[GDI] Giro delle idrovore – Idrovora Livenzuola
[ITA] Questa cache fa parte di una serie che vi porterà a scoprire i territori della grande bonifica del Veneto Orientale e del Basso Piave, tra antichi e moderni manufatti, immersi nello splendido paesaggio litoraneo e rurale fra Torre di Fine, Caorle, Eraclea e Brian, circondato da distese di fertili colture, agriturismi, idrovore monumentali e particolari, fossi, frutteti, ponti e canali. Il percorso, da farsi preferibilmente in bicicletta, è stato ideato con l’aiuto di 29 pollici, grande amante delle idrovore.
La storica laguna di Heraclia ed Equilium già nel Medioevo era trasformata dalle piene del Piave in una vastissima palude, collocata a protezione naturale della laguna di Venezia verso nord-est.
Fu solo verso la prima metà dell'Ottocento che la condizione di sottosviluppo e di rischio sanitario in cui vivevano le popolazioni locali, determinò interventi di recupero di nuove superfici produttive e abitative tramite prosciugamento.
Soltanto quando, dopo il 1920, lo Stato italiano decise di intervenire direttamente con cospicui investimenti, il successo delle imprese di bonifica venne assicurato.
Il Basso Piave, da palude dolce o salmastra divenne quindi una vastissima, fertile campagna appoderata: 'una piccola Olanda' le cui estese superfici produttive erano e sono collocate sotto il livello del mare.
Il nuovo paesaggio, creato sul modello della tradizionale campagna veneta vide collocarsi al centro della nuova organizzazione territoriale le idrovore e le canalizzazioni scavate manualmente e poi argini per centinaia e centinaia di chilometri, strade poderali e interpoderali, ponti, case mezzadrili e 'agenzie rurali', simbolo queste ultime della proprietà e del potere economico.
Con la Bonifica che ha segnato per un secolo intero il rapporto uomo-ambiente nel Veneto Orientale, nasceva dunque la nuova realtà economica e sociale dell'intero territorio.
All’inizio e alla fine del percorso ciclabile avrete sicuramene notato l’imponente idrovora di Torre di Fine: essa convoglia le acque del canale Ongaro nell’altro canale, il Revedoli, che le riversa poi nel Piave. L’idrovora serve a risucchiare le acque basse e pomparle fuori dei territori coltivati. Questa è in sintesi la bonifica: equilibrare i livelli delle acque dolci, prevenire le piene, sanare e rendere fertili e coltivabili gli acquitrini, garantire l’irrigazione nei tempi di siccità.
Al fine di potenziare le capacità di scarico, sono stati creati impianti idrovori di supporto, tra cui quello di Valle Tagli.
L’idrovora Livenzuola-Ossi fa parte del progetto di potenziamento del bacino Ongaro Inferiore. Questa idrovora è un manufatto in mattoni rossi e dai vetri colorati e attinge (o riversa) al canale Revedoli per mezzo delle chiuse. Le scritte “Bacino Livenzuola Ossi” e “Consorzio Ongaro inferiore” sono ormai corrose dal tempo, ma testimoniano le fondamentali e imponenti opere di bonifica del territorio.
Per informazioni riguardanti la grande bonifica del Basso Piave, che ha permesso il risanamento dei territori paludosi, si veda il sito https://www.bonificavenetorientale.it/il-consorzio/
Il percorso completo da seguire in bici, preferibilmente gravel o mountain bike, lo trovate qui: https://it.wikiloc.com/percorsi-gravel-bike/giro-delle-idrovore-eraclea-caorle . Il percorso principalmente segue i corsi d'acqua, fate attenzione ai possibili lavori di manutenzione degli argini.
[ENG] This cache is part of a series that will take you to discover the territories of the great reclamation of Eastern Veneto and the Lower Piave, between ancient and modern artifacts, immersed in the splendid coastal and rural landscape between Torre di Fine, Caorle, Eraclea and Brian, surrounded from expanses of fertile crops, agritourisms, monumental and particular water pumps, ditches, orchards, bridges and canals. The route, preferably to be done by bicycle, was designed with the help of 29 inches, a great lover of water pumps.
The historic lagoon of Heraclia and Equilium already in the Middle Ages was transformed by the floods of the Piave into a vast swamp, located as a natural protection of the Venice lagoon to the north-east. It was only towards the first half of the nineteenth century that the condition of underdevelopment and health risk in which the local populations lived, led to the recovery of new productive and housing surfaces through drying up. Only when, after 1920, the Italian state decided to intervene directly with substantial investments, was the success of the reclamation companies ensured. The Lower Piave, from a sweet or brackish marsh, thus became a vast, fertile, fertile countryside: 'a small Holland' whose extensive production areas were and are located below sea level. The new landscape, created on the model of the traditional Venetian countryside, saw the water pumping and canalizations dug manually and then embankments for hundreds and hundreds of kilometers, farm and inter-estate roads, bridges, sharecropping houses and 'rural agencies' placed at the center of the new territorial organization , the latter symbol of property and economic power. With the reclamation that marked the man-environment relationship in eastern Veneto for a whole century, the new economic and social reality of the entire territory was born.
At the beginning and at the end of the cycle path you will surely have noticed the imposing Torre di Fine drainage pump: it conveys the waters of the Ongaro canal into the other canal, the Revedoli, which then pours them into the Piave. The dewatering pump is used to suck up the shallow waters and pump them out of the cultivated areas. In summary, this is reclamation: balancing the levels of fresh water, preventing floods, healing and making the marshes fertile and cultivable, ensuring irrigation in times of drought. In order to enhance the unloading capacity, support dewatering plants have been created, including that of Valle Tagli.
The Livenzuola-Ossi pump is part of the project to upgrade the Ongaro Inferiore basin. This dewatering pump is a red brick and colored glass artifact and draws (or pours) into the Revedoli canal by means of the locks. The writings "Bacino Livenzuola Ossi" and "Consorzio Ongaro Inferiore" are now corroded by time, but testify to the fundamental and impressive land reclamation works.
For information regarding the major reclamation of the Lower Piave, which allowed the rehabilitation of the marshy areas, see the website https://www.bonificavenetorientale.it/il-consorzio/
The complete route to follow by bike, preferably gravel or mountain bike, can be found here: https://it.wikiloc.com/percorsi-gravel-bike/giro-delle-idrovore-eraclea-caorle . The route mainly follows the waterways, pay attention to possible maintenance work on the embankments.