Fu una battaglia difensiva che si svolse tra il 29 e il 30 ottobre 1917 impegnando le forze della 3ª Armata italiana e le forze tedesche che cercavano di tagliarle la linea di ritirata dopo la rotta di Caporetto. Dopo due giorni di combattimento le forze italiane utilizzate nella battaglia erano quasi annientate, ma la 3ª Armata era riuscita a ritirarsi oltre il Tagliamento.
In seguito alla rottura del fronte italiano a Caporetto la situazione della 3ª Armata italiana, schierata sul basso Isonzo, diventò critica, tanto che già il 25 ottobre Cadorna prese in considerazione la possibilità di ritirarla oltre il Tagliamento. Mentre la 3ª armata si ritirava utilizzando i ponti fra Codroipo e Latisana (i ponti più a nord erano destinati alla 2ª armata) era pressata di fronte dal gruppo Boroevi? (1ª e 2ª Isonzo Armee).
Il 28 ottobre alle 14 le forze tedesche entravano ad Udine, ed il comandante del 51º corpo d'armata, generale Hofacher propose di muovere, partendo da Udine, verso Latisana. Intanto il giorno 24 ottobre la 1ª divisione di cavalleria era stata richiamata al fronte ed il 29 fu messa a disposizione del 6º corpo d'armata, la 1ª brigata fu posta fra Udine e Codroipo a Pasian Schiavonesco, mentre la seconda fu posta a sud di Udine a Pozzuolo del Friuli, mentre i due battaglioni di bersaglieri ciclisti furono inviati a est della 2ª brigata a Lumignacco.
Il gruppo Scotti stava marciando direttamente sulle posizioni della 2ª brigata. La 2ª Brigata di cavalleria era al comando del generale Emo Capodilista e comprendeva il 4º Reggimento "Genova Cavalleria" e il 5º Reggimento "Lancieri di Novara", ed aveva il compito inequivocabile di difendere ad ogni costo l'ala destra della 2ª armata (che, a sua volta, copriva la ritirata della 3ª armata), compito che sottintende il sacrificio dei due reggimenti di cavalleria. La 2ª brigata entrò a Pozzuolo del Friuli alle 17.30 del 29 ottobre ed i due reggimenti furono schierati ad est (Genova cavalleria) e ad ovest (Lancieri di Novara) dell'abitato. L'abitato stesso fu organizzato a difesa e furono inviate pattuglie verso nord e verso est. Una pattuglia venne coinvolta in combattimenti a Campoformido, essendo caduta in un'imboscata. A notte il generale Capodislista, tenuto il rapporto ufficiali, si dice che abbia concluso «Signori, questo deve essere il nostro camposanto».
Mentre la 2ª brigata si stava preparando alla difesa, la 1ª brigata, attaccata da forze nemiche preponderanti, era stata costretta a ritirarsi fino a Codroipo. Di fronte a questo fatto il comando della 2ª armata ritenne, erroneamente, che la 14ª armata nemica stesse marciando verso ovest, e decise un contrattacco contro quella che riteneva l'ala sinistra del nemico, contrattacco che avrebbe utilizzato Pozzuolo del Friuli come perno di manovra. A Pozzuolo del Friuli venne quindi avviata la Brigata "Bergamo" (25º e 26º reggimento di fanteria), che era all'ala destra delle forze che stavano contrattaccando. All’alba del 30 ottobre, pattuglie del Genova cavalleria e dei Lancieri di Novara furono inviate in esplorazione e segnalarono la presenza di nuclei nemici, armati di numerose mitragliatrici, nella zona di Terenzano. Il primo contatto col nemico fu preso da due pattuglie del Genova cavalleria, a nord dell'abitato di Pozzuolo.
Verso le 11,00, l'avanguardia della 117ª divisione tedesca, proveniente da Terenzano, effettuò il suo primo attacco in forze, ma venne respinta dalle mitragliatrici e dal 2º squadrone del Genova cavalleria. Verso le 12,00 l’attacco venne rinnovato con maggiori forze, ma fu ancora respinto, questa volta alla baionetta e un successivo tentativo di aggiramento da parte delle forze tedesche fu sventato con una carica del 4º squadrone del reggimento Lancieri di Novara, comandato dal capitano Sezanne. Mentre si svolgevano questi combattimenti la Brigata "Bergamo" prese contatto con la cavalleria, dopo una marcia di cinque ore sotto la pioggia battente. Il comandante della brigata (colonnello Piero Balbi), dopo un colloquio con il generale Capodilista, in ossequio agli ordini ricevuti ed alle informazioni che aveva avuto dal comando di armata, fece proseguire i suoi uomini verso Carpeneto a nord ovest di Pozzuolo, tenendo in paese un battaglione ed il suo comando. Alle 14,00 i reparti della "Bergamo" a nord di Pozzuolo furono attaccati dalle forze della 5ª divisione tedesca.
