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CastelBrando - Virtual Reward 2.0 Virtual Cache

Hidden : 12/5/2021
Difficulty:
3 out of 5
Terrain:
2.5 out of 5

Size: Size:   virtual (virtual)

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Geocache Description:


Alle coordinate indicate nel listing vi troverete davanti all'ingresso della funicolare che porta al Castello, primo waypoint per trovare il final.

Castelbrando (nel medioevo detto Castello della Costa, Castrum Costæ) è un castello situato nel comune italiano di Cison di Valmarino (TV). Sorge alle pendici del monte Castello, da cui domina i borghi di Valmareno e di Cison. Deve l'attuale nome all'antica famiglia forlivese dei Brandolini, che ne ebbe per secoli la signoria.

Un po' di storia

La rocca su cui sorge Castelbrando era frequentata sin dal periodo paleoveneto e continuò ad ospitare insediamenti anche in epoca romana, ostrogota e longobarda. Si ritiene che, in quei secoli, la popolazione fosse costretta a stabilirsi lungo le alture di mezza costa, poiché il fondovalle era acquitrinoso, tant'è che lo stesso toponimo Valmareno ne sarebbe un indizio, riconoscendovi una radice indoeuropea che significa "palude, stagno" (cfr. il franco marés, il francese marais, il veneto mara, il longobardo mar). La costruzione di una vera e propria fortificazione, sulle basi di un precedente castrum romano, si ebbe intorno all'alto medioevo e si potrebbe collocare, più precisamente, nella prima metà del X secolo, durante le invasioni degli Ungari. Nel 962 l'imperatore Ottone I concesse al vescovo di Ceneda Sicardo le prerogative di Conte, assegnandogli la giurisdizione della Valmareno e di Castelbrando. Da questo momento la fortezza diventò sede di un piccolo feudo, che i presuli cenedesi concessero a vari vassalli: secondo una notizia non confermata dalle fonti, verso l'anno Mille lo avrebbero concesso ai da Porcia, loro avogadori, e da questi pervenne ai Colfosco. Di certo, fece parte della dote matrimoniale che nel 1154 Sofia di Colfosco portò al consorte Guecellone III da Camino; ai suoi discendenti rimase ininterrottamente sino al 1335, quando la casata si estinse in Rizzardo III. Per alcuni anni fu al centro di una disputa che oppose il vescovo Francesco Ramponi a Gherardo V e Rizzardo IV da Camino (lontani parenti di Rizzardo III). Successivamente, grazie alla mediazione della Serenissima, fu assegnato ai Caminesi; ma già nel 1349 Rizzardo IV, pur di ottenere un prestito dalla Repubblica, lo cedeva a Marino Falier, futuro doge. Dopo l'esecuzione di quest'ultimo, nel 1355, il castello divenne sede di un podestà veneziano sino al 1436, seppure con alterne vicende. Durante questi anni, infatti, esso subì l'urto di diversi eserciti invasori: ora i Carraresi, ora il patriarcato di Aquileia, ora nuovamente Venezia. Memorabile l'attacco sferrato nel 1411 da una lega formata da Carraresi, Scaligeri, Caminesi (che non avevano mai rinunciato ai loro diritti sulla fortezza) e Ungheresi, sotto la guida di Pippo Spano; dopo questo evento, fu assoggettato ad Ercole da Camino e Venezia, grazie a un accordo, ne confermò la sovranità. Alla sua morte la Serenissima ne riprese il pieno possesso Nel 1436 quest'ultima lo donò a Brandolino IV Brandolini, da Forlì, ed al Gattamelata, condottieri di ventura al servizio della Repubblica. In seguito, a causa di una promozione militare del Gattamelata, egli lo cedette totalmente al primo. La dominazione veneziana portò un lungo periodo di pace e Castelbrando; cessate le funzioni militari, esso fu adattato, tra il XVI e il XVIII secolo, alle esigenze dei Brandolini, che lo trasformarono in un palazzo signorile applicandovi lo stile delle ville venete e creando un interessante, nonché innovativo per l'epoca, sistema di "riscaldamento". I conti tennero il castello sino al 1959, quando lo vendettero ai Salesiani, che lo utilizzarono come seminario e luogo di ritiro. Rivenduto da questi nel 1997 all'imprenditore Massimo Colomban, esso è stato restaurato di recente ed ospita oggi un albergo e un ristorante, quest'ultimo gestito dal 2002 al 2008 e nuovamente dal 2013 al 2018 dal ''Signore dell'ospitalità di Marca'', Antonio Palazzi.

Per salire al castello, ci sono principalmente due opzioni:
-Salendo con la funicolare, al costo di 2€;
-Salendo a piedi per la strada asfaltata, in circa 15-20 minuti di passeggiata.
Il nostro consiglio è quello di provarle entrambe, magari una all'andata e l'altra al ritorno. In ogni caso la strada è illuminata e percorribile anche di sera, rendendo la passeggiata molto caratteristica.

Per loggare questa cache dovrete recarvi ad ogni waypoint e rispondere alle relative domande. Troverete tutte le informazioni necessarie sul posto. Con i numeri ottenuti risolverte l’equazione ed avrete le coordinate dell’ultimo step. In questo luogo si trova un oggetto caratteristico dell'epoca. Per loggare questa virtual dovrete semplicemente inviarci un'email o un messaggio con una foto che ritragga l'oggetto misterioso, se vi siete comportati male, potreste essere all'interno dell'oggetto! Anche se per loggare la cache basta la foto di questo oggetto misterioso, usate un po' la fantasia!


A=Numero di vocali della scritta sopra l'entrata per la funicolare

B=Numero di ananas sulla palma

C=Numero di merli al primo piano dall'arco a tutto sesto verso l'entrata dell'hotel (fino alla fine)

D=Numero di scalini tra il waypoint attuale e il succesivo

E=Numero di pali verticali totali della recinzione dalla fine degli scalini (neri)

F=Numero di pali verticali grossi della recinzione dalla fine degli scalini (neri)

G=Numero di dita della statua in mezzo alla fontana

H=Altezza dell'albero monumentale protetto (multiplo di 7)

Virtual Rewards 2.0 - 2019/2020

This Virtual Cache is part of a limited release of Virtuals created between June 4, 2019 and December 31, 2021. Only 4,000 cache owners were given the opportunity to hide a Virtual Cache. Learn more about Virtual Rewards 2.0 on the Geocaching Blog.

Additional Hints (Decrypt)

PURPX N+O+P+Q+R+S+T+U = 662 hc

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)