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I calanchi di Ripatransone EarthCache

Hidden : 7/4/2020
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   other (other)

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Geocache Description:


Earthcache by

Lord Yoruno


Le risposte (solo le risposte) DEVONO essere scritte in italiano o in inglese.
Risposte scritte in altre lingue verranno ignorate e i corrispettivi log cancellati.


Answers (only answers) MUST be written in Italian or English.
Answers written in other languages will be ignored and logs will be deleted.

I CALANCHI

I calanchi sono forme di erosione diffuse in diverse zone del nostro paese, in aree collinari della catena appenninica, impostate sulle formazioni argillose di terreni che hanno avuto origine dall’Eocene al Pliocene, in un arco di tempo iniziato circa 50 milioni di anni.
La parola “calanco” deriva, probabilmente, dalla voce indoeuropea cal, che indica uno scoscendimento del terreno; altri la fanno derivare dalla voce latina calare (scavare in profondità): quest’ultima ipotesi sembra confermata dall’aspetto tormentato del territorio.

La zona più estesa della zona è quella del Monte dell’Ascensione, dove le “ferite” del territorio sono ben visibili, soprattutto nei comprensori di Castignano e di Appignano del Tronto e in aree limitrofe, come Offida.
Ci sono zone vaste di calanchi anche nell’Acquavivano e a Ripatransone, a San Savino e a San Rustico, dove le argille hanno un singolare colore latteo; zone interessate a questo fenomeno sono presenti anche nel comprensorio di Cossignano. Aree calanchive “vicine” si incontrano anche al di là del Tronto, il corso d’acqua che fa da confine con la Regione Abruzzo, nei territori prossimi di Colonnella e di Controguerra.


Zone calanchive evidenziate in giallo

CALANCHI DI RIPATRANSONE

Nel settore collinare di Ripatransone sono di particolare interesse le diffuse e complesse forme di erosione calanchiva.

I geotopi calanchivi sono il risultato di lente dinamiche morfogenetiche, scaturite da un complesso intreccio di fattori geologici, strutturali, climatici ed anche antropici.
Nel settore periadriatico meridionale marchigiano (e in seguito, settentrionale abruzzese) sussistono tutte le condizioni litologiche, strutturali e climatiche necessarie alla formazione delle morfologie calanchive.
La tipologia e la concentrazione dipendono in maniera sostanziale dall’ambiente di deposizione, dai caratteri geotecnici e dallo stadio morfoevolutivo delle diverse zone.

Nella zona di Ripatransone e della nostra Earthcache rappresentano un tratto caratteristico del paesaggio.


Monte Ascensione

Possiamo definire i calanchi come drenaggi densi e gerarchizzati, formati da profonde incisioni su substrati argillosi e con displuvi stretti e affilati.

I calanchi, separati da crestine di argilla, si dispongono di solito a gruppi, organizzati in sistemi di vallecole minutissime confluenti in alvei maggiori. Quando si formano dei solchi in terreni argillosi, l’erosione rapidamente si accentua, le incisioni si approfondiscono e si allungano a ritroso, ramificandosi e moltiplicandosi.
Questo fenomeno può estendersi ad interi versanti, cosicché questi vengono profondamente suddivisi da una rete di vallecole, separate da strette creste, con microversanti nudi in rapida evoluzione. L’erosione superficiale delle acque di ruscellamento è molto intensa e rappresenta l’agente morfogenetico principale, anche se quello gravitativo concorre in misura non trascurabile al fenomeno.

Le precipitazioni meteoriche, a causa della bassissima permeabilità dei terreni limoso-argillosi, alimentano essenzialmente il ruscellamento superficiale e, solo in misura molto ridotta, l’infiltrazione nel sottosuolo.
La pioggia asporta le lamelle di argilla staccate dal disseccamento e le trasporta in sospensione. Questa situazione conferisce all’acqua una notevole capacità di erosione, che tende ad approfondire il solco lungo l’asse delle vallecole.

