Piazza Massimo Troisi è la piazza principale di San Giorgio a Cremano.
Già Piazza Garibaldi, dal 1998 la piazza è dedicata a Massimo Troisi, dopo una cerimonia di inaugurazione alla presenza dell' allora Ministro degli interni Giorgio Napolitano.
La piazza, che è il simbolo della città è nata nel Seicento in seguito all' accumulazione dei detriti delle acque piovane portate a valle dagli alvei di via Don Morosini.
Secondo testimonianze storiche e documentali dell' epoca , infatti, è stato l'incontro tra i due alvei a dare origine alla massa di detriti dalla quale poi si è formata piazza vera e propria. Già a quell' epoca la piazza costituiva il centro nevralgico della vita economica e commerciale della cittadina vesuviana, come attesta anche la mappa del Duca Carafa di Noja conservata oggi presso la biblioteca comunale di Villa Bruno.
Allora come oggi, infatti, la piazza rappresentava la linea di demarcazione tra la parte più alta della città e quella più bassa e costituiva dunque un passaggio obbligatorio per tutti coloro che dovevano spostarsi da una parte all' altra della città. Nel corso dei suoi quattrocento anni di vita, la piazza ha cambiato nome più volte.
Inizialmente , per indicare lo slargo nato dai detriti delle acque piovane , i sangiorgesi usavano l'espressione "alli taralli dove se dice pizzone".
La ragione di questa denominazione è semplice: visto dall' alto, lo slargo assumeva verso via de Lauzieres la forma di un becco d' uccello, di un "pizzone" appunto.
Nel 1856 la piazza assunse il nome di piazza Taralli e ospitò un capolinea dei primi tram a cavalli che collegavanola città di San Giorgio a Cremanocon Napoli; tale diramazione della tranvia Napoli-Portici-Torre del Greco, elettrificatanel 1903, si distaccava dalla linea principale all' altezza della stazione di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano seguendo via Benedetto Croce.
In seguito i binari della neonata circumvesuviana caratterizzarono l'aspetto estetico della piazza dividendola in due sezioni separate tra loro da un passaggio a livello; negli anni settanta la ferrovia fu interrata e la piazza "liberata" dai binari.
Ristrutturata più volte, l'ultima nel 2005, la piazza si presenta come un enorme agorà a cielo aperto.