Contemporaneamente a Pozzuolo affluivano unità della 60ª divisione di fanteria austriaca, che, provenendo da est, affiancò la 117ª divisione, gli attacchi delle due divisioni vennero sostenuti dal reggimento Genova cavalleria fino alle 16,30, quando le truppe austriache e tedesche riuscirono a superare la barricata che impediva l'accesso da Terenzano. Ancora una volta il 4º squadrone del Lancieri di Novara caricò i nemici per respingerli. Intervennero nella battaglia diversi civili che soccorsero i feriti o si sostituirono a loro sulle barricate, tuttavia, nonostante tutti gli sforzi dei cavalieri e della
posizione della brigata di cavalleria. Dopo otto ore di combattimenti il generale Capodilista ordinò ai reggimenti di rimontare a cavallo e di ripiegare su Santa Maria di Sclaunicco.
In testa ai reparti in ordine di combattimento alle 18,30 il generale Capodilista raggiunse la località. Ultimo a lasciare Pozzuolo fu il 4º squadrone del Genova cavalleria, che, stretto da presso dal nemico, effettuò un'ultima carica, in cui fu quasi completamente annientato e perse la vita il suo comandante. Intanto anche la brigata Bergamo era costretta a ripiegare su Santa Maria di Sclaunicco, lasciando molti prigionieri in mano al nemico, compreso il comando della brigata, catturato a Pozzuolo del Friuli.
La resistenza nell'abitato cessò solo alle 19, dopo una difesa che lo stesso nemico riconobbe valorosa. La 2ª brigata di cavalleria a Pozzuolo la mattina del 30 ottobre inquadrava nei suoi ranghi 968 uomini fra ufficiali, sottufficiali e truppa, alla sera ne rimanevano solamente 501, quindi fra morti e dispersi aveva perso quasi metà dei suoi effettivi.
Furono proposte, per le azioni del 30 ottobre ben 176 onorificenze. Fra queste fu concessa la medaglia d'argento allo stendardo del reggimento Genova cavalleria e del reggimento Lancieri di Novara. Il generale Emo Capodilista ebbe l'Ordine militare di Savoia, mentre il tenente Carlo Castelnuovo delle Lanze ed il capitano Ettore Laiolo ebbero entrambi la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Oltre a queste furono concesse, per i fatti della giornata, 48 medaglie d'argento, 43 medaglie di bronzo e 56 croci di guerra. Oltre alle onorificenze furono emessi 20 encomi solenni e 7 promozioni per meriti di guerra.
A questa battaglia è stata intitolata la brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli.
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It was a defensive battle that took place between 29 and 30 October 1917, engaging the forces of the Italian 3rd Army and the German forces that were trying to cut off their line of retreat after the defeat at Caporetto. After two days of fighting, the Italian forces used in the battle were almost annihilated, but the 3rd Army had managed to retreat beyond the Tagliamento.
Following the breakdown of the Italian front at Caporetto, the situation of the Italian 3rd Army, deployed on the lower Isonzo, became critical, so much so that already on 25 October Cadorna considered the possibility of withdrawing it beyond the Tagliamento. While the 3rd Army retreated using the bridges between Codroipo and Latisana (the northernmost bridges were intended for the 2nd Army) it was pressed in front by the Boroevi? group (1st and 2nd Isonzo Armee).