Il regime termo-pluviometrico, caratterizzato da una piovosità concentrata nel periodo fine autunno-inizio primavera, con una lunga stagione estiva secca, favorisce il fenomeno. Queste condizioni climatiche inaridiscono il suolo e fessurano lo strato superficiale,soprattutto nei versanti esposti a Sud. Questi sono infatti soggetti ad un più rapido disseccamento delle argille dopo le piogge, con conseguente formazione di scagliette superficiali, facilmente asportabili dalle successive precipitazioni. Lungo i versanti meridionali sono più sviluppati anche i fenomeni di fessurazione delle argille che favoriscono l’infiltrazione di acqua piovana. Le fessure, solitamente profonde dai 30 ai 60 centimetri, possono arrivare anche al metro di profondità ed influenzano la stabilità dei pendii. L’acqua si infiltra, determinando una circolazione ipodermica che tende a saturare gli orizzonti superficiali, fino alle profondità massime raggiunte dalle fenditure. In questo caso si possono attivare movimenti gravitativi che spesso assumono la modalità di colate di fango e mettono a nudo il substrato sottostante. Per contro, i versanti esposti a Nord, data la maggiore umidità, presentano solitamente una copertura vegetale più abbondante che determina una protezione del suolo, per cui i fenomeni erosivi sono meno accentuati.

Un’altra condizione importante per la genesi dei calanchi è l’acclività dei versanti: pendenze troppo basse determinano generalmente un colamento lento del terreno; su versanti eccessivamente acclivi, l’acqua dilavante può avere scarsa presa e,inoltre, potrebbero instaurarsi fenomeni franosi in seguito all’elevata acclività.

Nei fondovalle dei solchi calanchivi si trovano spesso coltri di depositi colluviali e gravitativi che possono produrre colate di limo e argille fino alla confluenza con il canale principale. La granulometria dei depositi di materiale nel tratto finale è prevalentemente sabbiosa-limosa, in quanto la rete idrografica insiste in un ambito di terreni argillosi ed in parte sabbiosi, che genera sedimenti a granulometria fine.

GENESI DELLE MORFOLOGIE CALANCHIVE

Lo studio dei fattori che portano alla genesi di morfologie calanchive, delle loro reciprocheinterazioni e della loro incidenza relativa, è oggetto di disputa e ricerca scientifica.

Secondo Castiglioni (1933) lo sviluppo dei calanchi sarebbe condizionato, soprattutto dalla giacitura degli strati, per Passerini (1937) è l’esposizione a favorire la formazione di calanchi. Temperature, escursioni termiche e aridità maggiori nei versanti meridionali favorirebbero l’erosione idrometrica e quindi la creazione di calanchi. Tali versanti, grazie al loro minor contenuto d’acqua, risulterebbero inoltre più stabili a parità di pendenza e quindi più adatti alla formazione di sistemi calanchivi. Gli studi di Panicucci (1972) sulla base di esperimenti con casse lisimetriche confermano la preponderanza del fattore microclimatico.

Anche il fattore macroclimatico ha la sua importanza e, secondo Dramis et alii (1982), è fondamentale nell’attivazione dei processi calanchivi. L’Italia centro meridionale è caratterizzata da un clima umido, ma anche da una stagione asciutta sufficientemente lunga, il che favorirebbe i processi di alterazione superficiale. A seguito di eventi meteorici consistenti, si possono instaurare movimenti di massa traslazionali lungo superfici predisposte. Lo stato superiore alteritico può saturarsi d’acqua e scivolare, insieme alla copertura vegetale, lungo la superficie di separazione dal substrato; mettendo a nudo le argille sottostanti. Eventi piovosi intensi e prolungati nel tempo possono denudare completamente i versanti che diventano sede di erosione per ruscellamento diffuso. Ai fenomeni superficiali possono associarsi anche fenomeni più profondi che coinvolgono ilsubstrato argilloso. Si creano quindi nicchie di distacco sulle quali può facilmente impostarsi un fitto reticolo drenante che l’azione delle acque superficiali, contribuisce ad approfondire (“protocalanchi”).
Lo stesso Dramis afferma che l’attivazione e lo sviluppo dei calanchi è fortementeinfluenzato dall’azione antropica, soprattutto dall’esportazione della copertura vegetale. Il disboscamento, in particolare, sembra essereuna causa determinante dell’aumento della diffusione e della grandezza dei calanchi già esistenti (arretramento delle testate).

