L’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini è stato costruito intorno al 1930.
All’inizio degli Anni Sessanta ospitava circa 1.200 ricoverati.
La direzione venne affidata a Piero Gonzales, figlio di Edoardo (psichiatra attivissimo a Mombello), il quale, dopo la laurea a Pavia, aveva lavorato al manicomio di Reggio Emilia
Nel 1939 la Provincia riprese in mano la gestione dell’istituto, che divenne allora un ospedale psichiatrico pubblico (mentre la casa di cura privata Villa Fiorita si trasferì a Brugherio)
Nel 1945 il manicomio di Affori, situato in via Ippocrate 45, fu intitolato allo psichiatra Paolo Pini, scomparso in quell’anno.
A partire dal secondo dopoguerra il "Paolo Pini" divenne l’ospedale psichiatrico più importante di Milano, scalzando il primato di Mombello
Il "Paolo Pini" arrivò a ospitare fino a mille ricoverati, tra cui negli anni Sessanta la celebre poetessa Alda Merini.
Chiuse definitivamente i battenti nel 1999, vent’anni dopo l’entrata in vigore della legge 180 che decretò la soppressione dei manicomi italiani.
Oggi sono attive nell’area del Paolo Pini parecchie organizzazioni, negli ambiti ospedaliero, scolastico e ONLUS ed ha sede anche il Museo d’arte Paolo Pini