Le marcolfe sono teste scolpite nella pietra. Sono sculture caratteristiche di queste valli da tempi immemori applicate sulle case a loro protezione. Le origini delle marcolfe risalgono probabilmente all'usanza dei liguri frignati, un popolo celtico, di mozzare la testa del nemico vinto per poi appenderla all'ingresso dei loro accampamenti...

Questa cache fa parte dell'itinerario, Geotrail Cimone: un progetto turistico sostenibile di geocaching ideato dai ragazzi delle scuole elementari e medie dell'IC Sestola in collaborazione con geocachingitalia.it e Orienteering Club Appennino.
Grazie ad alcuni artigiani locali la tradizione delle marcolfe (in pietra) qui a Fanano è ancora viva ed abbiamo narrato alcune storie orrorifiche dove loro sono protagoniste.
Era una notte buia e gelida. I fulmini squarciavano il cielo e nel manicomio di Eichen non era presente anima viva se non le urla dei giovani ragazzi, presenti nelle mura.
Quasi un milione di cigolii di porte erano presenti nell'aria. Tutto d’un tratto si sentì della ghiaia scricchiolare sul freddo terreno impassibile proprio come se qualcuno ci stesse camminando sopra.
In un millesimo di secondo vidi tre orribili teste mozzate. Si intravvedeva tutto il sangue colare dalle carotidi tagliate dalle vene del collo dei poveri uomini. Tutte mi saltarono addosso, il sudore gocciolava dalla mia fronte, la paura mi aveva ucciso, ma...
Arianna
Era stato il giorno peggiore della nostra vita. Fu un Idi di marzo veramente spaventoso. Tutto cominciò nella mattina quando dalla mia domus andai alla villa del mio migliore amico, Aiptea. Lo chiamai e lui si sporse con aria addormentata. Quando scese sentimmo diversi boati e spadate. Ci affacciamo e vedemmo che si alzavano nubi spaventose e notammo che si stavano avvicinando. Dopo un po’ arrivarono strani soldati che ad Aiptea tagliarono quasi del tutto il collo e a me fratturarono quasi la testa. Quando stavamo per morire ci fecero fare degli autoritratti sui sassi.
Jacopo e Andre (Aiptea)
La marcolfa dimenticata
Eravamo in 800 ad attraversare la foresta oscura quando ad un tratto sentimmo un rumore. Io dissi “un rumore sospetto”, ma nessuno mi ascoltò. Corsi avanti e vidi gli alberi schiacciare i miei compagni di avventura e a quella scena io svenni.
Quando mi svegliai ero in una cella e un uomo coperto in volto mi veniva incontro. Mi portò dentro un’altra stanza e mi tagliò la testa. Da lì in poi non mi ricordo più il mio nome.
Alessia e Emma
Il paese è museo e il museo è paese... A Fanano, dai tempi degli antichi romani l'uomo cavò il "sasso" e con questo ci scolpì la città.
L'arte dei "picchiarini", gli scalpellini fananesi, ha origine dalla creazione delle marcolfe dell'epoca dei Liguri Frignati, per poi affinarsi durante il Medioevo con la costruzione del romanico Duomo di San Silvestro col suo coacervo di capitelli e pilastri istoriati. La tradizione artigiana ha trovato un seguito artistico internazionale col Simposio di scultura su pietra che dalla fine degli anni 80 ha trasformato il paese in museo!
Ogni due anni gli artisti che si sono ritrovati in piazza e nelle strade del borgo hanno scolpito bassorilievi e sculture a tutto tondo. Queste sono in ogni angolo del paese fino ad animare anche la via Romea Nonantolana, la Via dei Pellegrini. Quasi non si vedono, scolpite nella locale pietra arenaria, ma interagiscono con gli edifici storici e il paesaggio e con la popolazione.