Dramis e alii (1982), analizzando le ipotesi di diversi studiosi, ribadiscono che il processo che regola la creazione, lo sviluppo e la conservazione dei calanchi sia estremamente complesso ed i fattori determinanti assumono nello spazio e nel tempo diversa importanza. Stabilire quale sia quello di maggior peso è molto difficile, anche perché spesso sono concatenati ed in ogni singolo caso un fattore può prevalere rispetto agli altri.

Tali fattori si possono così riassumere sinteticamente:

• presenza di uno substrato argilloso con una discreta componente sabbiosa ecaratteristiche geotecniche e mineralogiche definite;
• l’acclività del pendio, che favorisce il rapido deflusso delle acque meteoriche e la conseguente impostazione del reticolo di drenaggio;
• la giacitura a reggipoggio (un versante costituito da rocce sedimentarie, oppure anche magmatiche o metamorfiche, nel quale le superfici di strato o le discontinuità abbiano immersione opposta rispetto all'inclinazione del versante) degli strati;
• l’esposizione dei versanti verso i quadranti meridionali più soleggiati;
• erosione al piede dei versanti ad opera dei corsi d’acqua;
• acclività di un versante che può essere geneticamente legata ad un fenomeno geodinamico, quale la presenza di una dislocazione tettonica, di una frana, oppure può essere connessa ad un rapido approfondimento dell’erosione lineare per cause tettoniche o climatiche;
• il regime climatico, caratterizzato da estati secche e lunghe e piogge intense concentrate in determinati periodo dell’anno;
• l’esistenza di livelli meno erodibili alla sommità del versante;
• l’attività antropica, in particolare le pratiche agricole e pastorali che tendono a diminuire la copertura vegetale ed a favorire l’innesco di processi erosivi.

TIPOLOGIE MORFOLOGICHE

Le morfologie calanchive possono presentare caratteristiche differenti, riconducibili a tre tipologie denominate A,B,C.

I calanchi di tipo A si presentano con sottilissime creste (a lama di coltello) che separano vallecole con una forma a“V” fortemente incisa e disposte a spina di pesce.
La pendenza delle creste può arrivare a 40°. Questa tipologia di calanco si forma sui versanti con un’abbondante componente limosa. A metà pendio sono presenti alcuni orizzonti con una componente sabbiosa più elevata e quindi più resistenti all’erosione. Tali orizzonti danno luogo a pareti sub-verticali che interrompono la continuità morfologica dei profili calanchivi. L’azione erosiva delle acque di ruscellamento concentrato è, in questi casi, il fenomeno erosivo dominante. Esso produce unità idrografiche con forme molto marcate, con un’alta densità di drenaggio, displuvi disposti a ferro di cavallo, ma con andamento rettilineo.

I calanchi di tipo B presentano valli più ampie a fondo concavo e con displuvi non eccessivamente affilati. Nei litotipi su cui si impostano queste tipologie predomina la componente argillosa. I movimenti di massa presenti (colamento o scivolamento traslazionale e rotazionale) contribuiscono ad incrementare i processi erosivi, fino a diventare quelli dominanti. Dopo eventi piovosi molto intensi, gli strati di alterazione possono scivolare lungo superfici preesistenti, mediante movimenti traslazionali, provocando il denudamento completo del versante. In questi casi il pendio evolve con un arretramento parallelo del versante a causa di movimenti di massa in concomitanza degli eventi piovosi. La copertura vegetazionale su queste tipologie è solitamente meno rada delle precedenti.

Forma particolarmente spettacolare è quella dei calanchi di tipo C. Essi presentano pareti sub-verticali e sottili creste affilate (canyon) ed hanno una componente sabbiosa più elevata.

