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Carnevale Ambrosiano Mystery Cache

Hidden : 2/8/2024
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:


 

#114

Carnevale Ambrosiano

Mystery #18

 

Il Carnevale Ambrosiano

Nel rito ambrosiano, osservato nella maggior parte delle chiese dell'arcidiocesi di Milano e in alcune delle diocesi vicine, il periodo quaresimale inizia con la prima domenica di Quaresima. L'ultimo giorno di Carnevale è il sabato, quattro giorni dopo rispetto al Martedì Grasso in cui termina il Carnevale celebrato dove si osserva il rito romano. La tradizione detta che all'origine di questa usanza ci sia una richiesta specifica di Sant'Ambrogio che in pellegrinaggio lontano da Milano abbia fatto richiesta alla popolazione di attendere il proprio rientro per poter dare inizio alle celebrazioni della Quaresima.

Per saperne qualcosa in più sul Rito Ambrosiano: https://it.wikipedia.org/wiki/Rito_ambrosiano 

e sul Carnevale Ambrosiano: https://it.wikipedia.org/wiki/Carnevale_Ambrosiano 

Le maschere della tradizione milanese

(da Wikipedia)

Meneghino (in dialetto milanese Meneghin, Menichino, diminutivo del nome di persona Domenico - Menico) è un personaggio del teatro milanese, ideato da Carlo Maria Maggi e divenuto in seguito maschera della commedia dell'arte. Prendendo il posto di altre maschere precedenti, è divenuto il simbolo popolaresco della città di Milano, tanto che il termine meneghino è normalmente utilizzato per identificare i cittadini milanesi e come aggettivo indica ciò che è più caratteristico della città e dei suoi abitanti.

Il personaggio di Meneghino fu in origine quello del servo spiritoso derivato dalla figura di Zanni, ma caratterizzato soprattutto da onestà, sincerità (simboleggiata anche dal fatto che, a differenza di molti personaggi della commedia dell'arte, egli non indossa una maschera) e un forte senso di giustizia. Nel corso dei secoli, Meneghino ha assunto diversi ruoli sul palcoscenico, tra cui quello del padrone, del contadino e del mercante.

Accompagnato dalla moglie Cecca nelle sfilate del Carnevale ambrosiano, Meneghino indossa di solito un cappello a tre punte sopra una parrucca nera col codino, una lunga giacca con un gilet fiorito giallo o altrimenti colorato sopra una camicia bianca, pantaloni corti al ginocchio e verdi, calze a righe bianche e rosse, e infine scarpe nere con fibbie.

Cecca, nata come personaggio del teatro milanese, è divenuta poi maschera della commedia dell'arte. È la moglie di Meneghino. Cecca, che è la forma dialettale e colloquiale di Francesca, è anche detta "Cècca di birlinghitt" per via dei fronzoli, nastri, guarnizioni di cui ama abbigliarsi. L'abito indossato da Cecca è composto da un corsetto di velluto nero con pizzi bianchi e bottoni d'oro. La gonna è di panno color granata con palline bianche (altre fonti la vorrebbero di colore verde), mentre il grembiule è bianco. Le calze sono invece azzurre, mentre come calzatura indossa degli zoccoli in legno. Cecca indossa, sulle spalle, uno scialletto di tulle, mentre sulla testa ha collocata la tipica coroncina pieghettata di tradizione brianzola, la cosiddetta "guazza".

Di carattere allegro e sorridente, è abile nel risolvere i problemi domestici grazie alla sua fantasia, alla sua buona volontà e alla sua abilità, capacità che usa per servire al meglio i suoi padroni e per aiutare Meneghino nel suo lavoro di servitore, mestiere che è anche quello di Cecca.

Insieme costituiscono la "classica" coppia milanese "Meneghín e Cècca" che, con fantasia, volontà, sacrificio, abilità e spirito imprenditoriale, riesce sempre a far quadrare i conti di casa.

 

i dolci di carnevale: le chiacchiere e i tortelli

(da Wikipedia)

  Le chiacchiere, chiamate anche sprelle, crostoli, frappe, bugie o cenci, sono una tradizionale pasta dolce e croccante a base di un impasto che è stato modellato in sottili nastri ritorti, fritti e cosparsi di zucchero a velo. Sono diffuse in gran parte d'Europa e più comunemente consumate nel periodo subito precedente la Quaresima, generalmente durante il carnevale. Sono chiamate anche con diversi altri nomi regionali: Wikipedia ne riporta un lungo elenco! La loro tradizione risale a quella delle frictilia, i dolci fritti nel grasso animale che nell'antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo del calendario romano corrispondente al Carnevale della chiesa cattolica.

Anche i tortelli derivano certamente dalle frictilia romane. Non sono troppo diversi dalle frittelle o castagnole, come si chiamano in altre regioni, ma quelli lombardi sono caratterizzati dall’interno particolarmente arioso, che li rende perfetti per essere riempiti (io però preferisco quelli vuoti, purchè fatti con tutti i sentimenti). La caratteristica si deve all’impasto, una sorta di choux con una prima cottura in pentola e che si sviluppa bene negli step successivi. C’è chi li chiama ancora in dialetto farsòe, e chi le accompagna ai làciàditt (“leccadita”): ancora pastella fritta, ma con aggiunta di mele a cubetti.

 

La mystery

Questa facile mystery richiede soltanto un po' di pazienza... e la soluzione SALTERA' FUORI!

Immagine su licenza CC da Wikipedia Commons

 

Le coordinate fittizie sono all'inizio di via Giovanni D'Anzi: mi sembrava opportuno ricordare in questo modo, con questa cache "milanesona", anche l'autore della più nota canzone milanese, O Mia Bèla Madunina, e di altre canzoni che han fatto parte della mia infanzia, grazie ai vinili del nonno... a proposito, devo recuperarli!!!

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