La Cartiera Papale nacque intorno al 1400, quando vicino al vecchio mulino di epoca romana venne costruito un nuovo edifico che utilizzava la generosa forza delle acque del torrente Castellano per muovere le macine di pietra.
L’intero edificio in travertino è la somma di più interventi che hanno accompagnato e favorito lo sviluppo delle attività produttive fino all’apice quando, nel 1512, Papa Giulio II Della Rovere realizzò il grande opificio progettato dall’architetto Cola dell’Amatrice e dall’ingegnere idraulico Alberto da Piacenza. Giulio II, lo stesso pontefice che affidò a Michelangelo Buonarroti la realizzazione della Cappella Sistina, potenziò la cartiera di Ascoli per soddisfare la crescente domanda di carta dovuta all’invenzione della stampa a caratteri mobili, dato che in città era presente una delle prime tipografie d’Italia.
L'anno 1646 segnò l'inizio del declino della produzione della carta. Il complesso della Cartiera continuò a ospitare l'attività del mulino fino al 1940.
Oggi l’edifico della Cartiera Papale ospita un polo museale dove è possibile osservare l’antico mulino e il ciclo di produzione della cartiera bambagina ottenuta dagli stracci e dalla colla animale. Il complesso ospita anche un’esposizione permanente dedicata all’acqua e il museo di storia naturale con il materiale raccolto dal farmacista, agronomo, scienziato e ricercatore ascolano Antonio Orsini. Nei mobili in legno dell’antica farmacia ottocentesca di Orsini è raccolta una delle più variegate risorse naturalistiche del territorio marchigiano e alcuni campioni provenienti da tutto il mondo.
La presenza del torrente Castellano con le sue acque oggi meno impetuose, ma sempre gelide e limpide, fanno di questo luogo legato alla vita economica, produttiva e sociale della città di Ascoli Piceno, uno degli scorci più autentici delle Marche da conoscere.
The “Cartiera Papale” (Papal Paper-Mill) dates to around 1,400 when a new building which drew upon the generous strength of the Castellano torrent’s waters to run the stone watermills, was erected close to the old Roman-era mill. The entire travertine building is the result of several interventions which have accompanied and favoured the development of production activities up to the apex when, in 1512, Pope Giulio II della Rovere built the large factory designed by architect Cola dell’Amatrice and by hydraulic engineer Alberto da Piacenza. Giulio II (Julius II), the same pontiff who entrusted to Michelangelo the realization of the Sistine Chapel, strengthened the paper-mill of Ascoli to satisfy the growing demand for paper, due to the invention of movable type printing, as one of the first Italian printers was present in the city.
The year 1646 marks the beginning of the decline of the production of paper. The Paper-Mill complex continued to host the activity of the mill until 1940.
The Papal Paper-Mill currently houses a museum complex where it is possible to observe the old mill and the production cycle of the “Bambagina” paper-mill, obtained from rags and animal glue. The complex also houses a permanent exhibition dedicated to water and the natural history museum, with the collection put together by the Ascoli-born chemist, agronomist, scientist and researcher Antonio Orsini. One of the most varied collection of natural resources of the Marche region and some samples from all over the world are displayed in the wooden furniture of the old 19th - century Orsini pharmacy. The presence of the Castellano creek, today with its less impetuous but still cold and clear waters, make this place, linked to the economic, productive and social life of Ascoli Piceno, one of the most authentic views of the Marche region to know.
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