FONTI

Cesare Crocetti, Adriana Cavaglià "I calanchi - caratteristiche delle morfologie calanchive"
DRAMIS F., GENTILI B., COLTORTI M., CHERUBINI C. (1982) "Osservazioni geomorfologiche sui calanchi marchigiani". Geogr. Fis. Dinam. Quat., n°5, pp. 38-45
Comune di Ripatransone

EARTHCACHE

Per poter registrare come "found" questa eartcache devi rispondere alle seguenti tre domande.

1. Stage Est

Una volta a destinazione potrai osservare i più evidenti calanchi della zona di Ripatransone, a Nord Ovest rispetto al parcheggio segnalato.
Alla luce di quanto letto, qual è la tipologia di calanchi (A, B o C) qui presente?

2. Stage Ovest

Una volta a destinazione potrai osservare un altro calanco, più piccolo del precedente.
Si tratta della stessa tipologia di calanco? Perchè?

3. OBBLIGATORIO

Fatti una foto o falla al tuo GPS/smartphone/nickname (a scelta) nel luogo della EC (a scelta tra quelli sopra) con i calanchi come sfondo.

Si prega di non scrivere le risposte nel log, ma di inviarle attraverso il mio profilo su geocaching.com.
Puoi fare il log DOPO AVER INVIATO LE RISPOSTE, senza aspettare la mia conferma.
Se le tue risposte sono sbagliate ti contatterò.
La mancanza della foto comporterà la cancellazione del log; lo stesso la mancanza di risposte.


THE BADLANDS

The badlands are forms of erosion spread in different areas of our country in hilly areas of the Apennine chain, set on the clayey formations of soils that originated from the Eocene to the Pliocene, in a span of time that began about 50 million years.

The largest area is near Monte dell’Ascensione, where the "wounds" are clearly visible, especially in the Castignano and Appignano del Tronto areas and in neighboring areas, such as Offida.
There are vast areas of badlands also in Acquavivano and Ripatransone, in San Savino and in San Rustico, where the clays have a singular milky color; areas affected by this phenomenon are also present in Cossignano area.


Badland areas highlighted in yellow

RIPATRANSONE BADLANDS

In the hilly sector of Ripatransone, the widespread and complex forms of bad erosion are of particular interest.

The badlands are the result of slow morphogenetic dynamics, resulting from a complex intertwining of geological, structural, climatic and even anthropic factors.
All the lithological, structural and climatic conditions necessary for the formation of badlands morphologies exist in the southern Marche region (and later, northern Abruzzo).
The type and concentration depend substantially on the deposition environment, the geotechnical characteristics and the morpho-evolutionary stage of the different areas.

The badlands, separated by clay ridges, are usually arranged in groups, organized in systems of very small valleys that flow into the major riverbeds. When grooves form in clay soils, erosion rapidly accentuates, the incisions deepen and lengthen backwards, branching and multiplying.
This phenomenon can extend to entire sides, so that these are deeply divided by a network of valleys, separated by narrow ridges, with rapidly evolving bare micro-versants. The surface erosion of runoff waters is very intense and represents the main morphogenetic agent, even if the gravitative one contributes to a significant extent to the phenomenon.

Rainfall, due to the very low permeability of the silty-clay soils, essentially feeds the surface runoff and, only to a very small extent, infiltration into the subsoil.
The rain removes the clay layers detached from the drying and transports them in suspension. This situation gives the water a significant erosion capacity, which tends to deepen the furrow along the axis of the valleys.

The thermo-pluviometric regime, characterized by a concentrated rainfall in the late autumn-early spring, with a long dry summer season, favors the phenomenon. These climatic conditions dry up the soil and crack the surface layer, especially on the southern slopes. These are in fact subject to a faster drying of the clays after the rains, with the consequent formation of superficial flakes, easily removable from subsequent rainfall. Along the southern slopes, the cracking phenomena of clays that favor the infiltration of rainwater are also more developed. The cracks, usually deep from 30 to 60 centimeters, can also reach the depth of one meter and affect the stability of the slopes. The water infiltrates, resulting in a hypodermic circulation that tends to saturate the surface horizons, up to the maximum depths reached by the slits. In this case, gravitative movements can be activated which often take the form of mudslides and expose the underlying substrate. On the other hand, the slopes exposed to the North, given the higher humidity, usually have a more abundant vegetation cover which determines soil protection, so the erosive phenomena are less pronounced.

