeveloping an area that was previously a wet meadow. It announced a national contest for the design of an arch to be built on a lawn located adjacent to the Bisagno stream. The stream is now buried under Via Brigate Partigiane
Sixteen proposals were submitted, and the jury chose the draft by the architect Marcello Piacentini and the sculptor Arturo Dazzi. The commission chose it because the design was inspired by Imperial Roman and 16th century architecture, giving the monument a strong, heroic and triumphant appearance.
Piacentini later modified the design of the arch, making it simpler. Construction was carried out by the local Impresa Garbarino e Sciaccaluga, under the direction of Piacentini himself.
The arch is built at the end of a semicircular ramp, and has two side doors leading to a crypt. In the sanctuary, there are some statues by sculptor Giovanni Prini representing Victories, Saint George and the coat of arms of Genoa. There are also other sculptures by Prini, including a reproduction of the bollettino della Vittoria, the bollettino della Marina and the names of the fallen.
An altar made out of Levanto red marble is located at the centre of the structure. A bronze crucifix on a rosewood cross, which is the work of the sculptor Edoardo De Albertis [it], hangs above the altar.
The monument rests on four corner pillars and eight ornate pillars, which are decorated with sculptures by Arturo Dazzi and De Albertis. Two large columns are located inside the arch, and they support lunettes sculpted by Prini dedicated to peace and the family.
The exterior of the monument is decorated with allegories sculpted by Dazzi and Mario Maria Martini, which commemorate the 680,000 Italians killed in World War I and the construction of the arch.
Dazzi's frieze develops in several episodes. Gunners and the Alpini are depicted on the north, while the Red Cross and the field mass are depicted on the sides. The artillery and the cavalry are depicted on the south side, while the Battles of the Isonzo and that of the Piave River are depicted on the sides. The Bersaglieri and the sappers are depicted on the west side, and Benito Mussolini is depicted as one of the soldiers. The air force and the navy are depicted on the east side.
https://en.wikipedia.org/wiki/Arco_della_Vittoria