On October 28 at 2:00 PM, German forces entered Udine, and the commander of the 51st Army Corps, General Hofacher, proposed to move from Udine towards Latisana. In the meantime, on October 24, the 1st Cavalry Division had been recalled to the front and on the 29th it was placed at the disposal of the 6th Army Corps, the 1st Brigade was placed between Udine and Codroipo at Pasian Schiavonesco, while the second was placed south of Udine at Pozzuolo del Friuli, while the two battalions of cyclist bersaglieri were sent east of the 2nd Brigade at Lumignacco. The Scotti group was marching directly on the positions of the 2nd Brigade. The 2nd Cavalry Brigade was under the command of General Emo Capodilista and included the 4th "Genoa Cavalry" Regiment and the 5th "Lancieri di Novara" Regiment, and had the unequivocal task of defending at all costs the right wing of the 2nd Army (which, in turn, covered the retreat of the 3rd Army), a task that implied the sacrifice of the two cavalry regiments. The 2nd Brigade entered Pozzuolo del Friuli at 5.30 pm on 29 October and the two regiments were deployed to the east (Genoa Cavalry) and west (Lancieri di Novara) of the town. The town itself was organized for defense and patrols were sent north and east. One patrol was involved in fighting at Campoformido, having fallen into an ambush. At night, General Capodislista, having given the officers' report, is said to have concluded "Gentlemen, this must be our cemetery". While the 2nd Brigade was preparing for defense, the 1st Brigade, attacked by superior enemy forces, was forced to retreat to Codroipo. Faced with this fact, the command of the 2nd Army believed, mistakenly, that the 14th enemy army was marching west, and decided on a counterattack against what it believed to be the enemy's left wing, a counterattack that would use Pozzuolo del Friuli as a pivot for maneuver. The "Bergamo" Brigade (25th and 26th Infantry Regiments) was then sent to Pozzuolo del Friuli, which was on the right wing of the forces that were counterattacking. At dawn on October 30, patrols of the Genoa cavalry and the Novara Lancers were sent out to scout and reported the presence of enemy units, armed with numerous machine guns, in the Terenzano area. The first contact with the enemy was made by two patrols of the Genoa cavalry, north of the town of Pozzuolo.
Around 11:00, the vanguard of the 117th German division, coming from Terenzano, made its first attack in force, but was repelled by machine guns and the 2nd squadron of the Genoa cavalry. Around 12:00 the attack was renewed with greater force, but was again repelled, this time with bayonets, and a subsequent attempt to outflank by the German forces was foiled by a charge by the 4th squadron of the Novara Lancers regiment, commanded by Captain Sezanne. While these battles were taking place, the "Bergamo" Brigade made contact with the cavalry, after a five-hour march in the pouring rain. The commander of the brigade (Colonel Piero Balbi), after a meeting with General Capodilista, in compliance with the orders received and the information he had received from the army command, sent his men forward towards Carpeneto, northwest of Pozzuolo, keeping a battalion and its command in the town. At 2:00 p.m., the "Bergamo" units north of Pozzuolo were attacked by forces of the 5th German division.
At the same time, units of the 60th Austrian infantry division were arriving in Pozzuolo, which, coming from the east, flanked the 117th division. The attacks of the two divisions were supported by the Genoa cavalry regiment until 4:30 p.m., when the Austrian and German troops managed to overcome the barricade that prevented access from Terenzano. Once again the 4th squadron of the Novara Lancers charged the enemy to push them back. Several civilians intervened in the battle, helping the wounded or replacing them on the barricades, however, despite all the efforts of the knights and the
position of the cavalry brigade. After eight hours of fighting, General Capodilista ordered the regiments to remount their horses and fall back to Santa Maria di Sclaunicco.
At the head of the units in battle order, General Capodilista reached the town at 18:30. The last to leave Pozzuolo was the 4th squadron of the Genoa cavalry, which, pressed hard by the enemy, made a final charge, in which it was almost completely annihilated and its commander lost his life. Meanwhile, the Bergamo brigade was also forced to fall back to Santa Maria di Sclaunicco, leaving many prisoners in enemy hands, including the brigade command, captured in Pozzuolo del Friuli.
Resistance in the town ceased only at 19:00, after a defense that the enemy himself recognized as courageous. The 2nd Cavalry Brigade in Pozzuolo on the morning of October 30 had 968 men in its ranks, including officers, non-commissioned officers and troops, by the evening there were only 501 left, so between dead and missing it had lost almost half of its forces.
A total of 176 honors were proposed for the actions of October 30. Among these, the silver medal was awarded to the banner of the Genoa Cavalry Regiment and the Lancieri di Novara Regiment. General Emo Capodilista received the Military Order of Savoy, while Lieutenant Carlo Castelnuovo delle Lanze and Captain Ettore Laiolo both received the Gold Medal for Military Valor in memory. In addition to these, 48 silver medals, 43 bronze medals and 56 war crosses were awarded for the events of the day. In addition to the honors, 20 solemn commendations and 7 promotions for war merits were issued.
The Pozzuolo del Friuli Cavalry Brigade was named after this battle.
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