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Codex Seraphinianus Mystery Cache

Hidden : 12/1/2020
Difficulty:
4 out of 5
Terrain:
3 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:



Il Codex Seraphinianus è un libro scritto e illustrato con oltre mille disegni dall'artista italiano Luigi Serafini tra il 1976 e il 1978, la cui prima edizione è stata realizzata nel 1981 da Franco Maria Ricci.

Il libro è costituito da circa 360 pagine. Caratterizzato da una lunga serie di curiose metamorfosi grafiche, si presenta come un'enciclopedia scritta in una grafia indecifrabile: l'autore, in una conferenza alla Oxford University Society of Bibliophiles tenuta l'8 maggio 2009, ha dichiarato che l'alfabeto in cui il Codex è scritto è interamente asemico, e non trascrive alcuna lingua esistente o immaginaria. Divenuto un libro di culto, un'enciclopedia surreale, è stato ed è molto apprezzato da personalità come Italo Calvino, Federico Zeri, Giorgio Manganelli, Achille Bonito Oliva, Tim Burton, Federico Fellini, Douglas Hofstadter e Philippe Découflé.

Il Codex è una reinterpretazione in chiave fantastica e visionaria di materie quali la zoologia, la botanica, la mineralogia, l'etnografia, la fisica, la tecnologia, l'architettura, ecc. Mentre l'enciclopedia tende a fissare il sapere di una determinata epoca, nella fantaenciclopedia di Serafini non c'è niente di stabile. Secondo Calvino lo scheletro è "il solo nucleo di realtà che resiste tal quale in questo mondo di forme intercambiabili”. Per questa mutevolezza ironica e intrigante, il Codex Seraphinianus è stato messo in rapporto con l'ambito psichico e definito un tentativo di "catalogazione del mondo incoerente delle forme intermedie".

Struttura

Il libro è composto da due volumi, che erano fisicamente separati quando è stato pubblicato per la prima volta, tuttavia le edizioni più recenti li mettono insieme. Questo fatto è evidente dalla numerazione delle pagine che ricomincia con il volume due.

I volumi sono suddivisi in capitoli, il cui soggetto è intuibile dalle illustrazioni:

Volume uno

  1. Impianti
  2. Animali
  3. Strani bipedi
  4. Scienza fisica
  5. Tecnologia

Volume due

  1. Umani
  2. Storia
  3. Scrittura
  4. Cibo e abbigliamento
  5. Giochi
  6. Architettura e pianificazione urbana

Il libro inizia con un apparente prologo in due parti, distinguibile da entrambe le illustrazioni e una numerazione delle pagine distinta con uno o due punti superiori.

Ogni capitolo ha una pagina di introduzione e una pagina dell'elenco dei contenuti, seguite dal capitolo vero e proprio. La maggior parte dei capitoli ha anche un frontespizio prima dell'introduzione: pagina in gran parte vuota con un titolo breve e un disegno al centro.

Alla fine del secondo volume ci sono poche pagine che danno l'impressione di una postfazione e di un indice.

Testo

Il Codex Seraphinianus è scritto in un linguaggio creato dal suo autore. Il testo è scritto da sinistra a destra e dall'alto verso il basso in uno stile simile alla normale grafia corsiva, ma i glifi effettivi non sono quelli di alcun sistema di scrittura noto.
La scrittura del Codex ha caratteri distintamente curvilinei con abbondanza di anelli e nodi. Ha lettere maiuscole e minuscole separate, quest'ultime collegate in modo fluido ed è difficile distinguere i singoli glifi. La scrittura utilizza anche segni diacritici sotto forma di punti, tilde o cerchi. Sono presenti altri segni assortiti di tutti i tipi che danno l'impressione di formule o notazioni speciali. Tutto sommato il lato testuale del libro sembra estremamente realistico e dà una sensazione intensa di alta densità di informazioni.

In ogni caso non c'è alcun significato nascosto dietro questa facciata profonda ed elaborata. Lo stesso Luigi Serafini insiste sul fatto che il testo sia puramente asemico e inteso a indurre la sensazione di un bambino analfabeta che sfoglia un libro per adulti. Alcune persone hanno cercato di analizzare la scrittura e la maggior parte di loro è stata d'accordo con le affermazioni di Serafini: le statistiche dei glifi sono irragionevolmente piatte, e ce ne sono troppi, le "parole" dell'indice non si trovano nei capitoli a cui si riferiscono. In questo contesto è alquanto inquietante che i numeri di pagina siano effettivamente decifrabili (Ivan Derzhanski e Allan C. Wechsler hanno decifrato in modo indipendente lo schema di numerazione e hanno scoperto che utilizza la base 21). Forse Serafini ci sta solo prendendo in giro e c'è un sistema in tutta questa follia?

La cache

Non c'è alcuna cache alle coordinate pubblicate!
La cache può essere trovata alle coordinate fornite dalla seguente formula:

N 45° A.(B+C+D+E) E 009° F.(G+H+I+J)

I valori da A a J sono forniti nel sistema di numerazione del Codex nella seguente tabella:

La risoluzione non richiede l'accesso al libro in nessuna forma, né fisica né elettronica.

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