Nel cuore dell’Appennino marchigiano, tra i sentieri panoramici del Monte Pietralata, nascosta tra il silenzio del bosco e i profili rocciosi della Gola del Furlo, si erge una croce. Accanto, un cartello scolorito racconta una storia dimenticata, che potrebbe essere reale… oppure no.
Secondo le parole impresse su quel cartello, qui sorgeva la Chiesa di Santa Croce, un piccolo edificio sacro legato alla Pieve di San Michele Arcangelo in Grauleto. Le fonti indicano che cadde in rovina attorno al 1439, ma la sua origine sembra risalire a secoli prima. Si narra che San Pier Damiani, celebre monaco camaldolese e riformatore della Chiesa, avesse frequentato queste terre, contribuendo a renderle luoghi di preghiera e contemplazione.

Eppure… nessuna mappa storica ne conferma l’esistenza, nessun documento ufficiale la cita in modo certo. Nessun rudere è visibile, nessuna pietra scolpita riemerge dal terreno. Solo la croce e la targa, posizionate da mani sconosciute, restano a testimonianza di ciò che potrebbe essere stato.
Chi ha voluto riportare alla luce questa storia? Perché proprio in questo punto?
Ci troviamo di fronte a un bivio: siamo davanti a una verità sepolta o a una leggenda costruita per far riflettere, cercare, scoprire?
Il fatto che non ci siano prove certe non rende questo luogo meno affascinante. Anzi, forse è proprio il mistero a renderlo speciale.
Chi arriverà fin quassù troverà panorami mozzafiato, pace profonda e un silenzio che parla. Ma soprattutto, troverà una storia da portare con sé, tra fede, tradizione, suggestione e curiosità.
Verità o leggenda? Solo tu puoi deciderlo.