Another important condition for the genesis of the badlands is the steepness of the slopes: slopes that are too low generally lead to slow soil flow; on excessively steep slopes, the run-off water may have poor grip and, in addition, landslides may occur following high steepness.

In the valley floors of the ravines, there are often layers of colluvial and gravitational deposits which can produce flows of silt and clay up to the confluence with the main channel. The granulometry of the deposits of material in the final stretch is mainly sandy-silty, as the hydrographic network insists in an area of clayey and partly sandy soils, which generates sediments with fine granulometry.

GENESIS

The study of the factors that lead to the genesis of bad morphologies, their mutual interactions and their relative incidence, is the subject of dispute and scientific research.

These factors can be summarized as follows:

• presence of a clay substrate with a discrete sandy component and defined geotechnical and mineralogical characteristics;
• the steepness of the slope, which favors the rapid outflow of rainwater and the consequent setting of the drainage grid;
• the support position (a slope made up of sedimentary rocks, or even magmatic or metamorphic ones, in which the surface of the layer or the discontinuities have immersion opposite to the slope inclination) of the layers;
• the exposure of the slopes towards the sunnier southern quadrants;
• foot erosion of the slopes by rivers;
• steepness of a slope that can be genetically linked to a geodynamic phenomenon, such as the presence of a tectonic dislocation, a landslide, or it can be connected to a rapid deepening of linear erosion for tectonic or climatic causes;
• the climatic regime, characterized by dry and long summers and intense rains concentrated in certain periods of the year;
• the existence of less erodible levels at the top of the slope;
• anthropic activity, in particular agricultural and pastoral practices which tend to decrease plant cover and favor the initiation of erosive processes.

MORPHOLOGICAL TYPES

Badlands morphologies can have different characteristics, attributable to three types called A, B, C.

The badlands of type A present themselves with very thin crests (knife blade) that separate valleys with a strongly incised "V" shape and arranged in a herringbone pattern.
The slope of the ridges can reach 40 °. This type of badlands is formed on the slopes with an abundant silty component. Halfway up the slope there are some horizons with a higher sandy component and therefore more resistant to erosion. These horizons give rise to sub-vertical walls which interrupt the morphological continuity of the bad profiles. The erosive action of concentrated runoff water is, in these cases, the dominant erosive phenomenon. It produces hydrographic units with very marked shapes, with a high drainage density, displaces arranged in a horseshoe shape, but with a straight line.

The badlands of type B have wider valleys with a concave bottom and with not excessively sharp fluxes. In the lithotypes on which these types are set, the clay component predominates. The mass movements present (translational and rotational pouring or sliding) contribute to increasing erosive processes, until they become the dominant ones. After very intense rainy events, the alteration layers can slide along pre-existing surfaces, through translational movements, causing the complete denudation of the slope. In these cases the slope evolves with a parallel setback of the slope due to mass movements in conjunction with the rainy events. The vegetation cover on these types is usually less sparse than the previous ones.

Particularly spectacular is that of the C-type gullies. They have sub-vertical walls and thin sharp ridges (canyons) and have a higher sandy component.



EARTHCACHE

In order to register this eartcache as "found" you must answer the following three questions.

1. Stage East

Once at your destination you will be able to observe the most evident badlands in the Ripatransone area, north-west of the marked parking lot.
What is the type of badlands (A, B or C) present here?

2. West Stage

Once at your destination you will be able to observe another badland, smaller than the previous one.
Is this the same type of badlands? Why?

3. MANDATORY TASK

Take or a selfie or a photo of your GPS/smartphone/nickname (choose one) in foreground at EC location (choose one from above) with as background.

Please do not write answers in the log, but send them through my profile on geocaching.com.
You can do the log ONLY AFTER YOU SENT ANSWERS, without waiting for my confirmation.
If your answers are wrong I will contact you.
The lack of the photo will result in log cancellation; same the lack of answers.

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