COSTANZO ORSO
Durante la Seconda guerra mondiale i nazisti e i fascisti furono tristemente noti per le loro rappresaglie e per i loro atti di violenza contro i civili e i partigiani; questo triste episodio è un esempio delle crudeltà che erano costretti a subire ingiustamente i civili.
Il comandante dei fascisti di Borgo San Dalmazzo, noto per la sua crudeltà e per le sue persecuzioni contro civili e partigiani, si chiamava Salvi. Da tempo i partigiani organizzavano alcuni attentati per ucciderlo, ma senza successo. Durante uno di questi tentativi, una banda di partigiani della Valle Stura confezionò una bomba a scoppio dilazionato ben avvolta in un involucro in modo da fargli assumere le sembianze di un pacco regalo, avvolto da una carta bianca che riportava alcune parole stampate in tedesco e l'indicazione «Per Salvi» e «Albergo Tre Galli».
Il pacco venne consegnato al quarantanovenne Costanzo Orso, un carrettiere della Ditta Trasporti Bagnis e Bianco, padre di cinque figli. Costanzo Orso, completamente ignaro del contenuto del pacco, si recò all'albergo il 25 febbraio del 1945 e lo consegnò alla proprietaria. Orso era analfabeta e non poteva leggere le scritte sul pacco, quindi gli era stata data una ricompensa di venti lire per convincerlo a svolgere l’incarico.
Alla vista del pacco Salvi si insospettì immediatamente e mandò i suoi uomini a chiamare Costanzo Orso nella sua abitazione in Via Grandis. Sotto minaccia degli squadristi, l'uomo fu costretto a riprendersi il pacco e a portarlo a piedi fin oltre il cavalcavia ferroviario sulla strada che porta al Cimitero comunale. Superato il cavalcavia, sempre sotto minaccia delle armi, fu costretto ad aprire il pacco.
Il boato dell'ordigno quella mattina fu udito dall'intero paese.