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Presepe delle conchiglie Traditional Cache

Hidden : 2/5/2022
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:


All'inizio degli anni 80, Rino Belletti ebbe l'idea di creare un Casal Borsetti un presepe utilizzando il materiale che proveniva dal mare e dalla pineta. Costruì così la capanna della Natività ricoperta di conchiglie di ogni tipo e forma, che viene posta vicino all'altare; nasce così il presepe di conchiglie, ospitato in chiesa a Casal Borsetti. Attualmente ricopre una superficie di circa 30 metri quadrati e richiede l'aiuto di diverse persone per relizzarlo.

 

Il presepe è suddiviso in due parti, una orientale e una che rispecchia la realtà del nostro territorio. Ogni casetta è costruita riproducendo le abitazioni del nostro territorio. La parte orientale rappresenta la fuga di Gesù Bambino in Egitto, riproduce l’ambientazione dell’epoca. L’installazione della struttura che lo ospita, la messa in funzione di tutti gli impianti e il completo allestimento scenografico comportano un lavoro di circa sei settiman

Il presepe è visitabile tutti i giorni dalle 8.30 alle 18 (fino al 7 febbraio)

 

“L’origine del presepe è negli anni ’80 quando, per festeggiare la nascita delle due figlie, Rino pensò di costruire un presepe – ricorda Davide Graziani, a nome di tutti i presepisti del paese, che si sono adoperati negli anni per aiutare Rino nell’allestimento – ispirato al mare, decorandolo con le conchiglie che trovava in spiaggia. Ed erano talmente belli e originali che diventarono una tradizione. Poi Rino costruì la capanna della Natività, ricoperta di conchiglie di ogni tipo e forma, che collocò col consenso dell’allora parroco don Franco, vicino all’altare

 

Il presepe (nella foto sotto, uno scorcio) è cresciuto a tal punto da rendere necessario un aiuto per allestirlo, visto che ora occupa una superficie di circa 30 metri quadrati e tutto l’allestimento scenografico e la messa in funzione degli impianti richiedono sei settimane di lavoro. “Prima lo aiutavano suocero e cognato che scendevano appositamente dal Veneto – rammenta Graziani – dove abitavano. Poi chiese aiuto alla comunità di Casal Borsetti trovando entusiastica sponda. Noi eravamo contenti di aiutarlo, perché vedevamo la sua gioia, e lui si coccolava la sua creatura: non c’era giorno che non andasse in chiesa a controllare che tutto fosse a posto. Rino era una buona persona, amico di tutti e umile

 

L’ultima evoluzione del presepe natalizio, che è stato visibile fino al 7 febbraio scorso, è stata la sua trasformazione in presepe pasquale. “Don Rafal ha avuto l’idea. Una scelta che ha trovato Rino concorde – dice Davide – fatta sulla base delle tante visite che il presepe aveva nel periodo natalizio

“Mi ha affascinato fin dai primi giorni che sono arrivato qui il presepe del mare – ammette don Rafal Szarek, parroco del lido ravennate – e poi sono stato meravigliato da quanta gente tutti i giorni lo viene a vedere. Mi dispiaceva limitarlo al periodo natalizio. Così, grazie alla disponibilità dei tanti presepisti, lo abbiamo trasformato in presepe pasquale. Abbiamo tolto gli elementi più strettamente legati al Natale sostituendoli con elementi legati alla Pasqua e abbiamo creato la Passione di Cristo con alcune scene della via Crucis. C’è il cenacolo, c’è l’orto di olivi, il cortile della negazione, il palazzo di Pilato. Viene gente a vederlo, anche a mezzanotte”

 

Il presepe resta allestito fino al 20 settembre. “Poi si comincerà a lavorare per il prossimo presepe natalizio. I pezzi ci sono – rassicura don Rafal – perché Rino, persona mite, semplice ma molto affezionata al suo paese, li ha lasciati qui in chiesa. E la famiglia, con la moglie Nadia in testa, donna straordinaria che ringrazio di cuore, ci ha già incoraggiato a portare avanti il presepe. Ho in mente anche di tenere viva la memoria di Rino e di garantire la continuità dell’allestimento creando per i ragazzi del catechismo una scuola di presepe con le conchiglie, in modo che anche loro possano poi portare avanti la tradizione di questo presepe che ormai è diventato il simbolo di Casal Borsetti”. La chiesa di casalborsetti ha una importante reliquia di Giovanni Paolo I

 

Karol Jòsef Wojtyła nacque il 18 maggio 1920 a Wadowice, cittadina polacca situata a 48 km a sud-ovest di Cracovia. Era il terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska (1884-1929), e di Karol Wojtyła senior (1879-1941), ex ufficiale dell'esercito asburgico. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari "Lolek".[1

 

Sua madre Emilia morì nel 1929 per insufficienza renale e per una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio».[11] Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, noto anche come Mundek, morì nel 1932 per aver contratto la scarlattina, all'età di 26 anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel 1914, prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per fare studiare il figlio Karol. La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l'allora numerosa e viva comunità ebraica di Wadowic

 

«Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa "cosa è dentro l'uomo". Solo lui lo sa

 

(Papa Giovanni Paolo II, Omelia per la messa di inizio del pontificato[23])!»e.0]I..”.”.”..e.lla Olga, invece

Additional Hints (Decrypt)

Threen

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)